Rassat e il primo colpaccio in Coppa del Mondo nello slalom di Gurgl, per un ragazzo cresciuto sempre più dalla scorsa stagione sino alla vetta. Il belga da sogno dopo i tremendi infortuni: "Nato in un paese senza montagne, la dedico ai miei genitori". McGrath, pur perdendo sul filo di lana la possibile 4^ vittoria in carriera, sorride: "E' un podio che vale".
Dove sono i big?
E’ quello che si chiede dopo il secondo slalom di Coppa del Mondo, perché sulle montagne dell’Oetztal, nella terza volta di Gurgl in ambito maschile, si è visto davvero di tutto ma è indubbio che sia molto interessante, e anche decisamente meritato per quanto espresso da coloro finiti là davanti, l’evoluzione vissuta da Levi, dove già c’erano state le prime volte di Eduard Hallberg (ma questo ragazzo finlandese è davvero speciale, e stiamo parlando di un classe 2003) e Laurie Taylor a certi livelli, all’appuntamento austriaco che porta in vetta Paco Rassat.
Mai sul podio sino ad oggi, ma 6° a Levi che era stata la sua seconda top ten in CdM, il 27enne della Savoia regala il primo successo stagionale all’Equipe de France: se tutti lo attendevano da Clément Noel, oggi crollato nella 2^ manche (e già pasticcione nella 1^, poi scenderà dal 7° al 12° l’olimpionico), ecco arrivare questo specialista che continua a crescere gara dopo gara e oggi, dopo il 14° crono col pettorale 21, si è inventato una prova decisiva da stropicciarsi gli occhi.
“E’ pazzesco, non so cosa dire ma oggi il mio sogno è diventato realtà – il buon Paco è ancora incredulo nella flash interview in casa FIS – E’ tutto incredibile, il risultato di Levi mi ha dato ancora più forza per godermela e spingere senza pensare troppo, immaginare però di vincere era proprio lontano dai pensieri. Il pettorale rosso in Val d’Isère? In casa non ho mai fatto bene, ragionerò solo sulla mia sciata e poi vedremo cosa ne verrà fuori”.
C’è la favola di Rassat, è vero, ma alla pari pure quella di Armand Marchant: a 27 anni, il belga regala al suo paese il primo podio nel massimo circuito con la piazza d’onore a soli 7 centesimi dal transalpino, tra l’altro commettendo un errore che, col senno di poi, gli ha tolto la vittoria. Parliamo di un grande talento che nel 2017, in gigante ad Adelboden sul terribile finale della Chuenisbargli, si massacrò la gamba sinistra (raccontammo su NEVEITALIA la sua storia dopo il 5° posto di Zagabria, tutta da leggere QUI, ndr) mettendoci anni per tornare a certi livelli. Discontinuo, è vero, ma tremendamente veloce: “Sento un vortice di emozioni – ha raccontato a Eurosport il ragazzo cresciuto in Vallonia, ma trasferitosi presto in Francia sotto la guida di Raphael Burtin – Per me è stata dura con un sacco di problemi fisici, ma ho sempre combattuto per vivere una giornata come questa.
Ne è valsa la pena, ora posso dirlo. Una dedica? Vengo da un paese senza grandi montagne e miei genitori hanno fatto molto per me, questo podio è per loro”.
“E’ comunque una grande gara – ha provato a sorridere Atle Lie Mcgrath, terzo a 0”09 dopo aver comandato la prima manche – E’ un podio che vale se penso che nelle due gare finite ci sono salito sopra, era importante dopo l’uscita di Levi. Sono sempre lì con i centesimi, ma sono le gare ed è per questo che le amiamo. La 2^ manche? Era mossa, ma si poteva sciare e hanno preparato la pista molto bene considerato il meteo degli ultimi giorni. Ora andiamo a Copper, dove sulla carta parteciperò anche al super-g”.
Il classe 2000 norge e la sua polivalenza, frenata solo dagli infortuni: ci farà vedere ancora molte cose…
Slalom Maschile Gurgl (AUT)
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RASSAT Paco
MARCHANT Armand
MCGRATH Atle Lie







