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Facciamo le carte alla coppa femminile: i nostri "5x5", Brignone e Gut-Behrami le prime rivali di Shiffrin?

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Facciamo le carte alla coppa femminile: i nostri "5x5", Brignone e Gut-Behrami le prime rivali di Shiffrin?

A quattro giorni dallo start di Soelden, analizziamo disciplina per disciplina le potenziali favorite, le outsider e la situazione di casa Italia. La "Valanga Rosa" fa paura a tutte soprattutto in super-g, in chiave generale c'è una favorita netta per arrivare al sesto trofeo come Moser-Proell.

I nostri “5x5”, ovvero le cinque favorite per le cinque classifiche della prossima Coppa del Mondo femminile, al via sabato con il gigante sul Rettenbach di Soelden, ma anche le cinque outsider per la generale e ogni specialità, analizzando pure la situazione complessiva di casa Italia.

Il calendario sarà decisamente equilibrato (12 discese, 11 super-g, 11 giganti e 11 slalom), ma la favorita è chiarissima per la sfera di cristallo assoluta e risponde al nome di Mikaela Shiffrin. Le azzurre, da Brignone a Goggia e Bassino, ma pure Curtoni se parliamo delle graduatorie di discesa e super-g, sono pronte a giocarsela su quasi tutti i terreni, ci sono le certezze Gut-Behrami e Vlhova, seconda e terza nella coppa generale 2022/23 dietro alla regina statunitense, e tanto altro ancora. Seguiteci in questo viaggio...

 

GENERALE: SHIFFRIN CON MARGINE E... TANTO AZZURRO

 

Mikaela Shiffrin: è la prima favorita e pure con discreto margine sulla concorrenza, se pensiamo al distacco rifilato alla prima inseguitrice, Lara Gut-behrami, nella scorsa stagione che la vide ottenere il suo record di punti sfondando quota 2200, quasi 1000 in più rispetto alla ticinese e a tutte le altre. In caso di nuovo trionfo, sarebbero 6 coppe generali come Annemarie Moser-Proell, ma guai a dare per scontata una stagione così lunga e nella quale Mikaela si disimpegnerà parecchio anche nella velocità, che ha allenato più del passato nel blocco di settembre in Cile.

Tolto il peso del “sorpasso” a Stenmark in termini di singoli successi nel massimo circuito e senza il grande evento di febbraio da dover curare, è chiaro che la 28enne di Edwards risulti strafavorita potendo fare punti pesanti, e vincere quasi su ogni pista, sulle quattro discipline anche se in discesa centellinerà gli impegni.

 

Federica Brignone: inseriamo al secondo posto in una griglia ideale la valdostana vincitrice del “coppone” 2020, ad un soffio da un nuovo podio nella generale dell'annata 2022/23, con il terzo posto perso uscendo nella 1^ manche del gigante finale. Fede può avere un vantaggio dal calendario ricco ed equilibrato, in particolare con gli 11 super-g dove potrebbe guadagnare parecchio nei confronti della stessa Vlhova. La mentalità di Brignone è sempre stata quella di fare bene prima di tutto in coppa, senza lesinare energie e impegni in serie: non avendo più nulla da dimostrare, dopo aver conquistato anche il titolo mondiale in combinata (e un favoloso argento in gigante), potrà attaccare ogni gara come una... tigre.

 

Petra Vlhova: come tenere giù dal podio virtuale una campionessa che ha sempre concluso nella top 3 della overall nelle ultime 5 stagioni, vincendo la sfera di cristallo nel 2021? Impossibile, anche se la sensazione, ma anche una precisa scelta già sottolineata più volte da coach Mauro Pini, è che la slovacca prenda la mira sulle classifiche di specialità, in particolare quella di slalom, lasciando quasi completamente da parte la velocità. Con un programma del genere, è molto complicato pensare al “coppone”, anche se ci attendiamo di vederla con più costanza al vertice del gigante, che potrebbe risultare la sua chiave di volta per una grande annata e magari insinuare qualche dubbio a Shiffrin.

 

Lara Gut-behrami: ha vinto la Coppa del Mondo nel 2016, ha concluso seconda nel 2021 (non senza polemiche per le cancellazioni alle finali di Lenzerheide) e nel 2023, seppur molto lontana da Shiffrin. Ha pure ammesso di aver pensato ancora al ritiro nel corso dell'ultima estate, ma quando Lara Gut-behrami indossa un pettorale lo fa solo per rimanere al vertice e abbiamo ben pochi dubbi sulla sua competitività, dalla discesa al gigante passando per il “suo” super-g.

E' ancora integra sul piano fisico, ha un'esperienza clamorosa e anch'essa la serenità di chi ha già vinto tutto e può correre spensierata. Guai sottovalutarla...

 

Sofia Goggia: quinta nella generale del 2022/23, la bergamasca può sorridere per un calendario che propone ben 12 discese, anche se sarà il super-g, sua croce e delizia da anni, la chiave di volta per capire se Sofia potrà pensare di lottare almeno per il podio finale (ottenuto una volta in carriera, nell'annata 2016/17). Per una così dominante nella velocità, obiettivo più che raggiungibile anche senza tener conto di un gigante dove le rivali sembrano troppo avanti rispetto alla campionessa olimpica di discesa, che in ogni caso rivedremo con maggior frequenza tra le porte larghe. Non saranno però i punti della “terza disciplina” a fare la differenza, quanto quelli degli 11 super-g da affrontare nel corso dell'inverno...

 

Le altre cinque: Ragnhild Mowinckel, 6^ nella generale dello scorso anno, ma a soli 222 pt dal 3° posto di Vlhova, ha ritrovato continuità e prestazioni dal gigante alla discesa, dopo i mille guai fisici seguiti alla caduta di Soldeu 2019. La norvegese può essere un fattore anche per il podio finale, che potrebbe provare a raggiungere per la prima volta in carriera Marta Bassino: l'iridata di super-g, ottava nel 2022/23, ma che fu pure quinta nel 2019/20, nella velocità può portare a casa parecchio con una maturità ormai consolidata, pur avendo come primo obiettivo la coppa di gigante, già vinta nel 2021.

Wendy Holdener è una garanzia di rendimento, anche se i suoi due podi nella overall risalgono al 2018 (seconda) e 2019 (terza). Settima lo scorso anno, dal gigante dovrà trovare maggior rendimento per riavvicinarsi a quei piazzamenti: ci ha lavorato, ma il focus non può che essere sulla disciplina che è più sua e nella quale finalmente si è sbloccata in CdM lo scorso inverno, quello slalom dove provare ad insidiare Shiffrin e Vlhova anche per la coppa di specialità.

Infine altre due svizzere: da una parte Michelle Gisin, che fu terza nel 2021, poi quinta e infine solo tredicesima nel suo anno più difficile, quello appena trascorso dopo il cambio materiali. Corinne Suter punterà tutto sulle discipline veloci (anche se la vedremo a Soelden), ha avuto una preparazione ideale e può essere con costanza la prima rivale di Goggia: di conseguenza, la campionessa olimpica di discesa si giocherebbe tranquillamente un piazzamento nella generale almeno vicino alla top five.

 

DISCESA: GOGGIA PER LA CINQUINA, OCCHIO AI RITORNI

 

Sofia Goggia: che dire, parlando di colei che ha vinto quattro volte il trofeo di specialità, con gli ultimi tre consecutivi messi in bacheca. Certo, spesso solo in volata ma più per le “goggiate” tra infortuni vari che non per una reale competitività vicina alla sua da parte delle rivali. La concorrenza quest'anno potrebbe aumentare, visto che ci sono atlete che una volta sistemate le problematiche fisiche possono trovare quella continuità mancata negli ultimi anni, ma in discesa la 30enne campionessa olimpica 2018 dovrebbe comunque avere una marcia in più. Piccola incognita: dopo aver dominato nelle ultime due stagioni le discese di Lake Louise, al posto delle due canadesi ci saranno quelle di Zermatt-Cervinia per uno Speed Opening che rappresenta una novità per tutte.

 

Corinne Suter: dopo aver conquistato il trofeo di specialità nel 2020, unica ad inserirsi nel dominio di Goggia assieme a Nicole Schmidhofer (fresca di ritiro), la 29enne del Canton Svitto ha avuto parecchi problemi nelle stagioni successive, tra preparazione o in corso d'opera, pensiamo al bruttissimo volo dello scorso gennaio a Cortina (che ne ha in parte compromesso l'avvicinamento ai Mondiali, dove comunque si è tinta di bronzo in discesa). L'estate-autunno 2023 sembra essere stata ideale per la campionessa svizzera, difficile pensare non sia lì praticamente ad ogni gara, vista la sua costanza ad altissimo livello.

 

Ilka Stuhec: la slovena bi campionessa del mondo è letteralmente rinata, dopo 3 anni infernali, tornando a vincere due volte in Coppa del Mondo e lottando con la stessa Goggia per la vetta di specialità, pur non avvicinandosi mai troppo alla bergamasca. Il secondo anno con sci Kaestle ai piedi non può che darle ancora più fiducia visto l'impatto iniziale già super con i nuovi materiali, anche se la slovena dovrà gestirsi fisicamente avendo ginocchia di cristallo. Sulle piste più semplici è un missile a volte imprendibile, sarà un fattore della stagione.

 

Breezy Johnson: colei che aveva insidiato Goggia per buona parte dell'inverno 2020/21, torna ad essere ok sul piano fisico, dopo gli ultimi due anni molto complicati. Non ha ancora vinto in coppa, ma si era lanciata (e parliamo di una classe 1996 che aveva già ampi margini quando colse i primi podi) ai massimi livelli con una costanza invidiabile e può ritrovarla, pur partendo probabilmente un paio di tacche sotto alle super big.

 

Ester Ledecka: un anno completamente ai box, dopo il danno rimediato alla clavicola nel corso della preparazione alla stagione 2022/23, ma tutti gli appassionati non vedono l'ora di capire sin dove potrà spingersi questo straordinario talento che in discesa ha già vinto due volte (e una in super-g, oltre al titolo olimpico), fermandosi appunto al trionfo di Crans-Montana nel 2022. Ha messo decisamente da parte lo snowboard, pur volendo partecipare a qualche gara, per puntare decisa ad un rientro in grande stile con nuovo materiale, lo stesso di Stuhec e che ha messo le ali (con la complicità del vento...) alla nuova campionessa del mondo Flury. Attenzione alla stella ceca...

 

Le altre cinque e... casa Italia: l'Austria punta ad un deciso rilancio di un settore che ha sofferto, tra infortuni e tanti cambi a livello tecnico, ma che può contare su atlete di livello. Se Conny Huetter l'abbiamo scelta tra le attese protagoniste in super-g, ma può fare benissimo anche nella specialità regina, Mirjam Puchner e Nina Ortlieb possono giocarsi le loro carte.

Elena Curtoni si è giocata il podio di specialità nella splendida scorsa annata, ha vinto per la seconda volta in discesa a Sankt Moritz e sulle piste più tecniche, proprio come quella elvetica, può risultare un pericolo per tutte. Infine scegliamo Kira Weidle, anche se la vice campionessa del mondo 2021, ancora a secco di vittorie in CdM, deve dimostrare di poter salire l'ultimo gradino, e la ritrovata Kajsa Vickhoff Lie, fantastica vincitrice a Kvitfjell rinascendo a due anni dal dramma vissuto in Val di Fassa, da tante colleghe definita un talento con pochi eguali e finalmente ora con la possibilità di partire forte con una preparazione completa.

Le altre azzurre: detto che Brignone e Bassino possono fare bene in alcuni contesti tecnici, la terza carta della nazionale da discesa può essere Laura Pirovano, attesa alla definitiva esplosione dopo averci fatto vedere di poter stare lì, con le grandi, se finalmente la trentina sarà libera da problemi fisici. Le sorelle Delago devono ritrovarsi, ma Nadia e Nicol hanno dalla loro parte le qualità e il tempo per dimostrare un valore indiscusso, pensando alla medaglia olimpica della più giovane e ai podi in coppa della seconda.

 

SUPER-G: UNA SFIDA BELLISSIMA, BRIGNONE GUIDA LA CORS A GUT-BEHRAMI

 

Lara Gut-behrami: quattro trionfi nelle coppe di specialità, il titolo olimpico che detiene, quello mondiale del 2021 e... tutto il resto. E' la ticinese il riferimento della specialità, inutile girarci attorno, ma la concorrenza è importantissima e anche per Lara non sarà facile firmare la cinquina: con 11 gare in calendario potremo divertirci tantissimo, a partire dalle due previste a dicembre in quel di Sankt Moritz. Proprio dove Gut (al tempo senza il cognome del marito) colse il primo dei suoi 37 successi in CdM, il 20 dicembre 2008...

 

Federica Brignone: è la specialità che più la diverte, messe da parte le delusioni tra Olimpiadi e Mondiali, in coppa ha dimostrato che può vincere in qualsiasi contesto, tanto che negli ultimi 4 anni ha concluso tre volte seconda e una volta si è presa il trofeo, al termine della stagione 2021/22. Dovrà gestire bene il calendario, la 33enne di La Salle, visto che la discesa la “ingolosisce”, ma è in super-g dove può fare davvero la differenza e regalare spettacolo assoluto.

 

Marta Bassino: è la campionessa del mondo in carica, è cresciuta tantissimo se pensiamo a certe sezioni di gara, le più tecniche, “dipinte” con la sua sciata come accaduto a St. Anton, quando ha sfiorato la vittoria in coppa nella specialità che ancora le manca. Non essendoci Lake Louise, può partire fortissimo da Sankt Moritz, dove già andò vicinissima al trionfo prima di uscire nel finale: non sarà facile lottare per il trofeo di specialità, certamente più “vicino” in gigante, ma la cuneese è da aspettare al top pure in super-g.

 

Ragnhild Mowinckel: ha ritrovato il successo dominando a Cortina, ha concluso terza nella graduatoria finale di specialità (non c'era mai riuscita in carriera neanche in discesa e gigante, oltre alla generale), e a 31 anni si sente pronta per giocarsi il trofeo. Ha le qualità per competere in zona podio praticamente su ogni terreno, con la sua fantastica sensibilità di piedi, pur non avendo forse il picco di Gut-Behrami e Brignone (e di Shiffrin quando ci sarà), ma la norvegese sarà molto più di una mina vagante.

 

Elena Curtoni: è la sua specialità, ha sfiorato la sfera di cristallo prima di quelle finali di Soldeu così sfortunate, tanto da finire addirittura giù dal podio finale dopo aver comandato a più riprese la graduatoria, ed è un punto di riferimento assoluto della Valanga Rosa che, specialmente in super-g, può davvero portare a casa tantissimo. A 32 anni è arrivato il momento di raccogliere per la valtellinese, ne ha tutte le possibilità dopo aver mandato giù anche i bocconi amari nelle gare dei grandi eventi. Anche nel suo caso, il fatto che non si cominci da Lake Louise non può che essere una bella notizia...

 

Le altre cinque e... casa Italia: sia chiaro, Mikaela Shiffrin sarebbe comodamente tra le top 5 delle favorite per il trofeo di specialità, nel caso ci fosse la certezza di vederla al cancelletto di tutte le gare. Anche lo scorso inverno non è stato così proprio perchè, centellinando gli impegni, la statunitense è uscita dalla lotta saltando vari appuntamenti: per il resto, è sempre da podio o vittoria.

Cornelia Huetter, che ha lottato per la coppa sino alla gara finale dopo aver vinto a Kvitfjell, è capace di qualsiasi cosa pur non avendo forse la costanza di alcune rivali, e un discorso simile, limitandosi naturalmente al super-g, può valere per Sofia Goggia. La bergamasca si è ripromessa di lottare per il trofeo anche in questa specialità e può provarci, ma dovrà limitare tantissimo gli errori che sono dietro l'angolo, molto più che in discesa. Suter e Gisin possono risultare la seconda e terza punta di casa Svizzera dopo Gut-Behrami, anche se partono decisamente dietro rispetto agli altri otto nomi che abbiamo fatto.

Le altre azzurre: Laura Pirovano, che a Kvitfjell ha perso una potenziale chance da vittoria in quella pazza gara che le è costata pure la qualificazione alle finali, ha i mezzi per stare costantemente almeno in top ten, molto più difficile il compito delle altre quattro italiane di riferimento per la specialità, ovvero Melesi e Pichler (che ha deciso di lasciare il gigante per puntare praticamente tutto su questa gara), ancor di più Nadia e Nicol Delago che in super-g hanno sofferto moltissimo ultimamente.

 

GIGANTE: SHIFFRIN DA PAURA, E' BASSINO LA VERA RIVALE?

 

Mikaela Shiffrin: dal secondo gigante di Kranjska Gora sino a quello delle finali di Soldeu, passando per l'iride di Méribel, non è stata più battuta nella disciplina, avendo quindi una striscia aperta di sei successi. Chiaro che con questi presupposti, pensare di battere Shiffrin diventa complicato, ma sarà interessante capire sin da Soelden e soprattutto da Killington (praticamente la gara di casa per lei, paradossalmente non vi ha mai vinto in gigante) se Mikaela avrà lo stesso livello rispetto alle avversarie, non avendo sempre avuto tra le porte larghe la spaventosa continuità che, invece, ne ha caratterizzato la seconda parte dell'inverno 2022/23.

 

Marta Bassino: vincitrice della coppa 2021, sul podio in extremis lo scorso marzo, è semplicemente la specialità che sente più sua e della quale è forse l'interprete più naturale in assoluto. L'obiettivo è quello massimo, il lavoro di preparazione anche quest'anno è filato via abbastanza liscio e “Bax” dovrà rimanere aggrappata a Shiffrin sin dall'opening di Soelden: guarda caso, le ultime due volte in cui si è gareggiato sul Rettenbach, hanno vinto la cuneese (2020) e l'americana (2021). Prepariamoci allo spettacolo...

 

Federica Brignone: negli ultimi anni ha avuto qualche alto e basso, ma quando è in bolla col materiale e in fiducia totale, può tirare fuori manche di un livello pazzesco. Per vincere un'altra volta il trofeo di gigante (ci riuscì nel 2019/2020, quando portò a casa anche il “coppone”) dovrà essere continua sugli undici appuntamenti, visto che le avversarie concederanno pochissimo; è la vice campionessa olimpica e mondiale in carica tra le porte larghe, fate un po' voi...

 

Petra Vlhova: la slovacca c'è sempre, pur non avendo mai vinto la coppa di specialità. La preparazione era stata ottimale, sino almeno a qualche giorno fa quando Petra si è dovuta fermare per un forte mal di gola: vedremo se a Soelden sarà al livello delle top, la sua ultima vittoria in gigante risale ad Are (sua pista preferita dove si prese anche il titolo mondiale nel 2019), marzo 2022, è chiaro che la continuità da zona podio non basterà per giocarsi il trofeo.

 

Sara Hector: la campionessa olimpica di Pechino 2022 è reduce da un'ultima stagione non semplicissima, nella quale non ha mai dato la sensazione di avere quella strapotenza clamorosa dell'inverno precedente, quando prima dell'oro a cinque cerchi portò a casa tre gare di CdM in poche settimane, da Courchevel a Kranjska Gora e Kronplatz, per poi perdere la classifica di specialità anche per l'infortunio patito ad Are. Vuole quella coppa svanita sul più bello.

 

Le altre cinque e... casa Italia: Lara Gut-behrami si fatica a definirla outsider in gigante, se pensiamo che è stata battuta solo da Shiffrin (seppur con un distacco considerevole) nella graduatoria finale del 2022/23. E' altrettanto vero che negli ultimi 7 anni, dopo il successo di Soelden 2016, ha vinto una sola volta tra le porte larghe in coppa (a Killington lo scorso novembre resistendo al ritorno di Bassino), aggiungendoci prima il titolo mondiale di Cortina. Valérie Grenier, che ha esultato per la prima volta a Kranjska Gora ed è stata la vera rivelazione di stagione, ripartirà senza coach Karin Harjo (passata alla corte di Shiffrin) e dovrà un po' gestire la sua esuberanza, ma può giocarsela con le grandissime.

Più complicato per Mowinckel, probabilmente, mentre Alice Robinson e Maryna Gasienica-Daniel hanno vissuto tanti, troppi alti e bassi nelle stagioni passate, ma hanno il livello per puntare alla zona podio almeno in qualche appuntamento.

Le altre azzurre: dietro al duo Bassino-Brignone, lo dice la storia recente del gigante italiano, si sta soffrendo molto anche se Elisa Platino e Asja Zenere ci hanno fatto vedere belle cose. Proverà a tornare su, dopo i guai fisici del 22/23, Roberta Melesi, dalla velocità vedremo spesso pure Goggia e Curtoni, anche se a loro non si potranno chiedere miracoli.

 

SLALOM: SHIFFRIN PER SUONARE L'OTTAVA, VLHOVA E HOLDENER ALLE SUE SPALLE

 

Mikaela Shiffrin: ha vinto sette volte la Coppa del Mondo di slalom, riprendendosi nel 2023 quella sfera di cristallo che, per motivi diversi, aveva mancato nelle tre stagioni precedenti. Certo, i margini di distacco su Vlhova, ma anche nei confronti delle altre rivali che sono salite di livello, Duerr e Holdener su tutte, si sono ridotti nel corso degli anni eppure la regina del circo bianco, a partire proprio dalla “sua” disciplina (nella quale ha vinto la bellezza di 53 gare nel massimo circuito, altro record), è sempre lei.

 

Petra Vlhova: indiscutibilmente la prima avversaria di Sua Maestà Shiffrin, d'altronde parliamo della campionessa olimpica in carica, di colei che comunque un paio di successi se li è presi pure nel 2023, tra Flachau e la finale di Soldeu, e di una che sa come si vincono i trofei di specialità, tanto da averli messi in bacheca nel 2019/20 e 2021/22. Dalla doppia di Levi, dove è stata in grado di piegare l'eterna rivale più volte, ci sarà da ballare sul filo dei centesimi.

 

Wendy Holdener: a fine 2022 ha vinto finalmente le prime gare di CdM in slalom, a Killington e poi subito a Sestriere, poi è un po' calata e al Mondiale ha letteralmente gettato al vento la medaglia d'oro quando stava volando. La 30enne rossocrociata, però, ha chances di rimanere incollata alle due avversarie che le hanno tolto gioie e successi per tanti anni, magari sfruttando qualche errorino per pensare di giocarsi quella che sarebbe la sua prima sfera di cristallo.

 

Lena Duerr: a Spindleruv Mlyn, trafiggendo Shiffrin nel giorno in cui tutti attendevano il record di Mikaela, è tornata ad alzare le braccia al cielo in coppa, dieci anni dopo la prima volta nel parallelo di Mosca. E' una splendida certezza dello slalom, ritrovata completamente nelle ultime due stagioni, facendo benissimo anche nei grandi eventi (pur con il rimpianto di quella 2^ manche olimpica...). Pensare che se la possa giocare con Shiffrin e Vlhova per la coppa è forse utopico, ma sarà pure difficile buttarla spesso fuori dal podio o dalla top five.

 

Anna Swenn-Larsson: i valori nello slalom femminile (a differenza di quello maschile) sono decisamente allineati e non a caso la nostra quinta scelta è proprio sulla... quinta classifica della coppa 2022/23. A Killington, ex-aequo con Holdener, ha portato a casa la sua prima vittoria in coppa e già da Levi, sfruttando quel piano iniziale così tanto adatto alle sue caratteristiche, potrà giocarsi la zona podio.

 

Le altre cinque e... casa Italia: Zrinka Ljutic è il nuovo che avanza, sbaglia ancora parecchio ma è già stata in grado di salire sul podio ad appena 19 anni, a Spindleruv Mlyn. Può fare un altro salto di qualità con un anno in più di esperienza e insidiare le grandi, come ha dimostrato di poter fare, pur essendo anch'essa esuberante e potentissima, Paula Moltzan che nella notte di Semmering ha pure rischiato di battere la capitana Shiffrin. Rimanendo in tema di nordamericane, non si può escludere un nome come quello della campionessa del mondo Laurence St-Germain: sorpresa clamorosa quella dello slalom iridato di Méribel con la firma della canadese, inutile negarlo, ma le qualità sono altrettanto fuori di dubbio.

Come quelle di Katharina Liensberger, che ha vinto il Mondiale precedente (Cortina 2021) e pure la coppa di specialità quell'anno, prima di perdersi completamente dopo l'argento olimpico. Se tornerà quella vera, l'austriaca del Vorarlberg potrù tornare comodamente a sfidare Shiffrin e Vlhova. E Michelle Gisin? Discorso similare, al secondo anno in Salomon vedremo se saprà ritrovare il livello di un tempo, neppure troppo lontano.

Le azzurre: è l'unica specialità nella quale non ne abbiamo inserita neppure una tra i dieci nomi di riferimento, d'altronde i risultati parlano chiaro. Serve la miglior Martina Peterlini, dopo la stagione del rientro post infortuio, per avere un bel riferimento per un gruppo che è ancora giovane, ma deve iniziare a trovare costanza almeno da top 15; non solo con la roveretana, perchè ne hanno le possibilità pure Marta Rossetti, Lara Della Mea (che è pur sempre stata ottava nella gara mondfiale), l'Anita Gulli delle super manche di Spindleruv Mlyn, anche se la torinese commette davvero una marea di errori e di esperienza ne avrebbe già accumulata non poca, e quel talento che risponde al nome di “Tite” Sola. La ventenne trentina cresciuta all'ombra del Bondone affronterà il primo vero inverno con le grandi, tanti si attendono qualcosa di molto positivo da lei: magari già da Levi...

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