Il CONI per i Giochi invernali 2026 pensa a Milano. Anche se attualmente non può candidarsi

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Il CONI per i Giochi invernali 2026 pensa a Milano. Anche se attualmente non può candidarsi

Tramontata la candidatura di Roma 2024 il CONI, nella persona del suo presidente Giovanni Malagò, pensa a candidare Milano e la Valtellina, non per i Giochi estivi ma per quelli invernali del 2026.

E’ evidente che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano non ha ancora mandato giù il no della Giunta del Comune di Roma all’ipotesi del ritorno delle Olimpiadi nella Capitale a 64 anni da quelle storiche del 1960. Pertanto, dato che il Comitato Olimpico Internazionale a luglio dovrà decidere se in settembre nella sessione di Lima ci sarà o meno la doppia assegnazione dei Giochi del 2024 e del 2028, e nel caso ci fosse, l’Italia sarebbe fuori gioco fino al 2032, è balenata l’ipotesi di candidare la città meneghina per il Giochi bianchi del 2026.

Oltre alle incognite relative alla logistica e agli impianti e all’approvazione della candidatura da parte di governo nazionale, regionale e comunale c’è però un problema: nel 2019 la città sede della sessione del CIO che assegnerà le Olimpiadi invernali del 2026 sarà proprio Milano, per cui il capoluogo lombardo non potrebbe né candidarvisi né tantomeno vedersele assegnate, dato che la carta olimpica non consente che una città assegnante un’edizione dei Giochi sia anche candidata all’edizione dei Giochi che assegna. Sarebbe un evidente conflitto di interessi, o convergenza di interessi verso se stessa.

E’ lo stesso Malagò ad ammettere questa attuale impossibilità ma su milano.corriere.it si legge questa sua dichiarazione: “Visto che negli ultimi tempi il CIO molte cose le sta cambiando”, non mettere mano anche a questa regola “sarebbe una cosa non giusta”. Il solito inghippo all’italiana insomma: cambiare per i propri interessi e rendere lecita una norma che fino a ieri era illecita…

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