Sölden -8 - Le gare sul Rettenbach del 1993, 1996 e 1998

Sölden -8 - Le gare del 1993, 1996 e 1998
Sci Alpino

Sölden -8 - Le gare sul Rettenbach del 1993, 1996 e 1998

Cominciamo il countdown verso i giganti di apertura della Coppa del Mondo di Sölden, durante questo conto alla rovescia andremo a rivivere tutte le gare che si sono disputate sul Rettenbach. Oggi partiamo con le prime tre edizioni, quando la località austriaca non era ancora un appuntamento fisso del calendario.

Sabato 30 ottobre 1993 - Curiosamente, nel primo anno in cui si gareggia nella Ötztal tirolese, scendono prima in pista gli uomini e poi le donne, esattamente il contrario di quello che succede oggi. L’Italia spera nuovamente in Alberto Tomba ma il bolognese, terzo dopo la prima manche, inforca a metà della seconda: in gigante non usciva di gara dal gennaio 1992, quando perse uno sci quando stava dominando ad Adelboden. La vittoria va a Franck Piccard, il cui miglior risultato tra le porte larghe era stato il terzo posto a Mount Hutt, in Nuova Zelanda,nel 1990, il francese si impone con 12 centesimi sullo svedese Fredrik Nyberg, settimo dopo la prima manche, e 24 sul norvegese Kjetil André Aamodt, sesto a metà gara, mentre il detentore della Coppa Marc Girardelli è quarto a soli 2 centesimi dal podio. Il migliore degli azzurri è Matteo Belfrond, che col settimo posto ottiene il suo miglior risultato in gigante fino a quel momento, vanno a punti anche Ivan Bormolini tredicesimo, Luca Pesando sedicesimo, Roberto Spampatti ventitreesimo e Massimo Zucchelli ventitreesimo.

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Domenica 31 ottobre 1993 - Le ragazze azzurre guidate da Piermario Calcamuggi hanno concluso alla grande la stagione precedente e sembra proprio che la seconda vittoria in gigante in Coppa del Mondo dopo quella ormai lontanissima di Claudia Giordani a Les Gets nel 1994 possa finalmente arrivare. Invece è l’austriaca Anita Wachter, la detentrice della Coppa generale, a trionfare cogliendo la sua quarta vittoria in Coppa in gigante massacrando letteralmente le avversarie: seconda e terza sono le francesi Sophie Lefranc, al miglior risultato in carriera, e Carole Merle ma i loro distacchi sono da orologio a cucù: 2”63 e 2”94. La migliore delle azzurre, Sabina Panzanini, è ottima quinta subito alle spalle della svizzera Vreni Schneider mentre Deborah Compagnoni esce di pista in corrispondenza dell’intermedio della prima manche quando era più o meno sulla stessa linea della vincitrice. Molto indietro le altre: ventunesima Morena Gallizio, ventiduesima Lara Magoni, venticinquesima Marcella Biondi.

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Sabato 26 ottobre 1996 - Come tre anni prima è la detentrice della Coppa assoluta, in questo caso la tedesca Katja Seizinger, a imporsi, e lo fa per la quarta (e ultima) volta in carriera in gigante, ma è Deborah Compagnoni a gettare alle ortiche il successo con due errori fatali sul muro centrale della seconda manche dopo aver chiuso la prima in testa per 14 centesimi su Katja dalla quale sul traguardo accusa un distacco di 12 centesimi. Le condizioni meteo erano molto difficili, neve e nebbia hanno imperversato mietendo vittime illustri, tra cui Pernilla Wiberg e Sabina Panzanini nella prima manche, Anita Wachter e Sonja Nef nella seconda frazione, oltretutto posticipata di tre quarti d’ora. Terza, ma con un distacco di 2”03 rispetto alla connazionale, si è piazzata l’altra tedesca Hilde Gerg. Nessun’altra azzurra è arrivata al traguardo in quella che, a parte il podio di Deborah, sarà una delle gare più negative di una stagione memorabile, la migliore di sempre del nostro sci femminile.

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Domenica 27 ottobre 1996 - Giornata bellissima e con uno splendido sole, tutto il contrario del giorno prima. Alberto Tomba non c’è: cinque giorni prima della gara è caduto al Passo del Tonale procurandosi una forte contusione al ginocchio sinistro e una distorsione al polso destro ma già in precedenza aveva deciso di snobbare l’apertura sul Rettenbach. E’ doppietta svizzera con Steve Locher che si impone per la seconda e ultima volta in carriera in gigante con 31 centesimi sul connazionale Michael Von Grünigen, il dominatore delle porte larghe, e un secondo netto su Kjetil André Aamodt mentre l’altro norvegese Lasse Kjus, che era provvisoriamente sul gradino più basso del podio a metà gara, è finito fuori nella seconda manche. Il migliore degli azzurri è il giovane Matteo Nana, che realizza il miglior tempo parziale nella seconda manche risalendo dal ventiquattresimo al dodicesimo posto. Al traguardo altri tre azzurri: tredicesimo Patrick Holzer, sedicesimo Gerhard Königsrainer, ventiquattresimo Alessandro Fattori.

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Sabato 24 ottobre 1998 - In questi anni Sölden si alterna con Tignes nell’organizzazione dell’apertura di Coppa del Mondo, si gareggia sul ghiacciaio austriaco negli anni pari e su quello francese negli anni dispari. Come due anni fa la gara femminile è ostacolata dalla nebbia e a vincerla è la norvegese Andrine Flemmen, al suo primo successo in Coppa del Mondo, che precede l’austriaca Alexandra Meissnitzer di 26 centesimi. Sul gradino più basso del podio c’è Deborah Compagnoni, seconda a metà gara ma poi abbastanza in difficoltà a causa del poco allenamento svolto durante un’estate in cui è stata tormentata dal mal di schiena. Ma in estate è andata peggio alla detentrice della Coppa Katja Seizinger, vincitrice sul Rettenbach due anni prima, infortunatasi gravemente a entrambe le ginocchia: la tedesca non tornerà mai più a gareggiare e il 23 aprile 1999 annuncerà il ritiro dall’attività. Le altre azzurre al traguardo: undicesima Sonia Vierin, ventiquattresime ex-aequo Patrizia Bassis e Karen Putzer.

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Domenica 25 ottobre 1998 - Tutti attendono colui che ha riportato la Coppa del Mondo assoluta maschile in Austria dopo 28 anni, Hermann Maier. E lui, dopo svariati rinvii della gara a causa della tormenta di neve (prima manche alle 12, seconda alle 15) non delude le attese distruggendo tutti gli avversari e conquistando il dodicesimo successo in Coppa, il quarto in gigante. Alle sue spalle ci sono tre suoi compagni di squadra, Stephan Eberharter, secondo a 1”60, Heinz Schilchegger, terzo a 2”34 e Christian Mayer, quarto a 2”39, il primo del resto del mondo è Michael Von Grünigen, lo svizzero è quinto a 2”54. L’Italia ha perso Alberto Tomba, che 22 giorni prima di questa gara ha annunciato il ritiro dall’attività agonistica a più di sei mesi dalla vittoria nella sua ultima gara, lo slalom di Crans-Montana. Solo due azzurri arrivano al traguardo: Giorgio Rocca, che nella seconda manche risale dal ventesimo al quattordicesimo posto col pettorale numero 60, e Patrick Holzer, sceso invece dalla quinta alla sedicesima posizione.

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