Un territorio coinvolto a 360°, ecco perchè Livigno guarda già al futuro con fiducia dopo lo storico debutto in CdM

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Sci Alpinocoppa del mondo 2025/26

Un territorio coinvolto a 360°, ecco perchè Livigno guarda già al futuro con fiducia dopo lo storico debutto in CdM

Il super-g sulla "Li Zeta" ha raccolto consensi sotto tanti punti di vista, a partire dal coinvolgimento del pubblico: il bilancio nel Piccolo Tibet", guardando già alle tantissime gare olimpiche che andranno in scena da quelle parti.

Nel weekend appena concluso, il successo non è stato solo quello di Marco Schwarz, trionfatore sulla pista Li Zeta, ma di tutta Livigno, che ha saputo interpretare la sua prima Coppa del Mondo nell’ambito dello sci alpino come molto più di una competizione sportiva.

L’intero territorio si è fatto trovare pronto con una pista esigente, capace di offrire una gara dall’elevato tasso tecnico, ma ha soprattutto scelto di costruire un progetto più ampio: un evento immersivo, pensato per andare oltre il tracciato e trasformare la Coppa del Mondo in un’esperienza capace di unire performance sportiva, spettacolo e lifestyle alpino. Un approccio che ha lasciato un segno nella storia della località e nel ricordo delle migliaia di appassionati accorsi in valle. Quando il sole ha iniziato a calare, nel tardo pomeriggio di venerdì, Livigno ha dato forma al suo inverno olimpico con uno spettacolo che ha segnato l’inizio del weekend.

Il Bib Draw Show, andato in scena in Plaza dal Comun, ha animato il centro del paese per oltre due ore, coinvolgendo pubblico, atleti e addetti ai lavori in un racconto fatto di luci, musica, l’arte di Simone Barlaam e le emozioni dell’autobiografia di Kristian Ghedina. A seguire, una cena di gala ha portato il circo bianco fuori dal tracciato di gara, mentre uno spettacolo pirotecnico ha illuminato il cielo sopra la pista Li Zeta, suggellando una serata capace di raccontare lo stile e l’identità della località valtellinese.

L’alba della giornata di gara ha regalato uno dei momenti più autentici e memorabili dell’intero weekend, confermando la volontà di Livigno di costruire esperienze che vadano oltre l’evento sportivo in senso stretto. Prima che la valle si risvegliasse e il tracciato entrasse nel suo ritmo agonistico, ventiquattro ospiti hanno vissuto un’experience esclusiva: sciare sulla pista Li Zeta avvolta dalla luce tenue del mattino, vivendo la montagna in una dimensione intima e privilegiata.

Ad accompagnarli, due icone dello sci alpino come Giorgio Rocca e Kristian Ghedina, che hanno condiviso la discesa e il racconto di una pista preparata per ospitare i migliori atleti al mondo. L’esperienza è durata tutta la giornata ed è proseguita con una colazione al Rifugio Costaccia, affacciato sulla partenza del super-g: un momento di convivialità autentica, dove il tempo rallenta e l’atmosfera olimpica inizia a prendere forma.

A completare il racconto, l’accesso alla pista degli atleti ha permesso agli ospiti di osservare da vicino la concentrazione e la precisione che precedono la gara, offrendo un punto di vista raro sulla complessità e il fascino della performance ad altissimo livello. Un insieme di momenti ed esperienze che raccontano con chiarezza l’identità di Livigno: una località capace di unire prestazione sportiva, stile italiano e bellezza alpina, trasformando un grande appuntamento internazionale in un racconto corale che va oltre la competizione.

La prima Coppa del Mondo a Livigno si chiude così, lasciando in eredità non solo una gara di alto livello, ma la consapevolezza di aver inaugurato un nuovo modo di vivere e raccontare gli eventi sportivi, con lo sguardo già rivolto alle sfide future. Ovvero i Giochi Olimpici che per la prima volta, nel prossimo mese di febbraio, approderanno nel “Piccolo Tibet” con la bellezza di 26 titoli assegnati. Il massimo circuito dello sci alpino, per l’ultima tappa dell’anno solare, tornerà dal dicembre 2026 a Bormio con le classicissime gare veloci sulla “Stelvio”, ma ora Livigno è entrata nel novero delle località che possono avere un futuro in coppa.

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Livigno, Carosello 3000, Mottolino