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Flavio Roda e un DPCM che scontenta tutti: "Manca la conoscenza di base del mondo della montagna"

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Turismol'intervento

Flavio Roda e un DPCM che scontenta tutti: "Manca la conoscenza di base del mondo della montagna"

Il numero 1 della FISI ha commentato le nuove linee guida del governo, con gli impianti che riapriranno solo dal 7 gennaio 2021. "Non veniamo neppure presi in considerazione".

Un DPCM, quello annunciato nella serata di ieri dal premier Giuseppe Conte, che scontenta in primis il mondo della neve con la chiusura imposta sino al 7 gennaio 2021 e le festività natalizie che se ne andranno per tutto il comparto della montagna.

Il presidente federale Flavio Roda l'ha commentato in maniera netta, con un comunicato ufficiale da casa FISI: “Le misure del nuovo Dpcm non tengono in nessun conto il mondo della montagna e degli sport invernali - le parole di Roda - Non c'è confronto, manca la conoscenza di base del mondo della montagna, che ha nel suo dna il rispetto delle regole. Sembra che tutto il contagio possa venire dal mondo dello sci, che è chiuso senza un vero motivo”.

E poi ancora: “Noi facciamo attività sportiva, seguendo protocolli molto rigidi e nel rispetto delle regole. Il nostro è l'unico sport che richiede il massimo rispetto delle normative in tutta Europa. E che rappresenta il traino per il turismo invernale, che genera un indotto enorme. Ma non c'è rispetto. Non veniamo nemmeno presi in considerazione. Chi ama lo sci e lo vorrebbe praticare deve restare a casa, gli impiantisti devono tenere chiuso, gli atleti di alto livello devono fare miracoli per riuscire ad allenarsi. Per loro è un lavoro, ma non sembra sia considerato”.

Qual è il senso di tutto ciò? - chiede Roda al Governo - Penso che le autorità dovrebbero avere più rispetto del mondo della montagna e di quello che significa per l'Italia. Questo Dpcm dimostra solo ignoranza sulla materia”.

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