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"Razzo", te la meriti tutta! Le lacrime più belle della stagione: "Un regalo per chi mi ha sempre sostenuto"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

"Razzo", te la meriti tutta! Le lacrime più belle della stagione: "Un regalo per chi mi ha sempre sostenuto"

Il terzo posto di Wengen riporta Giuliano Razzoli su un podio di Coppa del Mondo a sei anni dall'ultima volta, nello stesso luogo (anche se la pista era differente). La sua emozione e... la rabbia di Vinatzer.

Uno slalom da lacrime, quelle che versa Lucas Braathen che vince in maniera rocambolesca, grazie al clamoroso errore commesso da Henrik Kristoffersen a poche porte dal termine, ma che vediamo sgorgare anche sul viso di Giuliano Razzoli.

Emozione pura per il campione olimpico 2010 che, a 37 anni compiuti il mese scorso, si regala il ritorno sul podio nello stesso luogo, Wengen, dove fu secondo sei anni fa dietro a Kristoffersen e davanti a Gross, anche se quel 17 gennaio 2016 si gareggiava sul finale del Lauberhorn per mancanza di neve sulla Maennlichen.

L'ha ribadito più volte lo stesso Paolo De Chiesa: questo Razzoli scia sul ripido in maniera ancora migliore rispetto a quello dei giorni belli, dal 2010/2011 oppure proprio nel periodo di Wengen 2016, quando si presentò la settimana successiva a Kitzbuehel col pettorale n° 1 e si ruppe il crociato dopo 4 porte sulla Ganslern.

Lì è cambiata nuovamente la carriera del “Razzo”, ma questo terzo posto che si aggiunge alle tre top ten di Val d'Isère, Campiglio e Adelboden, dimostra come un campione rimanga tale anche e soprattutto nella testa. E con questo piazzamento il “ragazzo” di Villa Minozzo è quarto nella classifica di slalom, sempre più aperta, e 16° nella WCSL e quindi ad un passo dal secondo sotto gruppo, proprio prima di tornare a Kitz, domenica prossima. “Temevo di essere ormai quarto – ha confessato Razzoli ai microfoni di Ettore Giovannelli, nell'intervista post gara concessa a Rai Sport – Qui sono salito sul podio 6 anni fa, appena prima di infortunarmi, è una soddisfazione davvero grande per uno che non è più giovanotto, la aspettavo da tanto e ci ho creduto.

Forse nella seconda manche ho concesso un po' troppo in partenza, ma non era facile col segno. E' un podio per le tante persone che mi hanno seguito e dato fiducia in tutti questi anni, un regalo per loro. Le Olimpiadi? Sì, l'obiettivo è quello, ma oggi godiamoci questo risultato”.

Se in ottica Pechino 2022 è importante anche il 13° posto di Manfred Moelgg, che rincorre un pass olimpico non scontato visto il contingente ridotto del team maschile, oggi la rabbia in casa azzurra è tutta per Alex Vinatzer, davvero sfortunato in quell'impatto col palo che l'ha fatto finire a terra, quando stava viaggiando per concludere davanti a Braathen e... il resto è inutile sottolinearlo. Sembra un po' la stagione delle occasioni perdute per il gardenese, sulla cui velocità non si può discutere, ma con Kitz, Schladming e poi la gara olimpica all'orizzonte, di occasioni ce ne sono ancora.

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