Opening di Soelden all'orizzonte, ecco i "5x5" di NEVEITALIA per la presentazione completa della stagione in rosa

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Opening di Soelden all'orizzonte, ecco i "5x5" di NEVEITALIA per la presentazione completa della stagione in rosa

Sabato scatterà l'edizione numero 60 della Coppa del Mondo femminile: 37 le gare in programma, come ogni anno vi proponiamo le nostre cinque favorite per la generale e per ogni specialità, aggiungendo outsider e borsino di casa Italia. La nazionale azzurra, priva di Brignone (si spera non per l'intera stagione) e Bassino, punta su Goggia anche per la sfera di cristallo assoluta sfidando Gut-Behrami e Shiffrin, per un trio che sembra partire con margine sulle altre. Robinson la favorita in gigante, Hector per spezzare la maledizione.

Nell’anti vigilia dell’opening della Coppa del Mondo femminile, in programma sabato con il gigante sul Rettenbach di Soelden, ecco i tradizionali “5x5” di NEVEITALIA per presentare tutta la stagione 2025/26 in rosa (venerdì mattina, su questi canali, toccherà al settore maschile), indicando le nostre prime cinque favorite per le cinque classifiche di riferimento (generale, discesa, super-g, gigante e slalom), oltre a outsider e chances azzurre.

Il calendario del massimo circuito propone, per le ragazze, lo stesso menu dello scorso anno (almeno in partenza) se parliamo di ripartizione tra gare tecniche (20) e veloci (17), con 10 giganti, 10 slalom e l’unica differenza che ci sarà una discesa in più (arrivando a quota 9) e un super-g in meno (scendendo a 8), con un bel po’ di variazioni nell’inverno olimpico, con Tarvisio al posto di Cortina, il ritorno della Val di Fassa a marzo dove non ci sarà La Thuile, un nuovo appuntamento con Soldeu che ospiterà gare di velocità, si rivede Spindleruv Mlyn prima dei Giochi a fine gennaio, si inserisce nella prima parte di stagione Copper Mountain (sostituendo Killington) e le finali, lo ricordiamo, saranno in Norvegia.

L’assenza più pesante, ovviamente, è quella della detentrice della Coppa assoluta, Federica Brignone (da capire quando e se la rivedremo nel corso dell’annata), con l’Italia che pagherà carissimo anche la tegola di Marta Bassino e, almeno per Soelden e la prima parte di stagione, mancherà un’altra vincitrice della generale come Petra Vlhova.

 

GENERALE: GUT-BEHRAMI PER IL TRIS ALL’ULTIMA RECITA, SHIFFRIN PER LA STORIA E GOGGIA…

 

Lara Gut-Behrami: seconda, prima, seconda. E’ lo score della fuoriclasse ticinese nelle ultime tre edizioni, lei che nel 2024 conquistò la sua seconda sfera di cristallo, a 8 anni dalla prima, e si appresta a vivere l’ultima stagione della carriera. Dopo un’estate senza patemi, a differenza di quella precedente, e considerata l’assenza di Brignone, può essere lei il punto di riferimento vista la qualità che garantisce sulle tre discipline. La chiave? Il rendimento in gigante, se sarà almeno simile al 2023/24 (quando vinse la sua unica coppa nella specialità) sarà davvero complicato battere Lara.

 

Mikaela Shiffrin: certo, le incognite non mancano e risiedono nel potenziale di punti in ottica velocità, ma è impossibile non mettere almeno nelle prime tre posizioni del pronostico per la generale la campionissima di Edwards. Cinque volte regina di coppa, Mikaela ha perso le ultime due chances per gli infortuni di Cortina (gennaio 2024, quando comandava con ampio margine) e Killington, lo scorso novembre, rientrando dopo due mesi e soffrendo soprattutto in gigante, prima di trovare ben presto la vittoria in slalom. Senza Vlhova, è chiaro che tra i rapid gates dovrà fare quasi bottino pieno ma, come nel caso di Gut-Behrami, sarà la disciplina madre a decidere molto per lei: con 4-500 punti tra le porte larghe (su dieci gare) sarebbe in automatico in piena lotta per la vittoria finale, anche disputando pochi super-g e ricordando che Shiffrin non farà discese. Il problema del pettorale di partenza, già a Soelden, può risultare un fattore ma è altrettanto chiaro che se l’americana sarà quella “vera” in gigante” risalirà prestissimo la china.

 

Sofia Goggia: terza lo scorso anno a quota 931 punti, la bergamasca ha colto il suo secondo podio nella generale ben 8 anni dopo quello dell’inverno da record (in termini di podi) 2016/17. Nel mezzo è successo di tutto, ma se c’è una donna che sulle tre discipline, potendo lavorare tanto sul gigante come ha fatto nell’estate 2025 priva di intoppi, può rimanere in zona altissima se saprà dominare da par suo in discesa, quella è Sofia. Più che altro, però, potrebbe fare la differenza il super-g, dove l’olimpionica molto raramente ha avuto continuità e che può spostare moltissimi punti, nella specialità dove Gut-Behrami è padrona assoluta.

 

Zrinka Ljutic: quarta nel 2024/25 sfondando quota 800 pt, la ventunenne croata è il nuovo che avanza e certamente sarà tra le candidate al trofeo più importante nel futuro prossimo. E’ molto complicato che possa rimanere vicina alle tre big che abbiamo indicato sopra, il super-g sarà la sua naturale evoluzione ma è chiaro che il gigante, dove è salita una sola volta sul podio a Killington, in avvio della scorsa stagione, può spostare il bilancio in senso positivo o negativo per “Zizi”, ormai una garanzia in slalom tanto che parliamo della detentrice del trofeo.

 

Emma Aicher: un’altra giovanissima che pensa al progetto “overall” in maniera ancora più chiara rispetto a Ljutic, tanto che la classe 2003 tedesca è impegnata sulle quattro discipline senza alcun tipo di rinuncia. Ha esagerato? A tratti forse sì, ma la cresciuta nella velocità, con i primi trionfi fra Kvitfjell e La Thuile (ma anche gare solidissime ai Mondiali), nella fase finale della scorsa annata, seppur ancora nel segno della discontinuità, è stata spaventosa. Al tempo stesso, Emma ha pagato in slalom, chiudendo alla fine 15^ nella generale con 546 pt: è lei però ad avere il potenziale di crescita maggiore, ma bisognerà capire dove riuscirà davvero ad eccellere e se, ad un certo punto della stagione, sacrificherà qualcosa anche in chiave olimpica.

 

Outsider e le altre azzurre: Sara Hector e Conny Huetter sono ormai due garanzie di rendimento tra discipline tecniche (nel caso della svedese) e veloci (per la stiriana), ma è altrettanto chiaro che più di una top five finale, con questa specializzazione, è difficile da pensare a meno di un dominio tra gigante (Hector) e discesa (Huetter), decisamente complicato da ipotizzare. Lara Colturi? Vale il discorso fatto per Ljutic e Aicher, la 18enne valsusina che gareggia per l’Albania, già nella top ten finale della scorsa annata, sarà presto donna da coppa generale e la rivedremo già nel 2025/26 in super-g, dove debuttò al primo inverno tra le “grandi” prima di farsi male.

Camille Rast avrà nello slalom la sua forza, in gigante non ha dimostrato ancora il livello delle super top ma può prendersi ottimi punti per pensare di non chiudere troppo lontana dal podio finale (e la vedremo a sprazzi anche in super-g); c’è poi Kajsa Vickhoff Lie, libera da problemi fisici e con una preparazione buona per diventare molto più di una outsider tra discesa e super-g, ma che pure in gigante può fare più che bene. Robinson e Liensberger hanno in gigante (la neozelandese) e slalom (per l’austriaca) i punti di forza, pur aggiungendo una seconda disciplina (Alice il super-g, Katharina il gigante) dove però sono attualmente lontane dal vertice.

Altre italiane almeno da top ten finale? Senza Bassino, due candidate possono essere Elena Curtoni e Laura Pirovano, specialiste della velocità che hanno, però, obiettivi ben diversi tra podi (la trentina cerca ancora il primo, è maturo) e vittorie, così come un pass olimpico non scontato per giocarsi tutto a Cortina.

 

DISCESA: GOGGIA-HUETTER… CHI SI INSERISCE?

 

Sofia Goggia: quattro volte padrona di coppa nella disciplina regina, lo scorso anno ha pagato chiaramente la preparazione rabberciata, cominciata direttamente a novembre sulle nevi di Copper, vincendo solo nella “sua” Cortina (oltre al super-g in avvio a Beaver Creek), dove poi a febbraio avrà un appuntamento con la storia. E’ la chiara favorita perché con un avvicinamento ottimale, il suo livello è difficilmente raggiungibile dalle rivali su più contesti tecnici, dalla doppia di Sankt Moritz che aprirà la stagione il 12-13 dicembre, a Val d’Isère dovendo poi passare la “trappola” Zauchensee prima di testarsi con la “Di Prampero” a Tarvisio e trovare un altro feudo come Crans-Montana. E dopo i Giochi, sarà un finale di stagione intensissimo… magari lottando contemporaneamente per la generale?

 

Cornelia Huetter: la vincitrice del trofeo nel 2024, a 33 anni ha raggiunto la piena maturità dopo i tantissimi infortuni degli anni precedenti e può fare paura a chiunque, anche perché libera da pressioni almeno in ottica coppa, visto che poi alle Olimpiadi proverà a cogliere finalmente una medaglia di peso in un grande evento (sinora ha vinto solo un bronzo in super-g a Méribel nel 2023). La specialista stiriana ha vinto due volte lo scorso inverno, a Beaver Creek e Kvitfjell, aggiungendoci un timbro in super-g a Sankt Moritz, e l’estate 2025 è stata assolutamente positiva per partire subito a razzo nella tre giorni in Engadina.

 

Lara Gut-Behrami: non ha mai vinto la sfera di cristallo in discesa, persa malamente all’ultima gara del suo trionfale 2023/24, ma considerato pure il calendario di gare, con tante discese particolarmente adatte alle sue caratteristiche, non va esclusa dalla potenziale lotta per la coppa, all’ultima chance della carriera. E’ altrettanto vero che ha trionfato in discesa solo due volte dal 2022 al 2025 (a Zauchensee e Crans-Montana, che saranno nel menu), ma nel 2021 ha fatto doppietta su “La VolatA” dove si tornerà a marzo…

 

Breezy Johnson: la campionessa del mondo è tornata, dopo la squalifica per i controlli antidoping saltati, faticando in avvio ma arrivando al punto giusto, e sulla pista ideale per le sue caratteristiche di grandissima scivolatrice, a Saalbach. Poi il podio di Kvitfjell (dove quest’anno ci saranno le finali), il suo ottavo in Coppa del Mondo dove ancora non ha vinto: prima degli infortuni, alle spalle di Goggia aveva trovato una continuità di altissimo livello e può essere pronta per giocarsi qualcosa di grosso, trattandosi di una specialista pura nel pieno della carriera.

 

Corinne Suter: i guai fisici delle ultime annate, per l’olimpionica in carica, sembrano alle spalle tanto che la preparazione della stella rossocrociata è stata definita ottimale. Parliamo di una campionessa con rare doti di sensibilità e che ha già vinto tutto, se non ci saranno intoppi e la mente sarà completamente libera, la si potrà aspettare costantemente in zona podio e, di conseguenza, anche in lotta per il trofeo.

 

Outsider e le altre azzurre: Ester Ledecka dovrà calibrare, avendo deciso di puntare al gigante parallelo con lo snowboard ai Giochi con la rinuncia alla discesa (che si disputa lo stesso giorno, l’8 febbraio), quante e quali gare di velocità disputare, lei che poi a Cortina farà solo il super-g. Difficile quindi pensare, pur avendone tutte le qualità, per il podio di specialità al quale potrebbe avvicinarsi Lauren Macuga, esplosa nella scorsa stagione e che dovrà dimostrare continuità su più piste, che ancora deve conoscere bene. Sulla velocità e il potenziale della giovane americana, nessun dubbio.

Kajsa Vickhoff Lie ha vinto a Kvitfjell nel 2023 e gli altri due podi in discesa li ha colti a Cortina (nel 2023 e nella passata stagione), sarà molto più di una mina vagante in tante gare come Emma Aicher, appunto già capace di timbrare in Norvegia lo scorso marzo. Mirjam Puchner la vediamo più da singolo colpo di giornata, per le sue caratteristiche di grandiosa scivolatrice, ma con tanti limiti tecnici, è difficile pensare possa raccogliere bottini importanti in ogni contesto, ecco poi Malorie Blanc, subito al vertice al debutto in discesa a St. Anton, bruciata solo da Brignone, e che ora deve conoscere tutti i tracciati prima di diventare un fattore per la coppa (ma ci arriverà, il talento è pazzesco), e Michelle Gisin che, da veterana che per il finale di carriera guarda ora alla velocità in pianta stabile, potrebbe regalarsi qualche bella soddisfazione.

Detto dei rientri, con tutte le incognite del caso, dell’oro e dell’argento al Mondiale di Méribel nel 2023, ovvero Jasmine Flury e Nina Ortlieb, siamo curiosissimi di vedere sin dove riuscirà a spingersi Lindsey Vonn, che poi avrà nella discesa olimpica di Cortina il grande obiettivo.

Senza la vincitrice uscente pure di questa coppa, Federica Brignone (anche se l’eventuale rientro della valdostana potrebbe risultare più “semplice” proprio nella velocità), in casa azzurra si attende il salto di qualità definitivo da parte di Laura Pirovano, ormai pronta per il primo podio, con Elena Curtoni che avrà finalmente una stagione piena per poter lavorare dopo il rientro faticoso, post infortunio di Sankt Moritz 2023, nello scorso inverno. Le sorelle Delago, seppur a sprazzi, si sono riviste ad un buon livello e chissà che proprio a Cortina, pur dovendosi garantire il pass olimpico, non possano fare una sorpresa. Nadia ne sa qualcosa, pensando al clamoroso bronzo di Pechino 2022.

 

SUPER-G: GUT-BEHRAMI PER LA SETTIMA PRIMA DEI SALUTI

 

Lara Gut-Behrami: è la chiara e netta favorita, anche se con sole otto gare in calendario qualche incognita in più (vedi uno “zero” nella prima parte della stagione) potrebbe esserci, per quella che sarebbe la settima sfera di cristallo nella sua vera specialità. La ticinese cercherà pure il bis olimpico a Cortina e, senza la prima rivale Brignone assieme alla quale ha dato vita a duelli straordinari in super-g nel corso degli anni, è difficile pensare che in termini di continuità sia avvicinabile.

 

Sofia Goggia: ha colpito subito dominando a Beaver Creek lo scorso anno, poi ha pagato anche la mancanza di allenamento pur chiudendo 3^ nella graduatoria finale, ma con 200 pt di ritardo da Gut-Behrami. La continuità in questa specialità, come già specificato in chiave classifica generale, farà la differenza anche se non è facile trovarla in super-g, dove ad ogni modo Sofia ha già messo assieme la bellezza di 7 vittorie in Coppa del Mondo.

 

Kajsa Vickhoff Lie: la norvegese, che soffrì con la schiena in avvicinamento alla scorsa stagione, è chiamata a giocarsi per la prima volta una classifica di specialità che può essere nelle sue corde. Kajsa ha 5 podi tra cui 4 piazze d’onore, l’ultima a Garmisch lo scorso gennaio, e ha concluso quarta (seppur molto distante anche dal podio) nella graduatoria finale dell’annata 2024/25.

 

Cornelia Huetter: un solo podio, con vittoria a Sankt Moritz, nell’inverno scorso in questa specialità, ma la classe 1992 austriaca, delle nove vittorie in coppa, ne ha ben cinque in super-g. Può fare saltare il banco su qualsiasi pista, quella di quest’anno potrebbe essere l’occasione per giocarsi un’altra sfera di cristallo: Gut-Behrami permettendo…

 

Elena Curtoni: sempre lì, fino all’incidente di quasi due anni fa, tanto che alle finali di Soldeu 2023, la valtellinese si giocò all’ultima gara il trofeo. E’ una specialista pura, fisicamente a posto può lottare eccome al vertice a partire dalla “sua” Sankt Moritz, dove ha vissuto gioie e dolori: uno start ideale in Engadina può davvero fare la differenza per Elena sul piano della fiducia.

 

Outsider e le altre azzurre: mancando due top come Brignone e Bassino, ma anche la campionessa del mondo Venier che si è ritirata, in parecchie gare potrebbero aprirsi scenari interessanti a molte atlete, ed è chiaro che Mikaela Shiffrin sarà in quota quando deciderà di prendere il via, indubbiamente a Sankt Moritz dove ha già vinto (mentre al 99% salterà l’appuntamento successivo di Val d’Isère, idem Zauchensee). Valérie Grenier, recuperata pienamente dopo l’annata scorsa che è stata di rientro post crac di Cortina, può fare paura (anche ai Giochi in quel di Cortina), ci sono poi come in discesa due donne velocissime come Macuga, Aicher e Blanc (le prime due hanno già vinto), e in contesti favorevoli a lei è certo che Corinne Suter qualche bel risultato lo possa ottenere pure in super-g, dove ha ritrovato il podio nel prossimo sito olimpico.

La norvegese Marte Monsen potrebbe crescere ancora e risultare più di una sorpresa, in casa Austria da valutare Raedler e la qualità del rientro per Haaser e Ortlieb, ecco poi una specialista come Romane Miradoli e in casa Francia anche Laura Gauche, per Lindsey Vonn, che il podio l’ha colto proprio in super-g alle finali di Sun Valley (e ha fatto meraviglie a St. Anton), vale il discorso simile fatto per la discesa come Ester Ledecka.

Pirovano e Melesi, dopo Goggia e Curtoni, le altre due migliori carte di casa Italia, con attenzione al livello di Zenere che in super-g, a partire da quanto dimostrato in Coppa Europa prima di cominciare a fare punti in CdM, può regalare belle cose.

 

GIGANTE: SENZA FEDE… C’E’ ALICE?

 

Alice Robinson: lo scorso inverno è stato quello della definitiva consacrazione in termini di continuità, oltre a ritrovare la vittoria a San Vigilio di Marebbe, dopo quasi quattro anni di digiuno. Peccato per lei che Brignone le abbia tolto titolo mondiale e sfera di cristallo, ma ora la neozelandese parte da favorita per un trofeo di specialità che dovrà essere, assieme alla gara olimpica, il suo unico pensiero: a Soelden ha già trionfato da giovanissima nel 2019, poi ci sarà l’incognita della novità Copper Mountain e la doppia di Mont-Tremblant vista solo nel 2023. Se uscirà bene dalle tre gare nordamericane, ecco che Alice potrà lanciarsi alla grande, ma pur senza la detentrice della coppa le rivali non mancano.

 

Sara Hector: mai a podio sul Rettenbach, mai vincitrice di una coppa per lei maledetta, ma grandiosa protagonista da anni e campionessa olimpica in carica. La veterana svedese, che ha lavorato bene in estate a Ushuaia assieme anche alla nuova compagna di marca Bassino (prima dell’infortunio di Marta in Senales), ha davvero una super occasione per coronare la carriera, dovrà gestire bene le energie con lo slalom considerato che i podi del 2024/25 tra i rapid gates la porteranno a tentare qualche bel colpo pure nella sua seconda specialità. Basti pensare che a Pechino 2022, a poche porte dalla fine, era vicinissima ad un clamoroso bis d’oro…

 

Lara Gut-Behrami: vincitrice della coppa di gigante nel 2023/24, lo scorso anno ha sofferto proprio tra le porte larghe anche perché il suo ginocchio ballerino le ha dato problemi pre Soelden, rinunciando all’opening da lei amatissimo (tre vittorie sul Rettenbach), e l’ha condizionata sino a dicembre inoltrato. Ha colto un successo all’ultima occasione, alle finali di Sun Valley, e con una preparazione ideale all’ultima sua annata può partire tra le principali candidate anche per questo trofeo: classe ed esperienza proprio non le mancano neppure tra le porte larghe.

 

Mikaela Shiffrin: è vero, parte lontana nella startlist dopo che l’infortunio di Killington, quando era ad un passo dalla vittoria numero 100, le ha tolto settimane di allenamento e soprattutto la fiducia di riproporsi ad un livello che, invece, nel suo adorato slalom presto ha mostrato. Tra Sestriere e Are le cose sono andate malissimo, non ha potuto gareggiare alle finali ma poi ha avuto tanti mesi per salire di tono: la gara è un’altra cosa e il pettorale, solo attorno al 20, non la aiuterà di certo ma con Soelden ha sempre avuto un bel feeling. Dobbiamo pur sempre ricordarci che, specialmente nell’annata 2022/23, ha saputo dominare in maniera impressionante in gigante e non possiamo escluderla dalla corsa per questa coppa.

 

Lara Colturi: due podi nella specialità dopo il primo in assoluto conquistato in slalom a Gurgl, quattro top five e il 5° posto finale nella coppa di gigante. Nella disciplina madre, la classe 2006 piemontese ha dimostrato di aver più continuità rispetto ai rapid gates, sembra davvero pronta anche per cercare presto la prima vittoria, pur dovendo migliorare in condizioni con un manto più morbido e, in generale, gestire un pacchetto gare che aumenterà con il reinserimento di qualche super-g.

 

Outsider e le altre azzurre: Thea Louise Stjernesund ha trovato una bellissima continuità nella passata stagione, non avrà i picchi delle superstar del gigante ma attenzione alla norvegese per la zona podio, lei che ha perso la medaglia mondiale per un centesimo a favore di Paula Moltzan, che proprio nel gigante ha dimostrato di aver raggiunto il livello costantemente da top five. Zrinka Ljutic può solo che salire di livello, magari sorprenderà già tutte a Soelden anche se su tante piste in questa specialità ha sofferto, mentre Camille Rast si è sbloccata dopo il primo podio e anche tra le porte larghe può ripetersi, seppur ancora lontana dal suo livello in slalom.

Il duo canadese formato da Grenier e Richardson è capace di tutto, vedremo fin dove si spingeranno dopo i guai fisici del recente passato O’Brien e Direz, con Julia Scheib vero faro dell’Austria e chiamata a concretizzare quanto di bello, ma più volte sprecato, mostrato a più riprese. L’Italia? Goggia resta a questo punto il faro, ha sfiorato il ritorno sul podio tra Sestriere e l’errore di Are, ma dovrà presto rientrare vicina al primo sotto gruppo per puntare davvero in alto. Pettorali che chiaramente saranno un fattore per tutte le altre azzurre, dove il primo obiettivo resta avvicinare la top ten, e parliamo di Zenere, Della Mea, Collomb, Ghisalberti e una Platino che si deve ritrovare dopo l’ottimo rendimento del 2023/24 che aveva fatto sperare nella crescita della meranese.

 

SLALOM: REGINA MIKAELA, MA CON RAST E LJUTIC CI SI DIVERTIRA’

 

Mikaela Shiffrin: ancor più che Gut-Behrami in super-g, il pronostico più chiaro della stagione è quello che vede la superstar americana davanti a tutte nella specialità che domina da oltre un decennio. Dopo il rientro cauto a Courchevel e un Mondiale senza medaglia nella sua gara, ha fatto di nuovo il vuoto su tutte prendendosi Sestriere (con la centesima perla in coppa) e Sun Valley, pur “concedendo” Are. Da Levi a Gurgl, passando per quella che sarà una gara di casa a Copper Mountain, la sua solita partenza full gas potrebbe valere una prima ipoteca su quella che sarebbe la nona sfera di cristallo in slalom: certo, la concorrenza è aumentata, ma senza l’eterna rivale Vlhova il margine, la miglior Shiffrin, ce l’ha ancora.

 

Camille Rast: a Saalbach ha vinto, dominando la scena, uno splendido titolo mondiale che non è riuscita ad abbinare alla coppa di specialità anche per l’infortunio patito a Sestriere. A 26 anni è arrivata finalmente al top e ha una classe innata: la preparazione non è stata perfetta proprio per i postumi di quel tremendo colpo all’anca, ma è pronta a lottare e dimostrare che, dopo le prime vittorie, ha il livello per stare almeno vicina a Shiffrin.

 

Zrinka Ljutic: parliamo della detentrice della Coppa del Mondo, alzata al cielo di Sun Valley dopo un finale sofferto e la delusione dei Mondiali, ma nel cuore dell’inverno ci ha fatto vedere cose pazzesche, dominando (ok mancava Shiffrin, ma i distacchi sulle altre parlano chiaro) a Semmering e Courchevel, timbrando nel mezzo pure a Kranjska Gora. Vedremo se il confronto continuo con la regina la farà migliorare ulteriormente, crediamo che possa essere proprio così…

 

Wendy Holdener: non vince da Sestriere a fine 2022, ma è veramente garanzia di solidità e, di conseguenza, piena lotta almeno per il podio di una coppa che non ha mai vinto pur essendo ai vertici da tantissimo tempo. Donna da grandi eventi, seppur con tanti argenti amari come quello dell’ultima rassegna iridata anche in slalom, a Cortina 2026 farà come sempre paura e scopriremo nel corso della stagione se sarà in corsa pure per la classifica di specialità.

 

Katharina Liensberger: tre podi a Levi, Semmering e nella “sua” Are per una stagione 2024/25 positiva, considerato poi il podio mondiale in casa, ma alla quale è mancata ancora la vittoria che attende dal 2022. L’ex iridata (e vincitrice di questa coppa) nasconde forse la maggior curiosità tra gli addetti ai lavori per quanto potrà fare nell’annata olimpica.

 

Outsider e le altre azzurre: Lena Duerr sembra aver già raggiunto il suo apice, con gli ottimi risultati degli ultimi anni, ma non sembra poter lottare con le grandissime là davanti tra le quali tutti sognano di rivedere presto Petra Vlhova; la campionessa olimpica punta a difendere il suo titolo a Cortina, è tornata sugli sci allo Stelvio, pochi giorni fa, e capiremo se sarà possibile vederla in gara da dicembre. Tante le donne da podio sulla singola gara, pensiamo a Moltzan, Meillard (ritrovata completamente nel 2024/25), la Svezia con Swenn Larsson e Hector, la stessa Lara Colturi seconda a Gurgl dietro a Shiffrin, prima dell’infortunio della statunitense, e ancora Slokar ora pronta a tornare ai livelli pre infortunio.

Non dimentichiamoci la classe 2005 Cornelia Oehlund, pronta ad esplodere, l’ex iridata St-Germain e un rientro importante come quello della seconda punta croata, Leona Popovic. Per l’Italia rischia di essere un altro anno durissimo, con Marta Rossetti fuori per tutto l’inverno dopo il crac al crociato, una Peterlini mai davvero vicina alle posizioni che contano nell’ultima stagione, Della Mea (la friulana, assieme a Peterlini, partirà nelle trenta) che ha fatto un bel passo in gigante, ma in slalom è ancora lontana, con la speranza legata a Giorgia Collomb e ad altre due giovani con talento come Emilia Mondinelli, che nel 2024/25 è rientrata solo in corsa dopo l’infortunio della primavera 2024, e Beatrice Sola che avrà però bisogno di tempo, reduce 10 mesi fa dal danno al crociato.

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