Clamoroso a Gurgl, lo slalom è francese con Paco Rassat davanti ad uno storico Marchant. Vinatzer crolla nella 2^ manche

McGrath regge, è suo lo slalom di Gurgl davanti a Rassat e un Marchant storico. Vinatzer crolla nella 2^ manche
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Clamoroso a Gurgl, lo slalom è francese con Paco Rassat davanti ad uno storico Marchant. Vinatzer crolla nella 2^ manche

Hallberg esce sul più bello, McGrath deve accontentarsi del 3° posto a 9 centesimi dal transalpino, al primo hurrà in CdM risalendo dal 14°, e dietro il belga che regala il primo podio al suo paese: deludono Pinheiro Braathen, Kristoffersen e Noel (ed esce Meillard). Alex Vinatzer, 10° al giro di boa, non entra mai in gara nella manche decisiva ed è solo da top 20, Sala torna in zona punti.

Un finale clamoroso, con il podio racchiuso in soli 9 centesimi e il ribaltone che vede Paco Rassat prendersi, nella folle arena di Gurgl, il primo podio e con esso il primo successo in Coppa del Mondo, lui che a Levi aveva ottenuto il suo best piazzandosi 6°.

Un ragazzo, ventisette anni compiuti la scorsa settimana, cresciuto costantemente dalla scorsa stagione e che scia davvero come un libro stampato, capace nel secondo slalom di questa stagione olimpica di risalire dal 14° posto (a 85 centesimi dalla vetta partendo col n° 21 nella manche mattutina) sino al trionfo, davanti ad un altro talento che merita tantissimo come Armand Marchant. Pur commettendo un grave errore nel cuore della 2^ run, il belga classe 1997, in passato tormentato dagli infortuni, regala il primo storico podio al Belgio (era stato 5° a Zagabria 2020 quale unica top five) chiudendo a soli 7 centesimi da Rassat.

A 0”09, il grande deluso è Atle Lie Mcgrath (17° podio in coppa, ma con sole 3 vittorie, tutte in slalom), in testa a metà gara ma troppo conservativo ad attacco muro della manche decisiva, ma ci sono tanti nomi di peso tra amarezza e rimpianti: Eduard Hallberg, dopo il primo podio a Levi, fa tutto bene sino all’ingresso nel piano finale dove si presenta a 14 centesimi da Rassat, che comunque aveva già mangiato oltre 8 decimi al finlandese (velocissimo però nel tratto conclusivo della 1^ manche), prima di uscire clamorosamente quando c’era ancora la possibilità di un hurrà per ereditare il trono di Kalle Palander.

Il 4° e il 5° posto finali fanno male anche a Timon Haugan (seconda top five dopo Levi, ma lui vuole molto di più), distante appena 29 centesimi dal vincitore, e Tanguy Nef che puntava al primo podio, ma è “legato” nella discesa decisiva e dalla piazza d’onore (come Hallberg partiva con 68 centesimi di vantaggio su Rassat) scende sino a 0”65 di ritardo dal transalpino, anticipando di misura la furia di Raschner, miglior austriaco dal 25° al 6° finale, l’eterno Muffat-Jeandet 7° a 0”73, Strasser (+ 0”76), un discreto Popov a 88 centesimi e con Lucas Pinheiro Braathen a completare la top ten, appena decimo a 0”93 da Rassat.

(in aggiornamento)

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