Albert Popov "vede" la 3Tre e mostra i muscoli: "Ho capito che posso vincere, Campiglio mi ha cambiato la carriera"

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Sci Alpinol'intervista

Albert Popov "vede" la 3Tre e mostra i muscoli: "Ho capito che posso vincere, Campiglio mi ha cambiato la carriera"

Intervista allo specialista bulgaro che trionfò a sorpresa nell'ultima occasione sul Canalone Miramonti: il prossimo 7 gennaio lo slalom che aprirà il 2026 della CdM maschile, con Albert che ci crede nonostante un avvio di stagione non semplicissimo. Lo scorso anno la vittoria col pettorale n° 20 e una rimontona nella 2^ manche, questa volta lo vedremo nel secondo sotto gruppo e... "vorrei andare a cena con Alberto Tomba!".

Albert Popov ha colto due podi in CdM, nel folle slalom di inizio 2023 a Palisades Tahoe, quando la squalifica di AJ Ginnis lo portò sul terzo gradino dopo una quarantina di minuti dalla conclusione, e poco meno di 12 mesi fa nella notte di Madonna di Campiglio.

L’ultima edizione della 3Tre, la numero 71 della leggendaria gara sul Canalone Miramonti, regalò infatti una sorpresa che si può definire clamorosa, considerato che il classe 1997 bulgaro non aveva mostrato sino a quel giorno di potersi imporre a questi livelli, ma fu semplicemente magistrale nella 2^ manche per battere il futuro iridato Meillard e il croato Kolega.

Trionfò col pettorale 20 sulle spalle, prima di entrare con continuità nella top 15 e mantenere, in questa prima parte di stagione non certo soddisfacente al 100%, ma comunque discreta (nei quattro slalom sinora disputati, Popov ha terminato 23°, 9° a Gurgl, 19° e poi 23° in Alta Badia), il secondo sotto gruppo per avere un numero dall’8 al 15 nella sfida in programma il prossimo 7 gennaio.

In vista del primo appuntamento del 2026 per la Coppa del Mondo maschile, l’ufficio stampa dell’evento trentino ha intervistato proprio il buon Albert che, lo ricordiamo, ha davvero vissuto una seconda carriera dopo quanto accaduto dieci anni fa, quando venne coinvolto nel terribile incidente stradale, sulla strada che porta al ghiacciaio di Soelden, che costò la vita al suo tecnico Drago Grubelnik. “Quella di Campiglio è stata una serata indimenticabile, non solo per me ma per tutti i miei tifosi a casa – racconta Popov tornando all’8 gennaio 2025 - Credo di aver fatto alzare in piedi tutta la Bulgaria”, sottolineando la storicità del trionfo, che al suo paese mancava da esattamente 45 anni, quando Petar Popangelov si impose (sua unica volta in coppa) a Lenggries.

“È stata la svolta della mia carriera, mi ha dato fiducia nel modo di sciare e in tutto ciò che c’è dietro ogni gara: l’allenamento, la mentalità, la preparazione – continua lo specialista bulgaro - Il Canalone Miramonti è una delle mie piste preferite: più corta di altre ma proprio per questo più tecnica e difficile, perfetta per le mie qualità. E poi gli organizzatori sono fantastici, fanno sempre un lavoro straordinario.

La Bulgaria è un paese molto piccolo se guardiamo alla tradizione nel mondo dello sci, e una vittoria in Coppa del Mondo ha un impatto enorme sui giovani. Mi sento un ambasciatore dello sci: se il mio successo ispira anche solo un ragazzo a inseguire il suo sogno, significa che ne vale veramente la pena”.

Popov si prepara a ritornare sul palcoscenico che lo ha incoronato lo scorso anno. “Sarà emozionante, ma stavolta prenderò parte alla 3Tre con ancora più fiducia, perché so di poter battere tutti sul Canalone Miramonti. Un campione della 3Tre con cui andrei volentieri a cena? Sicuramente Alberto Tomba. È una leggenda dello sci e, in particolare, della 3Tre. Sono certo che ci faremmo qualche bella risata”.

E chissà che non sia proprio la 3Tre, che celebra il trentennale dall’ultimo successo dell’Albertone Nazionale (oltre che il ventennale dall’ultima gioia azzurra firmata Giorgio Rocca nel 2005), l’occasione tanto attesa. Nel frattempo, Albert Popov ha riempito la notte di Campiglio della sua magia più pura. Basta vedere la bandiera bulgara sventolare sul podio per capire che certi sogni - se coltivati con passione, umiltà e determinazione - non conoscono confini.

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