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Dal rischio amputazione al poker come Klammer, è un Feuz da leggenda: "Mai ci avrei creduto"

Dal rischio amputazione al poker come Klammer
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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Dal rischio amputazione al poker come Klammer, è un Feuz da leggenda: "Mai ci avrei creduto"

Con la quarta Coppa del Mondo consecutiva in discesa, il fuoriclasse elvetico ha eguagliato "Kaiser Franz" capace dello stesso poker in serie dal 1975 al 1978 (per poi aggiungerne una quinta nel 1983). Le sue emozioni dopo la premiazione a Lenzerheide.

Una giornata in cui entra direttamente nei libri di storia dello sci, lui che nelle ultime quattro stagioni non ha mai concluso fuori dalla top ten e, appunto dal 2018 a questo 2021, ha sempre portato a casa la sfera di cristallo nella “sua” disciplina.

La quarta Coppa del Mondo consecutiva di discesa significa leggenda: oggi a Lenzerheide, Beat Feuz ha infatti eguagliato in termini di serie consecutiva nella specialità regina un certo Franz Klammer, che trionfò dal 1975 al 1978, per poi conquistare il quinto globo nel 1983. E allora, se nel 2021/22 il campionissimo elvetico andrà in caccia del suo primo titolo olimpico, l'obiettivo non potrà che essere quello di raggiungere “Kaiser Franz” anche a livello assoluto.

Il 34enne del Canton Berna ha raccolto 486 punti in sole sette gare, con cinque podi e un altro tabu abbattuto: dopo quattro secondi posti, infatti, Beat ha pure vinto per la prima volta sulla “Streif”, anzi ha pure fatto doppietta a Kitzbuehel vincendo entrambe le discese nel tempio. Alla fine, alle spalle di Feuz ha concluso Matthias Mayer, distante 68 punti ma senza rimpianti dopo la cancellazione odierna (“ho provato a batterlo per tutta la stagione, ma Beat è sempre stato leggermente migliore e si merita questo trofeo”, ha detto con grande sportività il carinziano al Kronen Zeitung), e Dominik Paris che ha terminato a -148, davanti a Clarey (quarto) e Kriechmayr (quinto), mentre Christof Innerhofer si è piazzato 12esimo con 141 punti all'attivo.

Rispetto alla quarta sfera di cristallo in discesa, in termini puramente sportivi, per me non c'è niente di più prezioso – ha confessato Feuz al “Blick” questa mattina – Dico questo perchè per arrivare all'obiettivo, devi essere sempre al massimo livello per una stagione intera. Prima di vincere la mia prima coppa, considerato il mio passato in termini di infortuni, mai avrei creduto di potercela fare anche solo una volta”.

Dopo aver conteso a Marcel Hirscher, sino alla penultima gara delle finali di Schladming, la Coppa del Mondo assoluta nella stagione 2011/12 (la prima dell'incredibile serie di otto del fuoriclasse salisburghese), l'asso rossocrociato ha dovuto infatti convivere con un'infiammazione al ginocchio sinistro a causa della quale saltò l'intera annata successiva, arrivando a pensare addirittura al rischio di un'amputazione. Poi il lavoro paziente, enorme, passo dopo passo, sino alla rinascita cominciata con il bronzo in discesa ai Mondiali di Beaver Creek 2015, passando per il ritorno alla vittoria in Coppa del Mondo, oltre 4 anni dall'ultima volta, a Sankt Moritz nel 2016, nello stesso luogo dove poi nel febbraio 2017 firmò il suo successo più importante, l'oro iridato in casa.

Se c'è un campione che ha meritato tutto questo, è proprio Beat Feuz.

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