Scheib, fredda come il ghiaccio del Rettenbach: "Sapevo del lungo digiuno, ma sono solo contenta per tutto il team"

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Scheib, fredda come il ghiaccio del Rettenbach: "Sapevo del lungo digiuno, ma sono solo contenta per tutto il team"

Eva-Maria Brem firmò l'ultima vittoria di una donna austriaca in gigante il 7 marzo 2016 a Jasna; oggi nell'opening di Soelden ci ha pensato la 27enne stiriana a spezzare la serie negativa con un doppio capolavoro. Le sue parole nel post gara.

Una liberazione per l’Austria del gigante, se parliamo del Wunderteam in versione femminile, ed è la donna più attesa in questa specialità a riuscire a spezzare la maledizione di un successo in CdM che mancava da oltre 9 anni.

Julia Scheib è la regina del Rettenbach, un anno dopo Federica Brignone, presente al parterre per applaudire la classe 1998 stiriana che, nell’edizione 2024 dell’opening di Soelden, chiuse terza per quello che era stato il suo primo e unico podio nel massimo circuito, tra errori (vedi San Vigilio di Marebbe nella 1^ manche dello scorso gennaio) e una continuità ancora da trovare. Questa volta non ha sbagliato nulla, riportando una vittoria tra le porte larghe da quel 7 marzo 2016 in cui Eva-Maria Brem, sulle nevi di Jasna, colse la sua terza e ultima perla andando poi a prendersi la sfera di cristallo di gigante.

“Non potrei sentirmi meglio – le parole nella flash interview con la FIS da parte di Julia, che aveva 1”28 di vantaggio su Moltzan dopo la 1^ manche, conservando 58 centesimi all’arrivo – E’ stato davvero un sollievo vedere la luce verde al traguardo”.

Fredda come il ghiaccio, la specialista austriaca ha esaltato il pubblico di Soelden e tutto il team Austria per un debutto da sogno del nuovo responsabile tecnico Martin Sprenger (ex guida anche di Alexis Pinturault nel recente passato): “Sì, sapevo che la vittoria mancava da tanti anni, ma sono solamente contenta perché so quanto lavoro c’è dietro e non vedo l’ora di festeggiare con il team. Non me l’aspettavo, sinceramente, perché non mi sentivo benissimo nell’avvicinamento alla gara, ma è quando meno te lo aspetti che accadono le cose più belle”.

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