Alle origini dello sci in Alta Badia, svolta sociale ed economica per la valle

Altabadia 02 11 2021   Nevicata precoce
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Alto AdigeStoria dello sci

Alle origini dello sci in Alta Badia, svolta sociale ed economica per la valle

In un articolo pubblicato, nei mesi scorsi, da Anna Quinz sul primo numero della rivista Stua, curata dal Consorzio Turistico Alta Badia, si ripercorre la nascita e l’ascesa del carosello sciistico dell’Alta Badia. Dopo secoli di isolamento e un’economia quasi unicamente incentrata su agricoltura e allevamento, la realizzazione degli impianti di risalita ha trainato lo sviluppo turistico dando il via a una nuova stagione di benessere e crescita economica per tutta la valle. L’antica vocazione agricola non è stata perduta e coesiste, in pieno equilibrio, con il settore turistico, assicurando la preservazione di un paesaggio unico nel suo genere, in cui la cura dei prati e le caratteristiche “viles ladine” si combinano perfettamente con i boschi, le strutture turistiche e gli splendidi panorami dolomitici.

La prima svolta si ha sul finire dell’Ottocento quando gli sci fanno la loro comparsa sui pendii innevati dell’Alta Badia. Ad indossarli sono Vigil Pescosta e Jocl Castlunger, entrambi di Colfosco. Castlunger viene stato incaricato di costruire una baita sul Gruppo del Sella e, recandosi oltralpe, scopre le potenzialità degli sci, rudimentali ma utilissimi per agevolare il lavoro sulle montagne.

Nel 1934, per consentire anche ai turisti di scoprire ed apprezzare gli sci, a Corvara viene istituita da Francesco Kostner la prima scuola di sci della valle. L’anno dopo viene inaugurata anche la scuola sci di La Villa, grazie all’iniziativa di Pire Costa.

All’epoca l’Alta Badia è raggiungibile solo da pochi ospiti: la valle non ha ancora strade asfaltate e i lunghi inverni richiedono impegnativi interventi di sgombero neve, con uno spazzaneve trainato da cavalli.

Negli anni successivi, grazie agli interventi di miglioramento della viabilità, vengono realizzati i primi rudimentali impianti sciistici, principalmente su impulso di Erich Kostner. In particolare, nel 1938, a Corvara, sulle pendici del Col Alt, apre la prima slittovia. Immediatamente dopo la fine della Guerra, nel 1946, Kostner riesce a realizzare la prima seggiovia monoposto d’Italia, collegando Corvara al Col Alt: l’impianto viene assemblato unendo le lamiere dei carri armati rimasti dalla guerra, il motore di un trattore della Leitner (che si affermerà ben presto come uno dei leader mondiali nella realizzazione di impianti a fune) e il riduttore di un’imbarcazione triestina. Nel giro di poco, gli impianti si moltiplicano in tutta la valle: a Colfosco le prime sciovie vengono aperte da Gottfried Declara, mentre a La Villa vengono realizzati impianti da Hermann Pescollderungg e da Alfonso Pizzinini, che con la società La Varella avvia lo sviluppo dell’area della Gardenaccia. Nel 1960 entra in funzione la cestovia che collega San Leonardo al Santuario de La Crusc. Nel 1966 è la volta della funivia che serve la Gran Risa, destinata ad affermarsi in breve tempo come uno dei più famosi tracciati della Coppa del Mondo di sci.

Ben presto l’Alta Badia, grazie alla capacità di saper fare sistema, unendo le singole iniziative imprenditoriali di tanti piccoli gestori di impianti di risalita, in un unico prodotto turistico di assoluto livello nazionale e internazionale, si afferma come meta prediletta degli sciatori. Fautore di tale successo è, ancora una volta, Erich Kostner: a lui si deve la creazione dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (ANEF) nel 1978 e l’idea di unire, cooperando con gli altri imprenditori della valle, i diversi impianti dell’Alta Badia in un unico consorzio (Ski-Carosello Corvara) che collegasse i paesi di Corvara, La Villa e San Cassiano. Si tratta solo del primo passo verso un'idea ancora più grande: unire diverse aree sciistiche delle Dolomiti in termini non solo logistici (unico skipass), ma anche organizzativi e sociali. Nel 1974 nasce quello che oggi è conosciuto come Federconsorzi Dolomiti Superski. Dalle prime 6 valli con 250 impianti di risalita si è oggi giunti a un sistema che mette in rete 12 valli, 450 impianti e 1200 km di piste, presentandosi come una delle più note e apprezzate destinazioni sciistiche a livello mondiale.

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