Anche Sofia dice 23, che urlo in super-g dopo due anni. A tutta Goggia: "Eppure non avevo belle sensazioni..."

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Anche Sofia dice 23, che urlo in super-g dopo due anni. A tutta Goggia: "Eppure non avevo belle sensazioni..."

L'analisi della campionessa olimpica sul dipinto mostrato oggi nel primo super-g di Sankt Moritz. Raggiunta di nuovo Brignone in vetta alle italiane plurivittoriose ("ben venga per tenere vivo il movimento"), è pettorale rosso al quale Sofia puntava sin dall'estate.

In queste condizioni, quando serve il coraggio dei grandi, sa fare la differenza come ha dimostrato anche Brignone a Mont-Tremblant, d'altronde è una caratteristiche di entrambe.

Se poi ti trovi sulla Corviglia di Sankt Moritz, la pista del miracolo (anche se in quel si trattava di discesa, la seconda del 2022 vinta con una mano rotta), anche per Sofia Goggia diventa tutto un po' più “facile”, per vincere il suo secondo super-g a Sankt Moritz dopo quello del 2019 (quando bruciò per 1 centesimo Brignone, sempre loro...), e tornare ad esultare in questa specialità a quasi due anni dal sigillo in Val d'Isère.

In maniera ancora più netta di quel giorno sulla Oreiller-Killy, Super Sofy oggi ha travolto tutto e tutte, tornando a “riprendere” Brignone in vetta alle plurivittoriose d'Italia con 23 successi. Sono sei in super-g per la strepitosa bergamasca, che domenica indosserà (come domani in discesa) quel pettorale rosso che è suo obiettivo pure nella disciplina che l'ha fatta scoprire al mondo oltre 10 anni fa.

In una giornata in cui il resto del team Italia, per diversi motivi, esce con rimpianti (Brignone 5^, Bassino 7^) e qualche botta, vedi l'incredibile volo di Elena Curtoni che dovrebbe comunque farcela per la discesa, è stata Goggia ad illuminare la grigia Sankt Moritz. “Mi sento un po' sorpresa – le prime parole di Sofia a Raisport, nell'intervista concessa al microfono di Simone Benzoni – Scendendo col 7, tra le prime è facile sbagliare quindi vedendo 95 centesimi di vantaggio (su Huetter, che sarà poi seconda) mi sono detta che avrei dovuto aspettare tutte le altre, anche perchè non ho avuto sensazioni buonissime.

Ero sempre un po' lunga e fuori linea, credo però di aver preso molto bene le rampe, che sono i motori che ti danno la velocità, e l'ho fatto nei tre punti cruciali della pista. Lì penso di aver fatto la differenza”.

Il lavoro sul gigante, l'ha detto tante volte Sofia, è utile anche per la velocità. Anche se non ne parla, inutile però nascondere che pure i punti ottenuti tra le porte larghe (con tre top ten in fila) possono fare entrare questa Goggia nella lotta per la classifica generale di CdM. “E' un percorso che ho dovuto intraprendere per forza di cose, non posso vivere solo delle discipline veloci – ha aggiunto nella sua analisi – Oggi non penso di aver messo questa base tecnica in pista, ero sempre un po' inclinata ma mi sono riadattata bene. Era ora di cominciare con la velocità, ma la concorrenza è agguerrita e oggi pomeriggio servirà un'ottima analisi video prima di dare il massimo domani e domenica.

Le 23 vittorie di Fede? La chiamo moina, visto quanto se ne parla a livello giornalistico, perchè siamo sciatrici totalmente diverse: lei molto più tecnica, io velocista. Ben venga però, perchè tiene vivo il movimento sciistico in Italia”.

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