Tre azzurri nei 15 e che bella la dedica di Bosca a Franzoso dopo un gran rientro. Paris: "Mi serve ancora lavoro"

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Tre azzurri nei 15 e che bella la dedica di Bosca a Franzoso dopo un gran rientro. Paris: "Mi serve ancora lavoro"

Il super-g di Copper Mountain è stato buono per gli azzurri, ma il potenziale dell'Italjet è più alto anche se l'8° di "Gugu" Bosca brilla, ad un anno dall'infortunio di Beaver Creek. Franzoni, 13°, è deluso ("dovevo rischiare di più") ma guarda al gigante, importante per la fiducia la prova di Molteni, in ombra Casse.

Tre piazzamenti in top 15, ma anche la consapevolezza che il potenziale in super-g è importante e si può fare meglio di quanto visto nel debutto stagionale di Copper Mountain.

L’Italjet apre la sua Coppa del Mondo, in attesa della prima discesa che andrà in scena venerdì prossimo (o giovedì se si tornerà al programma originale col miglioramento della situazione a Beaver Creek, ma pare complicato) sulla “Birds of Prey”, con l’8° posto di Guglielmo Bosca che vale davvero molto e ha assunto un significato ancora più speciale per la dedica, immediatamente dopo aver superato la linea d’arrivo, che il velocista milanese cresciuto sulle nevi di Courmayeur, al compagno e amico Matteo Franzoso.

Un pensiero immediato allo sfortunato velocista ligure, proprio nella gara di rientro per “Gugu”, che un anno fa si infortunò alla testa del perone, rientrò disperatamente solo per una prova mondiale a Saalbach, senza riuscire a competere per un sogno iridato, e di fatto è tornato ad aprire il cancelletto di un evento di Coppa del Mondo oltre un anno e mezzo dopo l’ultima volta, lui che al termine della stagione 2023/24 aveva sfiorato il podio finale di specialità.

L’11° posto di Dominik Paris, il 13° di Giovanni Franzoni, ma anche il 23° di qualità di Nick Molteni, che fino agli ultimi 20 secondi di gara era davvero lì prima di perdere troppo nel tratto finale, e qualche contro prestazione come quella di Mattia Casse, 26° e mai davvero in palla. Poi Innerhofer (29°), che si è spento dopo un buon avvio, e lontani Alliod, Abbruzzese e Schieder. “Ci ho provato, ma non ho trovato quelle sensazioni che avevo in allenamento, quindi ho preferito non esagerare e non andare al limite – ha spiegato Paris a fisi.org, lui che oggi era in gara dopo il problema alla caviglia rimediato lunedì in un training di gigante - Qualche passaggio è stato buono, ma per stare davanti occorre ancora tanto lavoro e bisogna analizzare bene ogni passaggio”.

“Speravo qualcosa meglio come risultato – ha detto Franzoni - perché penso di avere le capacità per stare tra i primi. Il tracciato era bello andante e c’era poca curva, dovevo rischiare un po’ di più sul muro iniziale dove sono stato troppo accorto. Nella parte centrale bene, e anche sul facile dove penso di essere migliorato.

Per stare davanti non basta fare bene, bisogna prendersi i rischi del caso”.

Il gardesano domani sarà al cancelletto del secondo gigante stagionale (1^ manche alle ore 18.00, la 2^ dalle 21.00), affiancando Vinatzer, De Aliprandini, Borsotti, Della Vite e Kastlunger.

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