Bosca torna sul luogo dell'infortunio: "Orgoglioso di me stesso". FIS, erano necessari 6 giorni consecutivi in pista?

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Gabriele Facciotti

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Bosca torna sul luogo dell'infortunio: "Orgoglioso di me stesso". FIS, erano necessari 6 giorni consecutivi in pista?

Con il primo dei due training (stasera, ore 19.00) comincia l'appuntamento degli uomini jet a Beaver Creek, le parole di "Gugu" gran 8° a Copper nella gara del rientro, un anno dopo la frattura del perone rimediata sul muro della Birds of Prey. Con il ritorno al programma originale, quindi doppia discesa prima di super-g e gigante, alcuni atleti non avranno respiro (seppur con tracciato accorciato) fino a domenica, a partire da Odermatt.

Una settimana “full”, per una tappa che è ormai una classicissima ed era stata a rischio fino a pochi giorni fa, viste le temperature altissime pure alla quota da 2700 mt (all’arrivo) di Beaver Creek.

Come già avevamo scritto questa mattina (QUI la news), alla fine la FIS ha deciso di tornare al programma originario della Coppa del Mondo maschile sulla “Birds of Prey”, reinserendo in calendario anche la prima delle due discese, giovedì dalle ore 19.00 (stesso orario della prima prova nel menu questa sera), prima di “gara-2”, del super-g di sabato e del gigante domenicale.

Diciamo che costringere alcuni atleti, in primis Odermatt, Schwarz e coloro chiamati a competere sulle tre discipline, a sei giorni consecutivi di competizione, fra training e gare, non è proprio il massimo considerato che proprio sul tema sicurezza legato al calendario si era deciso di ridurre un minimo gli impegni, anche se in questa occasione le discese saranno accorciate, meno di un minuto e mezzo di percorrenza arrivando sotto al “Golden Eagle” (per lo scarso innevamento nelle ultime centinata di metri del tracciato), e la fatica si farà sentire un po’ meno.

Tra i 10 azzurri impegnati, Beaver Creek sarà speciale per Guglielmo Bosca: 8° nel super-g di Copper, il migliore dell’Italjet al debutto, il milanese cresciuto su nevi valdostane è tornato alla grandissima ad un anno dal crac rimediato proprio cadendo sul muro della Birds of Prey, con la frattura al perone che gli ha rovinato tutti i piani, compresi quelli del Mondiale di Saalbach in cui ha tentato un rientro disperato, lui reduce dalla sua stagione più bella (la 2023/24), col podio di Garmisch e la top-3 finale di specialità, in super-g, sfiorata alle finali nella stessa località austriaca.

“Sono molto orgoglioso di me stesso, tornare così al rientro non era scontato e credo che il risultato di Copper Mountain sia stato una specie di tocco di classe da parte mia – le parole di “Gugu” a fisi.org, poche ore prima di scendere in pista per la prova odierna – Sono molto contento della mia prestazione, era da marzo 2024 che non mi presentavo al cancelletto (a parte quel tentativo in prova ai Mondiali, ndr) e trovare subito il ritmo gara non era facile.

In me c’è la consapevolezza di non essere al livello di un anno fa: nell’autunno 2024, negli allenamenti qui negli States, letteralmente volavo e stavo benissimo. In questa preparazione ho tribolato abbastanza, non sono riuscito a fare proprio tutto quello che era previsto e mi mancano ancora chilometri e un po’ di fiducia: se non ti senti a postissimo, spingere a tutta non è facile.

Un retropensiero mi dice che se avessi potuto mettere in pista la migliore versione di me stesso, ne sarebbe uscito un risultato ancora migliore, ma non posso certo parlare di rammarico. Ora arriva la tappa di Beaver Creek, mi serve riprendere confidenza e fiducia e ripetermi che devo avere pazienza e che non posso tornare subito dove ero. Sono contento di tornare qui e affrontare la Birds of Prey: vediamo come va”.

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