Se la Coppa del Mondo femminile è aperta a qualsiasi risultato, quella maschile ha in Marcel Hirscher il suo padrone assoluto, che minaccia di monopolizzarla per il quinto anno consecutivo, un’impresa realizzata nel passato solamente da una donna, anch’essa austriaca, Annemarie Pröll, tra il 1971 e il 1975.
Se il 26enne del Salisburghese continuerà a mantenere il suo stratosferico rendimento in gigante e slalom e farà qualche incursione vincente in superG e combinata non si vede proprio chi possa contrastarlo. Ci sarebbero i due norvegesi Aksel Lund Svindal, che ritorna a pieno regime, e Kjetil Jansrud, ma se andranno entrambi forte nelle discipline veloci si ruberanno punti a vicenda, pertanto puntare al bersaglio grosso diventerà per loro ancora più difficile di quanto già non sia.
Ci sarebbe Alexis Pinturault ma il francese, atteso da almeno due anni a un ulteriore salto di qualità, non riesce a compierlo: non ha ancora acquisito la continuità necessaria per essere un candidato credibile alla sfera di cristallo assoluta. Ci sarebbe anche Ted Ligety ma allo statunitense non basterebbe nemmeno dominare in gigante come ha fatto fino a due anni fa. Se qualcun altro si inserisse nella lotta, magari Matthias Mayer, tra l’altro assente a Sölden, o come Carlo Janka, che ha avuto tante traversie fisiche negli ultimi anni, sarebbe una grossa sorpresa. Beat Feuz non lo contiamo neppure dato che, se andrà bene, tornerà in gara a Wengen.
Per quanto riguarda l’Italia, tranne forse in gigante (che tra le donne invece è la specialità nella quale, lo ribadiamo ancora una volta, si attendono i risultati migliori dalle nostre portacolori), gli azzurri sono in grado di poter salire sul podio o vincere in ogni gara. La punta di diamante nella velocità sarà ancora Dominik Paris, con Christof Innerhofer (che si è finalmente allenato senza problemi) & C. a seguire, Stefano Gross e Giuliano Razzoli sono chiamati a confermarsi tra le porte strette mentre tra quelle larghe Roberto Nani e Luca De Alpirandini cercheranno di centrare il primo podio. E chissà che un veterano come Max Blardone non ritrovi se stesso o che Manfred Moelgg non piazzi ancora qualche zampata delle sue.
Slalom Gigante Maschile Soelden (AUT)
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