Ospite del Festival dello Sport, la diciottenne valsusina ha raccontato tanti aspetti della sua carriera, con il sogno olimpico all'orizzonte. La regina del super-g ai Giochi di Salt Lake City 2002 spiega: "Ero già consulente della federsci albanese, è stata un'opportunità che abbiamo colto per continuare il percorso familiare. Sì, Lara è pronta per tornare a fare velocità con costanza, ma senza stress".
“Lo slalom che ci unisce”.
Il titolo dell’incontro con Lara Colturi e Daniela Ceccarelli, assieme sul palco del “Festival dello Sport” di Trento targato Gazzetta, in un evento dedicato che è entrato nei dettagli del percorso agonistico della classe 2006 piemontese, esplosa nello scorso inverno con i primi tre podi in Coppa del Mondo e sempre più attesa nella prossima, pensando poi ai Giochi Olimpici da vivere per la prima volta, anche se purtroppo per la nazionale azzurra anche la quarta stagione tra le “grandi” dello strepitoso talento cresciuto in Val di Susa, Lara la trascorrerà sotto bandiera albanese.
Quella scelta, maturata nel 2022 e tornata in auge la scorsa primavera dopo i rumors emersi (QUI il pezzo dedicato alla decisione finale annunciata lo scorso 30 aprile, ndr) per la possibilità che Colturi lasciasse per gareggiare (come mai fatto a livello FIS) con l’Italia, è stato un tema nel panel di ieri sera a Trento, partito però dal viaggio agonistico di una giovane campionessa che era considerata una promessa anche nel pattinaggio artistico. “Ho capito che lo sci era la mia vita nel momento in cui ho dovuto scegliere tra la neve e il pattinaggio.
In Coppa del Mondo è stato tutto abbastanza veloce, nella seconda stagione (quella dopo l’infortunio pre Mondiale di Courchevel Méribel, era inizio febbraio 2023) ho iniziato a fare scendere i pettorali e nell’ultima annata l’obiettivo non erano i risultati, ma pensare a sciare in un certo modo perché sarebbero arrivati di conseguenza”.
Liberata dagli impegni scolastici dopo aver conseguito la maturità lo scorso giugno, Lara ha raccontato che “da marzo è stato davvero full, massacrante e divertente al tempo stesso, ma i professori mi hanno dato una grandissima mano”.
C’è stato poi il video messaggio di Lindsey Vonn (“ci ho parlato qualche volta, persona e campionessa unica”) e, se pensiamo alla regina della velocità, ecco che il tema del ritorno della piemontese almeno al super-g, come già fatto nel corso dell’estate con il lungo camp di allenamento in Nuova Zelanda, è sul tavolo. Ne parla nello specifico Daniela Ceccarelli: “Dobbiamo prendere le cose con grande attenzione, se pensiamo anche come viaggiano le donne, le statistiche dicono che mediamente fanno un paio di km/h più degli uomini – le parole della campionessa olimpica di super-g a Salt Lake City 2002 - Dal post infortunio abbiamo rispettato una progressione, ma l’idea di crescere in tutte le discipline c’è sempre stata, senza fretta o stress in tal senso.
Anche Lara è convinta che la velocità è nelle sue corde”.
La mamma e coach di Lara ha raccontato anche degli sforzi familiari in termini economici: “Siamo partiti senza budget, modulando ogni spesa perché è stato tutto molto impegnativo, poi al di là dei risultati tanti sponsor hanno creduto nel progetto e c’è stata più tranquillità anche da questo punto di vista”.
La Val di Fassa, ad esempio, ha accolto il Team Colturi, con Lara che è ambassador del territorio, sulle sue piste per gli allenamenti nel cuore dell’inverno, ma sul tema scelta del passaporto albanese sia Lara Colturi che Daniela Ceccarelli non si sono sottratte, parlandone anche nel documentario “Athletes to watch” che, proprio nella giornata di venerdì, Eurosport ha pubblicato sui propri canali. “Non potrei immaginare una vita senza i miei genitori come allenatori, anche se da figlia e da atleta non è facile condividere i due ruoli. Sulla scelta di gareggiare per l’Albania, ho deciso di farlo per il semplice fatto che io e la mia famiglia siamo sempre stati uniti e, una volta raggiunti certi equilibri, non volevamo cambiare tutto ciò”, le parole della diciottenne valsusina sul tema ricordando poi che un’edizione dei Giochi Olimpici, in qualche modo, “l’ho già fatta nella pancia di mamma”, riferendosi a Torino 2006.
Sì, perché la campionessa olimpica di 4 anni prima scoprì solo nei giorni successivi a quei Giochi di casa di aspettare Lara. La “Cecca”, sul fronte scelta dell’Albania, racconta ancora: “E’ stata un’opportunità, anche perché io avevo già un rapporto di consulenza legato al loro reparto giovanile.
Nel momento in cui abbiamo visto l’occasione di continuare il percorso familiare con loro, l’abbiamo colta”.
Infine, Alessandro Colturi che è figura determinante in pista e fuori: “Fare da papà e allenatore al tempo stesso è un po’ più difficile, ma vedendo i progressi fatti negli ultimi anni, soprattutto dopo l’infortunio, siamo strafelici”.
Slalom Gigante Femminile Soelden (AUT)
l'intervista
Sabato 11 Ottobre, 11:50allenamenti azzurri
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