La leader di Coppa del Mondo, che ha perso il pettorale rosso in gigante col 17° posto odierno, minimizza su una gara che l'ha vista in grandissima difficoltà.
“Nessuna questione di materiali, a volte è colpa di chi li guida”.
Mikaela Shiffrin è sincera e onesta anche in una giornata difficilissima, la peggiore per lei tra le porte larghe del gigante da tanti anni a questa parte. Eccezion fatta per qualche uscita, l'ultima del 23 gennaio 2018 a Kronplatz, la stella statunitense non coglieva un risultato così negativo dal 7 marzo 2014, quando fu 24esima ad Are.
Il 17esimo posto odierno a Courchevel, pista sulla quale aveva vinto le ultime quattro gare disputate (due giganti, uno slalom e un parallelo tra 2017 e 2018), è costato a Mikaela la leadership in gigante e un margine più ristretto anche in ottica overall su Federica Brignone. Drammi? Nessuno, con la 24enne di Eagle che ha fatto buon viso a cattivo gioco davanti ai microfoni di ORF: “La supererò, non è la fine del mondo – ha sorriso Shiffrin – Non è una questione di vita o di morte, sono gare di sci e può andare male come oggi. Vanno tutte forte, fortissimo, non è così semplice mantenere questo livello sempre, in ogni condizione”.
E a chi le ha chiesto della separazione da mamma Eileen, Mikaela ha escluso difficoltà legate a questo aspetto del suo team ora privo di colei che aveva sempre seguito la figlia su tutte le piste del mondo. “Come sapete, si è trattato di una scelta normale, in base ad una serie di impegni. Nessun problema”.
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