Il meraviglioso ritorno al successo di Lindsey Vonn, nella discesa d'apertura della stagione a St. Moritz, ha mille significati, mille emozioni e anche un uomo chiave al suo fianco come Aksel Lund Svindal. A 41 anni, la campionissima statunitense ha dimostrato che la carta d'identità è solo un numero, se la passione, la qualità e la professionalità sono a questi livelli. E ora cosa facciamo con il ritiro annunciato per il 12 febbraio in occasione del super-g olimpico? "Dovessi essere in lotta per una coppa di specialità...". Egger e Puchner, con lei sul podio: "Onorate di vivere questo momento".
Piange sul podio Lindsey Vonn, sentendo l’inno statunitense che lei fece suonare per la prima volta il 3 dicembre 2004, per il primo dei suoi leggendari a Lake Louise, dove esattamente 12 mesi più tardi fece bis nella sua discesa preferita.
Poi arrivarono, dopo quelle prime due perle, altre ottanta vittorie, sino a quella (sempre in discesa) del 14 marzo 2018, alle finali di Are. Undici mesi più tardi, il saluto ai Mondiali nella stessa località svedese, con la medaglia di bronzo al collo. E in quelle stesse ore, lasciava il circo bianco anche Aksel Lund Svindal, che poi LV84 ritroverà da suo “super coach” per questa seconda stagione dopo il ritorno avvenuto un anno fa, proprio a Sankt Moritz (con un gran 14° posto in super-g).
L’asso norvegese è stato un elemento fondamentale nel team di Vonn per quanto successo già oggi, con il leggendario ritorno al successo in CdM, dominando in maniera folle, memorabile, la prima delle due discese sulla “Corviglia”.
A 7679 giorni dal primo trionfo, ventuno anni dopo e con 41 primavere alle spalle (scontato dirlo, la meno giovane atleta in grado di vincere in CdM) e una protesi al ginocchio (“ma non sono mai stata così bene”, aveva detto la leggenda del Minnesota anche nei giorni scorsi riferendosi a quell’intervento chirurgico della primavera 2024 che ha cambiato tutto), Lindsey oggi ha fatto la storia dello sport mondiale, rendendo memorabile quello che, a tutti gli effetti, possiamo definire uno dei più grandi “comeback” di sempre.
A marzo era tornata sul podio nel super-g delle finali a Sun Valley, ma questa Vonn potrebbe anche risultare ingiocabile in ottica gare olimpiche di Cortina, su una pista che adora come l’Olympia delle Tofane. Mancano due mesi al super-g a cinque cerchi (12 febbraio), che la statunitense ha fissato quale data del ritiro dall’agonismo, quattro giorni dopo la discesa che aprirà il programma l’8 febbraio 2026.
Anche se, al microfono di Viktoria Rebensburg (talent per Eurosport), nelle scorse ore nel corso di un’intervista dedicata, Lindsey aveva detto che “solo se fossi in lotta per una Coppa del Mondo di specialità potrei continuare sino a fine stagione”. E con il pettorale rosso tornato sulle sue spalle, lei padrona otto volte nella disciplina regina, potrebbe cambiare tutto. “Sapevo di aver lavorato bene e duramente con lo staff – le prime parole di Vonn nell’intervista con la FIS dopo il trionfo – Aksel è stato fantastico, come tutto il team, io sapevo di essere veloce ma la gara è sempre un’altra cosa.
Sono stata più competitiva di quanto potessi immaginare, sapendo che nella parte alta avrei dovuto contenere, poi sono riuscita ad essere pulita per portare più velocità possibile nel finale, come in prova. Mi è dispiaciuto molto per Michelle (riferendosi a Gisin, con Lindsey che era stata fermata nell’ultimo training essendo partita subito dopo la caduta dell’elvetica, ndr), ora dovrò riposare e recuperare energie per domani, sono curiosa di vedere cosa accadrà.
Il segreto? Mi sono divertita anche solo ad esserci, oggi in partenza, io mi sto davvero godendo questa fase della carriera”.
Al suo fianco sul podio, sono salite due austriache con storie completamente differenti. La piazza d’onore, distante 98 centesimi da una Vonn immaginifica, è di Magdalena Egger che a 24 anni coglie finalmente la prima top-3, dopo aver dominato a livello giovanile (6 titoli ai Mondiali jr tra 2020 e 2022) ed essere stata fermata da tanti infortuni. Il talento del Vorarlberg è al settimo cielo: “Provo una sensazione di sollievo, sapendo ora di poter essere competitiva a certi livelli – ha detto la classe 2001 austriaca a Eurosport – Certo, sono sorpresa di un risultato del genere”.
Mirjam Puchner, dal canto suo, ha fatto la differenza nella parte alta dove ha costruito il suo podio, ottenuto sulla pista dove, quasi 10 anni fa, conquistò la prima delle sue due vittorie nel massimo circuito. “Qui ho vinto nel 2016 (erano le finali di coppa, ndr) e sentivo di essere veloce nella prima parte, poi al tempo stesso ero conscia di non dover pensare troppo e sciare al massimo. Sono felice, anche perché siamo in due della squadra sul podio e su Vonn… che dire, sono onorata di vivere un momento del genere”.
Discesa Femminile St. Moritz (SUI)
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Venerdì 12 Dicembre, 14:30coppa del mondo 2025/26
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Mercoledì 10 Dicembre, 17:30coppa del mondo femminile
Mercoledì 10 Dicembrecoppa del mondo maschile
Martedì 9 Dicembrecoppa del mondo femminile
Martedì 9 DicembreBOLLETTINO NEVE
| LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
|---|---|---|
| Plan de Corones | 31/34 | 10-50 cm |
| Limone Piemonte | 13/15 | 30-60 cm |
| Passo Costalunga | 13/13 | 30-50 cm |
| Carezza al lago | 13/13 | 30-50 cm |
| Selva di Val Gardena | 72/80 | 20-50 cm |
| Alpe di Siusi | 21/24 | 20-50 cm |
| Racines Giovo | 7/8 | 5-27 cm |
| Livigno | 28/31 | 10-30 cm |
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VONN Lindsey
PUCHNER Mirjam





Sofia Goggia
Cornelia Huetter





