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Martins Dukurs dice basta...Si ritira l'uomo più vincente nella storia dello skeleton a cui è sfuggito solamente l'oro olimpico

Martins Dukurs dice basta...Si ritira l'uomo più vincente nella storia dello skeleton a cui è sfuggito solamente l'oro olimpico
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Martins Dukurs dice basta...Si ritira l'uomo più vincente nella storia dello skeleton a cui è sfuggito solamente l'oro olimpico

Con un lungo post pubblicato sulla propria pagina Instagram, Martins Dukurs ha annunciato quest'oggi l'intenzione di chiudere la sua irripetibile carriera nel mondo dello skeleton.

Una decisione che circolava da mesi tra gli addetti ai lavori ma che fin ora il fuoriclasse baltico non aveva mai manifestato pubblicamente.

"E' arrivato il momento giusto per comunicarvi una decisione che ho preso da un po di tempo - ha esordito così Dukurs sulla propria pagina Instagram, spiegando successivamente ai suoi followers quali sono state le motivazioni che hanno portato al ritiro - è stata una decisione molto sofferta, emozionante ma soprattutto logica...Dopo 22 anni di duro lavoro, di grande amore per questo sport e anche di periodi di forte stress dovuti prevalentemente al raggiungimento di obiettivi sempre più difficili da raggiungere che mi sono sempre posto, è arrivato il momento più opportuno per dire basta con lo skeleton. In questi vent'anni ho provato un'infinità di emozioni, ci sono state le sconfitte ma anche tante tantissime vittorie che mi hanno permesso di esultare continuamente, sensazioni uniche che sicuramente mi mancheranno adesso che ho deciso di smettere."

Il baltico ha poi voluto omaggiare alcune delle persone che lo hanno accompagnato nel corso della sua carriera, "La mia è stata una carriera molto duratura e se sono riuscito a essere competitivo fino alla fine è per merito di tutte quelle persone che hanno sempre creduto in me e che mi hanno dato la forza per continuare ad inseguire i sogni di vittoria. Per questo desidero dare un abbraccio a tutti i fans che mi hanno seguito e tifato nel corso degli anni! In tutti questi anni di agonismo la presenza della mia famiglia è stata fondamentale, e un ruolo importantissimo l'ha recitato una donna che mi conosce perfettamente e che mi fa sentire sempre importante... Grazie Jana!"

Nell'ultima parte del post di commiato allo skeleton, Dukurs ha raccontato un simpatico annedoto sull'inizio della sua carriera..."Ho sempre imparato che non bisogna mai arrendersi e questo ho cercato di insegnarlo anche agli altri, qualche volta però bisogna avere anche il coraggio di fermarsi e di saper voltare pagina. Da giovane ad esempio mi ero dato come obiettivo quello di completare le superiori entro il 2000 in modo da poter essere libero per accompagnare mio fratello alle Olimpiadi del 2002 nel pattinaggio di velocità, purtroppo però quel sogno non si avverò in quanto mio fratello non venne selezionato, ma la vita regala sempre sorprese e quattro anni più tardi a Torino 2006 ero sul ghiaccio a disputare i miei primi Giochi Olimpici!"

All'alba del quadriennio olimpico che conduce ai Giochi di Milano-Cortina 2026 si chiude così una delle carriere più incredibili nella storia dello sport. Martins Dukurs non verrà solamente ricordato per i suoi irripetibili risultati sportivi e i suoi molteplici record, ma verrà associato per sempre a fianco della parola skeleton, come solamente le leggende dello sport hanno saputo fare. 

Dukurs ha infatti saputo trasformare questo sport da semplice disciplina sportiva appena entrata nel programma olimpico (Salt Lake City 2002 ndr) in uno vero e proprio sport, diventando anno dopo anno quello che possiamo tranquillamente definire come il prototipo dello skeletonista perfetto. Con la sua maniacale preparazione alle gare, la sua innata capacità di scegliere i materiali più appropriati, la sua perfetta posizione sulla slitta (che gli è valsa l'appellativo di Superman ndr) Dukurs ha saputo portare lo skeleton in un'altra dimensione, costringendo i rivali ad emularlo e ad investire continuamente in ricerca nel tentativo di batterlo.

Tra le sue grandi intuizioni non va dimenticata la dedizione nel migliorare la fase di spinta divenuta nel corso degli anni sempre più decisiva ai fini del risultato finale, e la decisione di progettare, costruire e sviluppare in proprio le slitte, sfruttando l'esperienza del padre Dainis e del fratello maggiore Tomass (anch'egli atleta di coppa del mondo ndr) e tenendo segreto il proprio know-how.

Dotato di grande intelligenza tattica e di sangue freddo, Martins Dukurs anche lo scorso inverno, in quella che passerà alla storia come la sua ultima stagione agonistica, ha stabilito ogni forma di record nel circuito di Coppa del Mondo di skeleton. Con la vittoria del 14 gennaio scorso a Sankt Moritz il lettone ha portato a 61 i trionfi in gare di primo livello superando di 4 vittorie il precedente primato degli sport del budello appartenente allo slittinista azzurro Armin Zoeggeler, conquistando nel frangente anche l'11ma Sfera di Cristallo, una in più degli slittinisti Zoeggeler e Prock. 

 

Non sono mancate le soddisfazioni anche negli eventi iridati dove Dukurs ha conquistato 6 medaglie d'oro e una d'argento, e in ambito dei campionati europei dove è salito per 12 volte sul gradino più alto del podio e in un'occasione ha curiosamente condiviso il successo col fratello Tomass.

Rimane tuttavia il grande rammarico di non aver mai conquistato l'oro olimpico, un obiettivo che il lettone ha sempre cercato di perseguire e che nel corso degli anni è divenuto una sorta di maledizione. Se nelle ultime 3 edizioni dei Giochi Olimpici è stato più il fattore campo che la reale bravura degli avversari ad impedirgli di festeggiare il titolo a cinque e cerchi, nel 2010 a Vancouver Dukurs ha gettato alle ortiche un'oro che sembrava già vinto. In testa con 18 centesimi di vantaggio sul canadese Montgomery alla vigilia dell'ultima discesa, il baltico nella final heat si faceva prendere dall'emozione e con una discesa ricca di sbavature consegnò l'oro olimpico al collo di un incredulo Montgomery

Contemporaneamente al ritiro di Martins è arrivata quest'oggi anche la notizia dell'addio del fratello Tomass, atleta che ha vissuto un'intera carriera nell'ombra e al "servizio" di Martins ma che come ha ricordato l'undici volte vincitore della Coppa del Mondo di skeleton è stato decisivo ai fini delle sue tante vittorie. Tomass Dukurs chiude la sua esperienza nello skeleton con 2 vittorie in Coppa del Mondo, l'ultima nella sua Sigulda lo scorso dicembre, un titolo europeo e ha chiuso ben 3 volte in seconda posizione nella classifica generale di Coppa del Mondo.

Il 12 agosto 2022 verrà ricordato come la fine dell'era Dukurs, ora chi sarà a raccoglierne il testimone?

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