Problemi per i francesi sui ghiacciai di casa, gli slalomisti partono per la Svezia. E Pinturault...

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Sci Alpinocoppa del mondo 2020/21

Problemi per i francesi sui ghiacciai di casa, gli slalomisti partono per la Svezia. E Pinturault...

La squadra di Del Dio a Kabdalis da venerdì 6 e sino al 14 novembre. Il leader dei transalpini si allena a Pass Thurn, i velocisti a Cervinia sino a lunedì prossimo.

Un lockdown che crea non pochi problemi per gli allenamenti sui ghiacciai di casa, in particolare a Tignes dove l'Equipe de France ha lavorato sino alla scorsa settimana.

Pinturault, Noel e compagni devono adattarsi alla situazione e tutte le squadre maschili sono state già riorganizzate per lavorare sui ghiacciai all'estero: a partire dai velocisti, come noto presenti da inizio settimana a Breuil-Cervinia (assieme agli azzurri), dove rimarranno sino a lunedì prossimo con i rientranti Adrien Theaux e Brice Roger regolarmente al fianco dei compagni.

Alexis Pinturault, invece, si è organizzato per un training “solitario” a Pass Thurn, nei pressi di Kitzbuehel, lui che alterna il lavoro col proprio team a quello assieme ai gruppi della nazionale, come accaduto sino alla scorsa settimana a Tignes. La squadra di slalom, invece, è in partenza per Kabdalis, la località svedese scelta per un training in programma dal 6 al 14 novembre. L'allenatore responsabile Simone Del Dio (già partito mercoledì per la Scandinavia, in modo da preparare al meglio il lavoro da svolgere) ha spiegato a Ski Chrono come “serva per cambiare la routine e, anche senza la gara di Levi, rappresenti una bella opportunità di allenamento in questo periodo”.

Assieme a Clément Noel, faro del team che conta sui veterani Grange e Lizeroux, ci sarà anche Victor Muffat-Jeandet visto che la squadra francese di gigante è attualmente ai box e costretta a lavorare sul piano fisico, nel centro di preparazione di Albertville. “Stiamo perdendo giorni importanti di sci, ma capiamo perfettamente la situazione”, ha dichiarato il tecnico di riferimento del gruppo, Frederic Perrin, che non ha potuto nascondere la preoccupazione per le restrizioni che stanno condizionando il lavoro delle nazionali transalpine.

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