Joel Chenal sempre più nella bufera: la FFS scarica il tecnico accusato da donne e atlete minorenni

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Joel Chenal sempre più nella bufera: la FFS scarica il tecnico accusato da donne e atlete minorenni

E' arrivato ad un punto di svolto il caso legato al vice campione olimpico di gigante a Torino 2006: dopo le rivelazioni del quotidiano "Le Monde" sulle violenze sessuali delle quali è accusato, Chenal è stato sospeso con un comunicato durissimo. I primi fatti risalenti al 2013, con l'ex presidente federale, Michel Vion (attuale segretario generale della FIS), che ammette: "Avremmo dovuto essere più reattivi a suo tempo".

E’ un’autentica bufera, e una storia molto triste, quella esplosa in Francia attorno a Joel Chenal.

L’argento olimpico di Torino, secondo nel gigante dei Giochi 2006 alle spalle di Benni Raich (e vincitore di una gara in CdM, sulla Gran Risa nel 1999), è al centro di un caso emerso da qualche settimana, quando il quotidiano Le Monde ha raccolto prove e testimonianze con le denunce per violenza sessuale nei confronti di donne, ma anche su atlete minorenni, da parte del 51enne transalpino che, nel post carriera da atleta, è diventato presto tecnico a tutti i livelli.

Nella giornata di ieri, però, la federazione sciistica francese ha segnato un ulteriore punto di svolta con un comunicato, tutt’altro che morbido, che annunciava la sospensione immediata di Chenal: di fatto, la FFS ha scaricato l’ex vice campione olimpico parlando anche dell’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del tecnico federale, costituendosi parte civile “con la volontà di collaborare pienamente con le autorità giudiziarie per fare piena luce su questi fatti inaccettabili”.

Proprio nelle scorse ore, “Le Monde” aveva pubblicato ulteriori testimonianze, con tanto di nomi. Ancora la Federazione: “Tramite il comitato etico e in conformità con i nostri principi e contro i comportamenti inappropriati, vogliamo che la lotta contro ogni forma di violenza, e in particolare quella sessuale e di genere, sia una priorità assoluta. Inoltre, ribadiamo il nostro impegno per tutelare l'integrità di membri, volontari, supervisori e atleti della FFS, per rendere l'ambiente sportivo uno spazio sicuro e rispettoso per tutti”.

Dal canto suo, nei giorni scorsi Chenal si era difeso, tramite le pagine di Le Monde, dalle accuse risalenti già al 2013: “Non sono mai andato né ho mai pensato di andare a casa di queste ragazze, né ho commesso il minimo atto inappropriato nei loro confronti”, le parole dell’ex gigantista dell’Equipe de France.

Il primo ammonimento, senza lasciare tracce sui precedenti penali, è arrivato nell’ottobre 2016 da parte della giustizia ordinaria tramite la gendarmerie di Bourg-Saint-Maurice, mentre Chenal diventava tecnico federale all’interno dello staff della squadra femminile, ma le voci già c’erano sulle accuse a Chenal tanto che una leggenda come Jean-Claude Killy, assieme a Guy Périllat, Jules Melquiond e Léo Lacroix, si era mosso inviando una lettera all’Associazione degli sciatori internazionali francesi (da cui i quattro sono usciti) per sottolineare il silenzio della Federazione sul tema.

Quella FFS presieduta al tempo da Michel Vion, attuale segretario generale della FIS che, recentemente a Marsiglia in occasione dell’assemblea annuale della federazione nazionale, ha ammesso che “l’errore è stato quello di attenerci a quanto emerso dall'inchiesta della gendarmerie. Avremmo dovuto essere più reattivi e più incisivi. La colpa è collettiva, anche se me ne assumo personalmente la piena responsabilità”.

“Si dice che tutti sapessero, ma all'epoca non avevamo segnalazioni”, ha invece detto, come riporta “Ski Chrono”, Fabien Saguez (allora direttore tecnico della FFS e presidente della stessa dal 2022).

Joel Chenal è rimasto nello staff tecnico della nazionale fino al 2017, prima di tornare all’organizzazione privata Orsatus, con sede a Brides-les-Bains, fino al 2020. Diventato padre e dichiarando di essersi sottoposto a terapia, ha poi fondato la sua organizzazione Silver Ski Team, composta esclusivamente da giovani ragazze e con sede a La Rosière, dove l’ex atleta e allenatore è cresciuto.

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