Jansrud favorito per il ruolo di portabandiera a Pechino: "Sarebbe un onore". E sul ritiro...

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Sci Alpinol'intervista

Jansrud favorito per il ruolo di portabandiera a Pechino: "Sarebbe un onore". E sul ritiro...

Alla quinta Olimpiade, il norvegese (cinque medaglie ai Giochi) potrebbe ricevere nei prossimi giorni l'incarico che l'Italia ha affidato a Sofia Goggia. L'addio allo sci con le gare in casa a Kvitfjell, ma non è ancora detto al 100%.

Kjetil Jansrud è il favorito numero 1, stando a quanto riportato dai media norvegesi, per il ruolo di portabandiera del paese scandinavo ai prossimi Giochi Olimpici di Pechino.

E sarebbe una scelta assolutamente logica, pensando alla storia del fuoriclasse di Stavanger che, a livello di rassegna a cinque cerchi, ha esordito addirittura a Torino 2006 (subito con una top ten in combinata), e il prossimo febbraio affronterà la sua quinta avventura olimpica per cercare di rimpinguare un bottino già ricco di 5 medaglie, dall'oro in super-g a Sochi 2014, l'argento a Vancouver 2010 in gigante, il bronzo in discesa sette anni fa in Russia, e un'altra doppietta sul podio a PyeongChang 2018 nelle gare veloci (2^ in discesa dietro al connazionale e amico Svindal, 3° in super-g).

Il significato di questa nomina sarebbe ancora più speciale visto che la stagione che Kjetil comincerà con il trittico di Lake Louise, dal 26 al 28 novembre, sarà l'ultima della carriera del 36enne vincitore anche di 23 gare in coppa, con 4 sfere di cristallo di specialità e il titolo mondiale in discesa ad Are 2019, nel giorno dell'addio di Aksel Lund Svindal che è stato proprio l'ultimo rappresentante norge dello sci alpino a portare la bandiera alla cerimonia d'apertura, in occasione dei Giochi di Sochi 2014. “Sarebbe un grande onore – ha confessato Jansrud a “VG” - in occasione della mia ultima Olimpiade. Il ritiro? E' vero, ho detto che chiuderò con le gare in casa a Kvitfjell (5-6 marzo, ndr), ma nel caso dovessi essere in lotta per una coppa di specialità, penserei chiaramente a fare le finali di Courchevel-Méribel.

Credo comunque che capirò già a gennaio se avrò ritrovato il mio miglior livello – aveva già spiegato Kjetil a NRK nei giorni scorsi – e, in quel caso, magari un altro anno potrebbe anche starci...”.

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