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La favola di Ginnis: "Incredibile ritrovarmi qui". Zenhaeusern ora è rinato: "Mondiale? Fatemi godere il momento"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

La favola di Ginnis: "Incredibile ritrovarmi qui". Zenhaeusern ora è rinato: "Mondiale? Fatemi godere il momento"

Parola ai protagonisti del podio di Chamonix, con il rossocrociato che torna a vincere in slalom dopo oltre due anni. Gran parte della scena, però, se la prende l'americano di... Grecia, clamoroso secondo. E Yule, terzo, riapre i giochi per la Coppa del Mondo di specialità.

Un podio speciale, ricco di significati, diversi ma al tempo stesso importantissimi per ognuno dei protagonisti dell'ottavo slalom stagionale, quello che oggi a Chamonix ha chiuso il capitolo Coppa del Mondo almeno per qualche settimana, visto che ora si pensa tutti alla rassegna iridata di Courchevel Méribel 2023.

Ramon Zenhaeusern torna ad alzare le sue (lunghe) braccia al cielo, a distanza di quasi 26 mesi da quel sigillo sulla Gran Risa, nel dicembre 2020 per il quarto hurrà in coppa sulle nevi dell'Alta Badia. Oggi il quinto (terzo in slalom) sulla sua pista preferita, dove già sfiorò due volte il colpaccio nell'ultima edizione dell'appuntamento transalpino, a fine gennaio 2021. Poi i problemi alla spalla, sempre più evidenti nel corso della stagione olimpica, e ora la rinascita dopo aver mancato per soli 7 centesimi il primo posto a Schladming.

La rivincita su Noel, finito fuori nel tentativo di rimanere sulle code del gigante elvetico nella 2^ manche (ma sarebbe stata durissima per il transalpino battere questo Zenhaeusern), è servita: “La seconda era molto difficile – la prima analisi di Ramon ai microfoni FIS nel post gara – ma sono riuscito a rimanere nel flusso, questa pista per me è ideale e speciale. Il Mondiale? Si ripartirà da zero, sappiamo bene come sia difficile lo slalom attuale, intanto fatemi godere il momento”.

Ad oltre un secondo da Zenhaeusern, ma con il miglior tempo di manche in una seconda discesa semplicemente pazzesca (e poco contava il deterioramento della pista, oggi in condizioni strepitose), ecco il capolavoro della carriera di AJ Ginnis. Attenzione, però, visto che non parliamo di un carneade, anche se fino ad oggi non era mai entrato in una top ten di coppa.

Il classe '94 di passaporto greco, ma di chiare origini statunitensi, ha regalato alla sua nazione il primo podio nella storia del massimo circuito, lui che ha sofferto tantissimo a causa degli infortuni, con il ginocchio sinistro operato cinque volte prima che anche il crociato del destro cedesse, nell'estate 2021 in allenamento. Lo stesso Atle Lie McGrath, quarto, ne ha esaltato la resilienza. “E' incredibile ritrovarmi qui – le poche parole di AJ al parterre – E' tutto così strano e al tempo stesso esaltante...”.

Daniel Yule, parlando a Eurosport, può sorridere eccome visto che quello odierno non era certo il miglior contesto tecnico per il vallesano, che ha completato il trionfo svizzero chiudendo terzo e ora si ritrova a soli 36 pt da Lucas Braathen nella classifica di specialità, a due prove dal termine e naturalmente approfittando del forfait obbligato del giovane norge: “Questa è una gara quasi di casa per me, c'erano tanti amici a seguirmi ed è un podio che mi rende molto felice – spiega Daniel – Anche perchè non si tratta certo della mia pista preferita, un po' troppo piatta, ma è un bel premio per il lavoro che il team ha fatto per rendermi più veloce sui piani.

Nella seconda manche non ho fatto altro che combattere, era complicato su un ritmo del genere, ma posso dire che è andata benissimo così”.

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