Claudio Ravetto: "Campioni ogni tanto. Se lo spirito è questo anche chi è qualificato per Sochi può restare a casa"

Claudio Ravetto: 'Gli infortuni a Moelgg e Blardone non preoccupano'
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Claudio Ravetto: "Campioni ogni tanto. Se lo spirito è questo anche chi è qualificato per Sochi può restare a casa"

Ci va giù molto pesante il direttore tecnico dell'Italia maschile Claudio Ravetto, ancora deluso per la prestazione di ieri dei discesisti. Intervista a cura dell'Ufficio Stampa della Federazione Italiana Sport Invernali, che ringraziamo.

Dopo lo slalom di Wengen il direttore agonistico delllo sci maschile, Claudio Ravetto vuole mandare un messaggio chiaro: "Sono molto preoccupato - dice Ravetto - dopo le gare di questo week-end. Sento parlare molto di contingenti e di tante altre piccole cose, ma se lo spirito con cui andiamo alle Olimpiadi è questo anche che è già qualificato può rimanere a casa. Vedo gente spaventata, che non rischia. Alle Olimpiadi si va per fare risultato e per fare risultato bisogna rischiare a tutta. E i nostri ne hanno tutte le possibilità. Ma non lo fanno".

"Pinturault ci ha dato la dimostrazione di cosa è un campione - prosegue Ravetto - che quando arriva il momento buono tira fuori qualcosa in più, rischia e vince. Si può anche sbagliare, certo, ma almeno si prova. Noi non abbiamo questo atteggiamento. Noi siamo campioni ogni tanto".

"E questo vale per tutti - insiste Ravetto - vale per lo slalom, come per il gigante, come per la velocità. L'altro giorno è bastato che cambiassero le condizioni di gara in discesa e chi ha patito di più sono stati gli italiani. A venti giorni dalle Olimpiadi spero proprio che si cambi mentalità, perché quello che vedo adesso non ci porta da nessuna parte".

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La polivalente nordamericana ha vissuto un camp positivo a Ushuaia, poi una settimana a casa in quel di Mont-Tremblant (dove si tornerà a gareggiare il 6-7 dicembre) prima del ritorno in Europa. Valérie saltò l'opening un anno fa, ancora in recupero dal bruttissimo infortunio di Cortina, ma dopo un inverno di pieno recupero della fiducia, nel 2025/26 la canadese sarà molto più di una mina vagante in gigante e super-g (e occhio alla discesa).