Beat Feuz: "A St. Moritz voglio l'oro!"

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Beat Feuz: "A St. Moritz voglio l'oro!"

Marzo 2012 Marcel Hirscher alzava al cielo la sua prima Coppa del Mondo dopo un duello conclusosi ,a suo favore, durante le finali di Schladming davanti allo svizzero Beat Feuz.

La svizzera era certa di aver trovato l’uomo su cui puntare, per poter riportare in patria la grande coppa dopo Carlo Janka, ma la sfortuna si accanii contro sul giovane elvetico.

Problemi alla cartilagine del ginocchio sinistro mettono a rischio il proseguimento della sua carriera: la stagione 2012/13 ad eccezione del gigante di Solden, non lo vede mai al via.

Il 2014 e 2015 sono annate difficili per Beat, ancora dolorante al ginocchio, non riesce ad allenarsi con regolarità e i risultati non sono incoraggianti; coglie un solo podio, secondo a Beaver Creek in discesa nel 2014 in coppa del mondo.

Alle Olimpiadi di Sochi 2014, è lontano dai primi, ma ai Mondiali di Vail del 2015 la sua grande classe gli regala una inaspettata medaglia di bronzo in discesa.

Il 2015 sembra l’anno della rinascita, ma in agosto si rompe il tendine d’Achille del piede, ancora una volta un lungo stop; Baet quasi miracolosamente e un po appesantito si presenta al cancellato di partenza di Wengen dove è 11° in discesa e 16° in super g.

Molti parlano di atleta oramai finito ma Feuz stupisce tutti: 2° a Kitzbhuel e 3° a Garmish e Chamonix in discesa, risultati che decretano il ritorno a grandi livelli del rossocrociato. L’apoteosi arriva alle finali di St Moritz: 1° in discesa e super nei giorni che incoronano Lara Gut Regina di Coppa.

Riportiamo l’intervista realizzata dai colleghi di fis-ski.com

Beat, innanzitutto come stai?

“Sto bene. Il tendine d’Achille non fa più male, il ginocchio sinistro invece continua a darmi fastidio. Comunque in tutti questi anni ho imparato a sopportare il dolore, quindi sì, sto bene.”

 

Ti sei presentato a Wengen senza nemmeno un allenamento alle spalle. Volevi a tutti i costi tornare davanti al pubblico di casa?

“Esatto, fin dal primo momento l’obiettivo era proprio questo. Ero convinto di avere più tempo per prepararmi, poi però ci sono state alcune complicazioni con il recupero e dunque mi ero allenato solamente in super-G. Volevo a tutti i costi tornare a Wengen anche se non avevo idea se il tendine avrebbe retto lo stress di una discesa così estenuante. Alla fine ho rischiato e mi sono presentato al cancelletto di partenza. Fortunatamente è andato tutto bene.” 

Il tuo è stato un ritorno straordinario: dopo Wengen sono arrivati i podi a Kitzbühel e Garmisch-Partenkirchen, per poi concludere la stagione con la doppietta a St. Moritz…

“Nemmeno io riesco a spiegarmelo. Mai avrei immaginato di finire tutte le discese nella top 5 dopo quello che mi è capitato. Ancor’oggi continuo a non capire come sia successo 

Vi sono diverse somiglianze tra te e Svindal: entrambi siete tornati al top dopo lo stesso infortunio e avete chiuso nella top 5 di discesa correndo soltanto per metà stagione. Quanto ti ha aiutato vederlo vincere a inizio stagione?

“Nel 2015 era tornato solo per partecipare ai Mondiali di Vail e Beaver Creek per poi tornare in perfetta forma l’ultima stagione. Aksel è un fenomeno e vederlo trionfare all’inizio dell’annata mi ha fatto capire quali passi avrei dovuto compiere per tornare competitivo.”

I due successi a St. Moritz sono un ottimo segnale in vista dei Mondiali. E’ questo il tuo prossimo obiettivo?

Questa pista si addice molto alle mie caratteristiche. Poi è ovvio che i Mondiali nel mio Paese sono l’obiettivo principale, però in cima alla mie priorità ci sono come sempre anche le classiche di Wengen e Kitzbühel. Ma la cosa più importante è la salute. Sarà fondamentale rimanere sani nell’arco di tutto l’inverno ed evitare infortuni. Solo così potrò lottare con i più forti.”

Come sta andando la preparazione estiva?

“Quest’estate rimarremo in Europa e ci alleneremo molto tra Saas-Fee e Zermatt. Nella seconda metà di agosto tornerò finalmente sulla neve.”

In passato avevi ottenuto buonissimi risultati in combinata. Pensi di tornarci?

“Non lo escludo, ma dubito. In questo momento le mie priorità sono discesa e super-G. Nella combinata, e in particolare nella manche di slalom, la pressione sulle ginocchia è enorme. Ora come ora non intendo correre questo rischio.” 

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