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Luci e ombre azzurre a Killington, chi ride è Goggia: per Bassino un'uscita che fa malissimo...

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Luci e ombre azzurre a Killington, chi ride è Goggia: per Bassino un'uscita che fa malissimo...

Il secondo gigante di stagione non ha visto italiane salire sul podio, per la prima volta nella storia delle gare tra le porte larghe sulla "Superstar": il nono posto di Sofia vale tanto, per Brignone una gara complicata e per "Bax" ottimi segnali ma uno zero che pesa, anche per la fiducia. Le parole delle azzurre. Domenica tempo di slalom con la speranza Peterlini.

Nei cinque precedenti del gigante di Killington, l'Italia era sempre salita con un'atleta (minimo) sul podio.

Questa volta, nell'appuntamento sulla “Superstar” non è arrivato un piazzamento in top-3, con le punte Bassino e Brignone che, per differenti motivi, non sono riuscite a centrare l'obiettivo nella seconda gara stagionale tra le porte larghe.

Partiamo da Marta, la migliore azzurra nella 1^ manche, quarta ad appena due decimi dal vertice e pronta ad attaccare nella 2^ per cercare il successo, 4 anni dopo la sua prima volta in coppa proprio qui; parlava di fiducia ritrovata dopo gli allenamenti in Svezia, la campionessa cuneese, e in effetti rispetto a Soelden la sciata della campionessa del mondo di super-g era parsa molto più sciolta, sino all'errore fatale su uno dei dossi che immette nella parte centrale della pista, con l'inclinazione fatale che è valsa un'uscita pesante. Pesante per i punti, perchè se guardiamo la classifica di specialità c'è già una Gut-Behrami a quota 200 e Marta ne ha 45, ma anche per la confidenza ora subito da ritrovare, visto che il week-end del 2-3 dicembre ci saranno ben due giganti nell'inedita Mont-Tremblant.

Per Federica, invece, rispetto al Rettenbach non si è vista la stessa velocità e confidenza, a parte il tratto iniziale della manche decisiva: il 6° posto non è certo da buttare, ma a 1”77 da Gut-Behrami, che l'aveva bruciata per due soli centesimi nell'opening.

Chi ride invece è Sofia Goggia, che ritrova una top ten in questa specialità dopo quasi 3 anni, visto che fu settima a Kronplatz ad inizio 2021, e soprattutto lo fa con una prova gagliarda, di qualità, confermando in gara quelle sensazioni avvertite in allenamento. Sulla pista del primo podio in CdM, la campionessa bergamasca ha centrato un 9° che significa pure poter partire col numero 16 a Mont-Tremblant, visto che Sofia ora è 35esima nella WCSL ma, tra assenze per infortuni e ritiri, è sostanzialmente già nelle trenta.

Ho fatto un po' fatica ad adattarmi a questo tipo di neve, nella prima manche sono scesa con il freno a mano, poi ho cercato di darmi una scossa, ma non sono riuscita a essere padrona di quello che stavo facendo – le parole di Federica Brignone a fisi.org - Ad ingresso muro mi sono pure bloccata e anche sotto mi sono schiacciata, non so nemmeno come ho fatto a tagliare il traguardo. Non sono per niente soddisfatta di come ho sciato, facciamoci andare questo piazzamento”.

Goggia, invece, ha commentato positivamente la sua prova: “Sono contenta perchè era tanto tempo che non arrivavo così davanti in classifica in gigante, sono ancora più contenta dell'atteggiamento con cui approccio alle gare, perchè mi sento più padrona del gesto tecnico in questa disciplina, non ho più i timori strani delle passate stagioni, quando arrivavo al cancelletto e mi sentivo disorientata. Sono felice perchè entro nel secondo gruppo e da settimana prossima nei due giganti di Mont-Tremblant, potrò partire a ridosso delle quindici per il fatto di avere più di 500 punti nella overall”.

Non è andata bene per le altre azzurre in gara, ovvero Melesi, Platino, Zenere, Sola e Pirovano che non si sono qualificate per la 2^ manche, così come saranno cinque le atlete di Roberto Lorenzi (che traccerà la 2^ manche) al via dello slalom di domenica, il terzo di stagione. Si punta su una Martina Peterlini che a Levi ha dimostrato di essersi ritrovata, ma si attendono pure segnali dalle varie Rossetti, Gulli, Della Mea e la stessa Sola, alla ricerca della prima qualificazione della carriera in CdM.

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