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Cadute e colpi di scena, ma vincono sempre Canada e Corea. Staffetta azzurra in Finale A dopo 2 anni

Tra cadute e colpi di scena, vincono sempre canadesi e coreani. Staffetta maschile in finale dopo 2 anni
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Getty Images

Short TrackShort Track - CdM a Shanghai

Cadute e colpi di scena, ma vincono sempre Canada e Corea. Staffetta azzurra in Finale A dopo 2 anni

Sorprese, colpi di scena, squalifiche, errori e cadute per alcuni dei grandi favoriti. La prima giornata di finali nella quarta tappa di Coppa del Mondo condensa tutto lo spirito adrenalinico e imprevedibile dello short track. All’Oriental Sports Center di Shanghai (Cina) si è consumata una sessione di gare davvero imprevedibile, con una serie di colpi di scena davvero degni di un film thriller. Una sessione che ha regalato un grande sorriso all’Italia maschile di coach Kenan Gouadec: la Finale A di staffetta che mancava da oltre due anni.

Nelle altre gare dominano Canada e Corea. Le due potenze vincono due gare a testa sulle quattro in programma nel sabato cinese: ai successi nordamericani di Charles Hamelin (1500 maschili) e Valérie Maltais (1000 femminili) fanno da contraltare le vittorie dei sudcoreani Choi Minjeong (1500m donne) e Kwak Yoon-Gy (1000m uomini).

Dai ragazzi italiani arriva una qualificazione per la finalissima attesa da oltre due anni per la staffetta maschile. Yuri Confortola, Davide Viscardi, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli si giocavano molto nella loro semifinale, dopo aver dimostrato ieri in batteria di essere veloci e affiatati, sfiorando il record italiano. Nel turno odierno attuano una tattica veloce e al contempo accorta, centrando un secondo posto importantissimo nella rincorsa verso il pass ai Mondiali. La gara vede l’Ungheria mantenere il comando dall’inizio alla fine nella seconda semifinale della staffetta maschile sui 5000 metri. Alle loro spalle, Russia e Olanda si stuzzicano con aggressività nelle prime fasi, fino alla caduta dell’atleta oranje a 5 giri dal termine per un'interferenza russa dopo il cambio. Gli azzurri rimangono a stretto contatto con i primi tre, per tutti i 40 giri precedenti, non riescono a trovare l’accelerazione decisiva per tentare il sorpasso sui russi. Saranno terzi all’arrivo in 6’58’’85, dietro i magiari (6’57’’23) e la Russia (6’57’’36). Ma questi ultimi saranno subito squalificati dai giudici e penalizzati. Gli azzurri scalano così in seconda posizione e volano alla Finale A, dove si potranno giocare il podio con Cina, Canada e Ungheria. Un evento che non accadeva in Coppa dal novembre 2013 – al Palatazzoli di Torino - l’ultima volta di un quartetto in gara per una Finale A di una staffetta maschile.

Niente Finale A per la staffetta femminile (Elena Viviani, Federica Tombolato, Lucia Peretti e Arianna Valcepina), che si deve inchinare alle superpotenze dello short track femminile Cina e Canada. Le due Nazionali scappano via lungo i 27 giri sul quale si sviluppa la gara. Il distacco sale costantemente dopo metà circa dei 27 giri totali e diventa superiore al secondo dopo il 20° giro. Allora le due squadre leader si staccano nettamente da Francia e Italia chiudendo il discorso qualificazione abbastanza agevolmente. Prima qualificata è la Cina (4’13’’967) davanti per 260 centesimi alle canadesi. Più indietro arrivano le francesi, terze, e le azzurre, quarte in 4’16’’187. Le italiane non hanno avuto gli spunti necessari per attaccare sia tatticamente che in azione, le due squadre dal collettivo superiore. Torneranno sul ghiaccio domani nella Finale B contro le transalpine, Giappone e Russia. L’obiettivo è quello di migliorare il settimo posto della settimana scorsa. Nell’altra semifinale la Corea – senza Shim dopo la caduta nei 1000 – si qualifica per la finalissima insieme all’Olanda.

Nelle prove individuali, la Finale A dei 1500 maschili (prima serie) poteva riproporre un nuovo storico podio per entrambi i fratelli Hamelin, già saliti in contemporanea una settimana fa Nagoya, ma sui 500 metri. Stavolta, però, la festa in famiglia non c’è. Perche il più giovane dei due, François, è costretto subito al ritiro per via di una botta presa durante le prime fasi di gara. Il cinese Chen entra in contatto con il francese Sebastien Lepape e quest’ultimo colpisce nella carambola François: tutti e tre cadono e la gara viene immediatamente interrotta. Il canadese sembra colui che ha la peggio e non prenderà il via al secondo start. Nella successiva ripartenza a 6 concorrenti (al netto di squalifiche e infortuni), arriva l’affermazione di Charles Hamelin, primo al traguardo in 2’12’’634. Lo seguono sul podio l’olandese, leader di Coppa sulla distanza, Sjinkie Knegt (distante 67 centesimi dal vincitore) e il coreano Park Se-Yeong (a 1,23 secondi). Per il campione olimpico in carica sulla distanza arriva così la quarta vittoria stagionale, la prima sulla distanza più lunga del programma.

Ottimo 13° nel ranking finale è l’azzurro Nicola Rodigari, vera nota positiva delle gare italiane individuali, abbastanza deludenti in questo sabato. Il 34enne veterano della Nazionale da oltre 15 anni nel giro della Coppa del Mondo, ottiene una prestigiosa scalata dalle batterie di ripescaggio. Il valtellinese supera ben due turni al mattino, fino a presentarsi al via delle semifinali del tabellone principale. Nella sua prova in semifinale, Nicola è bravo, attento ed esperto nel tenersi lontano dalla bagarre e nel classificarsi quarto (2’17’’259) alle spalle di Charles Hamelin, Chen Guang e della sorpresa nordcoreana Choe Un Song. Un quarto posto che gli varrà intelligentemente la Finale B, in cui ottiene un buon quinto posto in 2’28’’188. Vince il cinese Ma Wei, davanti al francese Vincent Jeanne. Per l’azzurro si tratta del miglior piazzamento dal 2011 a oggi. 25° Andrea Cassinelli. Il pattinatore piemontese non riesce a superare il secondo e ultimo turno dei ripescaggi mattutini.

Finale A “thrilling” anche nei 1000 metri femminili. Al via, tutto sembrava condurre all’ennesimo trionfo della sudcoreana favorita Shim Suk-Hee – già due vittorie stagionali sulla distanza - contro le pur agguerrite altre finaliste Valérie Maltais, Suzanne Schulting e la 19enne cinese – esordiente in Coppa - Qu Chunyu. Vince la Maltais: la 25enne del Québec ottiene così il suo successo numero 2 in World Cup a livello individuale. La prima vittoria arrivò nel lontano ottobre 2012, sempre sui 1000. La nordamericana è prima con il tempo di 1’30’’693 davanti all’altra neofita totale di un podio di Coppa: Suzanne Schulting. L’olandese, 18 anni compiuti a settembre, sale per la prima volta sul podio dopo averlo soltanto sfiorato a Montréal, nella finalissima dei 1500 dove vu quarta. Stavolta arriva la gioia più grande dell’argento. Niente medaglie, né punti per altre due finaliste Shim e Qu, entrambe fuori classifica a causa delle loro squalifiche. Dapprima la cinese a creare scompiglio all’inizio della gara e si prende un’inevitabile squalifica. Successivamente i giudici penalizzano anche Shim, dopo un contatto con la Schulting. Così sul podio rientra Elise Christie, vincitrice della Finale B disputatasi pochi minuti prima.

L’italiana Elena Viviani, già qualificatasi ieri ai quarti di finale dopo i brillanti turni preliminari, è estromessa giungendo terza – avanzavano le prime due – in 1’32’’736, alle spalle di Shim Suk-Hee (Corea) e Qu Chunyu (Cina). Si classificherà 12esima nella graduatoria complessiva. Per la 23enne di Valdidentro si tratta del miglior piazzamento in questa stagione (eguagliato quello sui 500 metri a Toronto). Più indietro le altre azzurre. Federica Tombolato finisce out nelle semifinali di ripescaggio ed è 26esima, mentre Cecilia Maffei viene estromessa sin dalle batterie di recupero, piazzandosi al 30° posto nella classifica finale.

Kwak Yoon-Gy trionfa nella finale A dei 1000 e lo fa con un capolavoro tattico. Il coreano rimane sornione fino a tre tornate dal termine, in ultima posizione ma a contatto. Poi rompe gli indugi e nel giro degli ultimi 2 giri supera Girard ed Elistratov, prima di sferrare il decisivo attacco all’esterno al canadese Charle Cournoyer, leader fino agli ultimi metri. L’asiatico vince in 1’27’’682, davanti a Cournoyer (1’27’’860) e al vincitore dell’ultima prova a Nagoya, il russo Semen Elistratov (1’27’’934). Per il 25enne di Seul, si tratta della dodicesima vittoria sui 1000 metri, distanza sulla quale è stato anche campione del mondo nel 2012, anno in cui vinse il titolo overall.

Dei tre italiani impegnati nei quarti di finale – compreso Viscardi risalito dai turni di ripescaggio – nessuno riesce a superare il turno. Il primo nella classifica finale è Yuri Confortola, 17°, che precede il compagno di Nazionale Tommaso Dotti. Entrambi chiudono quinti nelle rispettive prove, che promovevano soltanto i primi due classificati. Sesto posto nel suo quarto di finale per Davide Viscardi, che invece si piazza più indietro nel ranking finale ed è 22esimo.

La finale A femminile dei 1500 metri (prima serie) premia ancora una volta la campionessa mondiale in carica Choi Minjeong. La coreana classe 1998 non sbaglia un colpo nemmeno in questa stagione e ottiene così il suo quinto successo individuale – il terzo sui 1500 – attaccando presto e in maniera decisiva al quinto dei 14 giri totali. L’asiatica vince in 2’33’’187, anticipando all’arrivo la cinese Tao Jiaying (2’33’’226). Al terzo posto giunge, a sorpresa, la britannica Charlotte Gilmartin che fino all’exploit di oggi vantava un nono posto quale miglior piazzamento nella sua carriera in World Cup. Finisce a terra una delle grandi favorite, la canadese Marianne St-Gelais.

Arianna Valcepina era l’unica skater italiana presente al via dei ripescaggi sui 1500 metri, vista anche la squalifica di ieri subìta da Lucia Peretti. La 21enne finanziera cade nella sua batteria di ripescaggio non terminando così la prova. Si classificherà al 29° posto finale.

Clicca qui per conoscere i risultati completi e il programma delle gare di domani, 13 dicembre, giornata conclusiva della tappa di Shanghai.

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Coppa del mondo di short track - Shanghai, Cina