Aksel e Lindsey, il ritiro nel 2019, il ruolo di super coach dall'estate: un binomio formidabile. "Sorpreso... in parte"

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Aksel e Lindsey, il ritiro nel 2019, il ruolo di super coach dall'estate: un binomio formidabile. "Sorpreso... in parte"

Parola a Svindal, che ha avuto un ruolo fondamentale per quanto visto oggi a Sankt Moritz, con il ritorno alla vittoria di Vonn assieme alla quale lasciò dopo la discesa mondiale di Are. Il messaggio di Shiffrin: "Una dimostrazione enorme di impegno, pazienza e passione".

“Che spettacolo incredibile e dimostrazione di quanto si possa scalare con impegno, determinazione, pazienza e tanta passione”.

E’ il messaggio di Mikaela Shiffrin, poco dopo il trionfo totale di Lindsey Vonn nella prima discesa stagionale a Sankt Moritz, un ritorno leggendario al successo, l’83esimo nella carriera di una delle due grandi superstar dello sci statunitense e mondiale. L’altra naturalmente è la più vincente sciatrice della storia, attualmente a quota 104 timbri in Coppa del Mondo e che probabilmente sfiderà Vonn domenica, nel super-g di chiusura del trittico di velocità in Engadina.

Le due non sono mai state amiche, anzi, ma il rispetto reciproco e la stima non possono certo mancare tra leggende, in una giornata che ha visto LV84 sommersa dai complimenti di tutto il mondo dello sport.

Chi ha sempre avuto un bel rapporto di amicizia con la fuoriclasse nativa del Minnesota è Aksel Lund Svindal che, dalla scorsa estate seguendo tutti gli allenamenti oltreoceano, sino all’ultimo fondamentale blocco di lavoro su nevi europee, ha seguito Lindsey quale “super coach”. Non lo dice solo la stessa regina della discesa, ma da più parti si parla del ruolo del campionissimo norge come cruciale per questo ulteriore step che Vonn ha fatto anche rispetto alla stagione del rientro.

Una storia di sport fantastica, se pensiamo che i due si ritirarono praticamente assieme, ai Mondiali di Are 2019: il norvegese con l’argento nella discesa vinta dal connazionale Kjetil Jansrud nella tormenta di quel 9 febbraio in terra di Svezia, la statunitense il giorno successivo, terza nella gara regina che fu di nuovo di Ilka Stuhec.

“Sapevo che avremmo potuto lottare per la vittoria – ha spiegato il due volte conquistatore della Coppa del Mondo assoluta ai microfoni di Eurosport – Eravamo ben preparati, poi Lindsey ha sciato in un modo semplicemente incredibile nell’ultima parte della pista.

Molti pensano che sia veloce solo sui tratti dove fare valere la sensibilità in termini di scorrevolezza, in realtà è una sciatrice molto tecnica e oggi ha fatto la storia. Sono sorpreso… parzialmente, l’ho vista in partenza così concentrata, capace di mantenere una calma impressionante. Ero di sicuro più nervoso io!”.

Il siparietto tv, prima di tutte le celebrazioni nel post premiazioni, fa intuire della sintonia tra i due. “Ho cercato solo di fare quello che mi hai detto, Aksel!”.

Una Lindsey Vonn che, in precedenza, aveva avuto parole dolci anche per Michelle Gisin, augurandole il meglio in termini di recupero dopo la terrificante caduta di ieri, che in qualche modo ha coinvolto anche la futura vincitrice di gara-1 a Sankt Moritz, visto che la fuoriclasse USA era stata fermata nel suo training dalle bandiere gialle, essendo già partita subito dopo l’elvetica. A proposito della bi campionessa olimpica di combinata, nelle scorse ore è stata operata a Zurigo alla colonna vertebrale ed è andato tutto secondo i piani, intervenendo anche sul polso destro.

Per il ginocchio sinistro, in attesa di dettagli sui danni riportati dall’articolazione, si vedrà nei prossimi giorni.

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La prima discesa stagionale, dominata da LV84, porta Sofia a dover inseguire subito quella che, per quanto visto sulla Corviglia, sarà la prima rivale per il trofeo di specialità. Shiffrin può sorridere, attendendo il super-g, Huetter non raccoglie moltissimo mentre è sempre continua Pirovano. Capitolo WCSL: Elena Curtoni resta nelle trenta con le varie assenze, ma la valtellinese deve risalire presto la china.