In Svizzera aumentano le restrizioni per il Coronavirus, ma gli impianti sciistici restano aperti

In Svizzera aumentano le restrizioni per il Coronavirus, ma gli impianti sciistici restano aperti
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In Svizzera aumentano le restrizioni per il Coronavirus, ma gli impianti sciistici restano aperti

"Tra luglio e settembre abbiamo sottovalutato la situazione, pensavamo di poter gestire meglio il virus". Sono queste le dichiarazioni rilasciate al SonntagsBlick da Guy Parmelin, che ammette degli errori della Confederazione nell'affrontare la crisi sanitaria in corso.

«Abbiamo sottovalutato la situazione in estate. Pensavamo di poter tenere il virus sotto controllo ma non è successo». Guy Parmelin ha assunto la carica di presidente della Confederazione elvetica da primo gennaio di quest'anno e, di fronte a una seconda ondata che ha colpito duramente il paese, prende posizione sulle scelte fatte.  Gran parte delle decisioni vengono prese a livello Cantonale in Svizzera, ma la presidenza della Confederazione è chiamata a un ruolo di coordinamento.

Nei cantoni di Neuchâtel, Vaud (Lausanne, Ginevra) e Valais (Zermatt, Saas Fee, Verbier, Crans Montana) il  tasso di riproduzione del virus è salito sopra 1 per più di tre giorni e da domenica hanno deciso di chiudere musei, biblioteche, centri fitness, impianti sportivi, zoo e parchi. I negozi chiuderanno la domenica e gli altri giorni dalle 19:00, ad eccezione di panifici e farmacie che potrebbero rimanere aperti anche la domenica. I cinema, i teatri, le sale da concerto, i bar e le discoteche rimangono sempre chiusi.   Una situazione paragonabile alle misure prese nelle nostre Regioni rosse, ma tra le misure prese non ci sono restrizioni sugli impianti di risalita e quindi nei comprensori sciistici, che restano aperti, probabilmente sulla base di una valutazione del rischio di contagio.

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