La meritata rinascita di Marco Schwarz: è di "Blacky" la Gran Risa! Sul podio Pinheiro Braathen e Brennsteiner

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La meritata rinascita di Marco Schwarz: è di "Blacky" la Gran Risa! Sul podio Pinheiro Braathen e Brennsteiner

Il quinto gigante di CdM vede trionfare il carinziano, già in testa dopo la 1^ manche, con una straordinaria rimonta (dal 29° posto) del tedesco Gratz che chiude 5° battendo anche Odermatt. Nel giorno della festa per il quarantennale dell'Alta Badia, azzurri opachi con Vinatzer che si prende comunque una top 15.

Aveva 97 centesimi di vantaggio, gliene sono bastati 18 per rinascere sportivamente, anche se già il podio di Soelden, alle spalle di quel Marco Odermatt che oggi ha visto interrompersi il suo dominio sulla Gran Risa, aveva indicato la strada.

Marco Schwarz è lo splendido vincitore del gigante dell’Alta Badia, nel giorno di un anniversario speciale per un tempio della specialità, che il carinziano nobilita completando il suo capolavoro e tornando alla vittoria a due anni dallo slalom di Campiglio, pochi giorni dopo il quale si ruppe il crociato nella discesa di Bormio, mandami in frantumi i sogni di cristallo quando se la stava giocando con re “Odi”.

Bellissimo l’urlo di “Blacky” all’arrivo, nel momento in cui ha capito di avercela fatta a resistere al ritorno di Lucas Pinheiro Braathen, vicinissimo al 7° centro in CdM (a proposito, sono sette i timbri di Schwarz, il secondo in gigante dopo quello di Palisades Tahoe ad inizio 2023) e al primo podio in stagione nella specialità, bruciando per 4 centesimi Stefan Brennsteiner, che si prende in un sol colpo la sesta top-3 in carriera e di nuovo il pettorale rosso, tolto a Odermatt per 5 pt.

Certamente stanco anche dagli impegni in velocità sulla Saslong, il re viene destituito dal trono della Gran Risa, dove aveva trionfato in 5 delle ultime 6 occasioni e sognava di agganciare Marcel Hirscher alla quota record nel meraviglioso gigante badiota.

Undicesimo a metà gara con 1”51 di ritardo, il nidvaldese risale “solo” fino alla sesta piazza (sbagliando anche in maniera vistosa l’ultima “gobba del gatto”), distante 82 centesimi dal vincitore e interrompendo la striscia di 7 podi qui, alle spalle anche di Atle Lie McGrath, 4° (come dopo la 1^ manche) a 0”46, e di un clamoroso Fabian Gratz, che a 28 anni e dopo i suoi migliori risultati in coppa già firmati in avvio di stagione (13° e 12° a Copper e Val d’Isère), risale dal 29° al 5° posto finale, recuperando da 2”53 di distacco ad appena 48 centesimi da Schwarz!

Sì, la pista si è segnata, ma ha comunque retto come da tradizione della Gran Risa e il tedesco ha davvero dipinto un capolavoro nella sua 2^ manche attaccata per secondo, tra gli azzurri Tobias Kastlunger, partito per primo e finito 25° a 2”40, e Pippo Della Vite che si sdraia un paio di volte e sarà 27° (+ 2”79).

River Radamus, che era 2° al giro di boa a 64 centesimi da Schwarz, deve accontentarsi di un 7° (a 0”87 dall’austriaco) che dà comunque grande continuità al suo percorso, rimanendo davanti di 0”03 a Patrick Feurstein, rimontante dal 22° di metà gara per battere, tra gli altri, Haugan (positivo nella 2^ manche), Meillard (che invece è retrocesso), Kristoffersen oggi in ombra e Kranjec, che si accontenta di una discreta rimonta da 24° a 12°.

E tra gli elvetici Aerni (da 6° a 13° dopo il podio in Val d’Isère) e Tumler (15°, difficile avvio di stagione), c’è Alex Vinatzer che, dopo quattro giganti sempre nei primi 8, questa volta chiude 14° (a 1”28), ma con una discreta seconda per guadagnare quattro piazze e trovare un po’ di fiducia in ottica slalom di lunedì, anche se quella sarà un’altra storia.

 

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GIGANTE MASCHILE – ALTA BADIA

 

Marco Schwarz in 2’35”02

Lucas Pinheiro Braathen + 0”18

Stefan Brennsteiner + 0”22

4° Atle Lie McGrath + 0”46

5° Fabian Gratz + 0”48

6° Marco Odermatt + 0”82

7° River Radamus + 0”87

8° Patrick Feurstein + 0”90

9° Timon Haugan + 0”95

10° Loic Meillard + 1”09

14° Alex Vinatzer + 1”28

25° Tobias Kastlunger + 2”40

27° Filippo Della Vite + 2”79

DNQ Luca De Aliprandini

DNQ Simon Talacci

DNQ Stefano Pizzato

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