Le voci del podio di Kitz. Yule ora sogna il pettorale rosso: "Vincere qui... che spettacolo"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Le voci del podio di Kitz. Yule ora sogna il pettorale rosso: "Vincere qui... che spettacolo"

L'elvetico ha firmato un tris straordinario sulla Ganslern, dopo la 3Tre di Campiglio e la Chuenisbargli di Adelboden. Schwarz e Noel, pochi rimpianti.

E' il nuovo padrone dello slalom, almeno in termini di successi stagionali nella specialità. Nessuno come Daniel Yule, che a Kitzbuehel ha firmato il tris prendendosi anche la Ganslern, dopo aver domato la 3Tre di Madonna di Campiglio, per il secondo anno consecutivo, e la Chuenisbargli di Adelboden.

Solido, freddo, tecnicamente perfetto: l'allievo di Matteo Joris, che lo definisce un “killer”, ora è maturo per giocarsi la Coppa del Mondo di specialità, secondo a soli 17 punti da Henrik Kristoffersen quando mancano ancora 5 appuntamenti alla conclusione della stagione. Il prossimo è già dietro la porta, martedì nella grande notte di Schladming: “Non è la discesa, ma vincere a Kitzbuehel è qualcosa di unico, anche in slalom – le parole dell'elvetico nel post gara – Nella lista dei vincitori ci sono solo grandi campioni anche in slalom, sono felice e orgogliosi di essermi aggiunto. E' stata una gara tostissima, soprattutto nella seconda manche, ma l'ho spuntata attaccando e usando la testa quando serviva”.

Marco Schwarz ha pochi rimpianti, anzi è quasi commosso dopo il suo 2° posto che replica il terzo di Adelboden, ma vale ancora di più sulla strada della sua rinascita: “Ho sperato nella vittoria, certo, ma è un risultato fantastico davanti ad un pubblico meraviglioso – ha detto il carinziano – Sto sempre meglio e ora... Schladming”.

Anche Clément Noel sorride nel post gara, seppur non sia riuscito a bissare il trionfo del 2019, anche e soprattutto a causa di una prima manche deficitaria: “Ho rimontato dalla nona posizione e il secondo podio consecutivo a Kitz è un grande risultato. Non mi posso lamentare, poi chiaramente si può sempre fare meglio quando non vinci. Daniel e Marco, però, sono stati semplicemente più forti e continui”.

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