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Shiffrin, leggenda senza fine: prima di sempre a vincere un oro in 6 Mondiali. "Ero nervosissima..."

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2023 Getty Images

Sci Alpinocourchevel méribel 2023

Shiffrin, leggenda senza fine: prima di sempre a vincere un oro in 6 Mondiali. "Ero nervosissima..."

Con il primo titolo conquistato (col brivido) in gigante, sono sette le affermazioni iridate, in quattro diverse discipline. Le emozioni della superstar americana nel post gara. E Mowinckel torna sul podio dopo quattro anni: "Ho rischiato tutto".

Shiffrin vs Italia, Italia vs Shiffrin.

Un duello cominciato con la combinata di dieci giorni fa, con Federica Brignone che ha portato la fuoriclasse statunitense a commettere l'errore fatale a poche porte dal termine dello slalom. E' proseguito con gli 11 centesimi decisivi, a favore di Marta Bassino, per conquistare l'oro in super-g davanti a Mikaela.

Oggi, con i 12 centesimi di margine a favore della stessa Shiffrin rispetto a Brignone, il gigante mondiale di Méribel ha chiuso un cerchio per la più grande atleta della storia, alla quale mancava proprio questo titolo, tra le porte larghe dove ha già vinto coppa di specialità (e quest'anno è lanciatissima per la seconda) e oro olimpico, per continuare una leggenda senza fine.

Era la grande favorita, avendo vinto le ultime tre gare da Kranjska Gora allo strepitoso uno-due di Kronplatz, ma la vigilia era stata tutt'altro che semplice, con l'annuncio della separazione immediata da coach Mike Day e la pressione, già enorme, che si è aggiunta non avendo ancora vinto in questo Mondiale.

Il settimo oro, col brivido per quell'errore finale che avrebbe potuto risvegliare antichi fantasmi, e la tredicesima medaglia nelle rassegne iridate, significa battere un altro record incredibile: come ha ricordato il collega Massimiliano Ambesi, a 27 anni la straordinaria campionessa di Edwards diventa la prima atleta, settore maschile compreso, a conquistare un titolo in sei edizioni dei Mondiali, tra l'altro consecutive (e pure la quarta donne con un oro in quattro diverse discipline dopo Goitschel, Paerson e Maze). Da quella prima gemma nello slalom di Schladming 2013 sono trascorsi dieci anni, e sabato andrà alla ricerca della cinquina tra i pali stretti come nessuna mai: “Ero molto nervosa oggi, non posso crederci – aveva raccontato ancora emozionatissima Mikaela al microfono di Giulia Candiago nell'immediato post gara, prima di analizzare a Eurosport, dopo qualche minuto, la sua gara – La neve nella 2^ manche era molto più soffice, pensavo che potesse darmi qualche problema.

Sapevo pure che la posta in palio era altissima, ma ci ho creduto e ho spinto, è bastato un piccolo margine ma credo che, oltre a me, tutte abbiano fatto qualche piccolo errore perchè era veramente difficile. Non so bene come, ma alla fine il mio tempo è stato il più veloce. E per fortuna ora è finita...”.

Ragnhild Mowinckel, splendido bronzo ad un decimo da Federica Brignone, e appena 22 centesimi dal primo oro di una carriera comunque ricca di medaglie nei grandi eventi (è la sua seconda ai Mondiali dopo il 3° posto di Are 2019 in combinata), è a dir poco raggiante visto che la sua bellissima 2^ manche è stata sufficiente per rimontare sino al podio. “E' incredibile quanto accaduto – ha raccontato la norvegese a Francesca Marsaglia, nell'intervista concessa ad Eurosport – Sapevo di dover rischiare anche di uscire, non c'erano alternative per le medaglie.

E' una grande emozione tornare sul podio mondiale, dopo le gare di velocità non era facile, più che altro perchè in gigante tante atlete sciano benissimo e credo che oggi non avrei potuto fare di meglio”.

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