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Sejersted verso la prima vittoria in CdM, poi la protesta degli atleti: discesa cancellata ad Aspen

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Sejersted verso la prima vittoria in CdM, poi la protesta degli atleti: discesa cancellata ad Aspen

Clamoroso nel primo appuntamento nordamericano: dopo 24 discese, con una gara ormai completamente falsata, sono stati gli stessi atleti a decidere di fermare tutto, prima dell'ufficialità della FIS. Che beffa per il norvegese, per gli azzurri era stata una discesa complicatissima (come per Kilde e Odermatt).

Una gara ben poco regolare, una vera e propria “garaccia” per aprire il week-end di velocità ad Aspen, con la prima vittoria in carriera di Adrian Smiseth Sejersted che sembrava ad un passo, prima della cancellazione di una discesa che si fermerà al pettorale numero 24, quello di Innerhofer arrivato ad oltre 12 secondi dal norvegese, e quindi ovviamente col risultato non omologato.

Se Johan Eliasch, presidente della FIS, ha voluto a tutti i costi la seconda trasferta nordamericana, sinora il risultato a livello tecnico (per non parlare del resto) è stato semi disastroso. Certo, ci si è messo di mezzo il meteo oggi, nella prima delle due discese consecutive previste in Colorado, ma è stata davvero una sfida deprimente tra gli uomini jet, con tutti i big di fatto tagliati fuori ancora prima di partire.

Clamoroso l'epilogo: pareva evidente come Markus Waldner volesse provare ad arrivare sino ai trenta partenti (nel frattempo, aveva rinunciato a scendere col numero 17 il bronzo iridato Cameron Alexander) per “portarla a casa”, ma ad un certo punto c'è stata una mini riunione tra gli atleti ancora in partenza e la decisione è stata quasi unanime. Non partiamo, fate voi. E dopo una manciata di minuti, il chief race director della FIS non ha potuto fare altro che cancellare la competizione.

Una discesa che non verrà recuperata (sabato ce n'è in programma un'altra, dalle ore 19.00 italiane), con Aleksander Aamodt Kilde che se l'era vista brutta, visto che avrebbe perso 40 punti da Vincent Kriechmayr in una graduatoria di specialità che, invece, rimane tale quale con due prove ancora in calendario e il norvegese davanti di 156 rispetto all'austriaco, che aveva concluso secondo a 26 centesimi da Sejersted, firmando un mezzo capolavoro visto che, col numero 7, il bi campione del mondo di Cortina 2021 si era già superato in condizioni non semplici.

Che amarezza per Sejersted (il suo volto parlava chiaro, nei minuti concitati prima della cancellazione), che ha visto svanire il suo primo successo, dopo due podi ottenuti in super-g: sia chiaro, il 28enne norvegese è un atleta dal potenziale enorme e la sua prova era stata comunque buonissima, ma oggi il vantaggio dei pettorali più bassi era evidente e lo scandinavo, partito per primo, l'aveva sfruttato benissimo diventando il quinto norge (della squadra maschile) ad esultare in stagione, pochi giorni dopo Steen Olsen nello slalom di Palisades Tahoe.

Un po' più di luce in alto, ma soprattutto l'assenza di vento in avvio e poi la visibilità peggiorata drasticamente su tutto il tracciato, aveva fatto la differenza, con Ryan Cochran-Siegle (partito col n° 5) che completava il podio, a 6 decimi da Sejersted.

Aleksander Aamodt Kilde, in partenza con l'11, si era piazzato sesto a 1”63, alle spalle anche di Hintermann (4° a 1”32) e Striedinger, 5° a 1”41, ma il simbolo di una discesa totalmente condizionata dal vento e dalla visibilità era stato il neo campione del mondo Marco Odermatt, l'ultimo dei big a prendere il via (con il 15 in chiusura di primo gruppo) e, senza particolari errori, si era beccato 2”64 per la 14esima posizione parziale.

Per l'Italia era stata una discesa difficilissima, anche se Florian Schieder, che era stato il migliore con l'8° crono a 1”95 da Sejersted, aveva avuto una grande occasione partendo col numero 3, ma un errore nel “cuore” del lungo piano iniziale l'aveva già condannato al massimo ad una top ten. Molto più difficile fare risultato per Dominik Paris e Mattia Casse, rispettivamente 12° e 13° a 2”41 e 2”55 prima della chiusura anticipata della discesa, con i due fari dell'Italjet che erano partiti per decimo e dodicesimo, quando ancora la condizione non era completamente disastrosa, ma già penalizzante di tanti, tanti decimi. Sempre peggio era andata per Marsaglia, 15° oltre i 3 secondi, e Innerhofer appunto, prima di vedere Bosca, Molteni e Zazzi che, alla fine, non sono mai scesi ed è stato decisamente meglio così.

Sabato discesa bis, ovvero l'unica rimasta in calendario, dalle ore 19.00 italiane. Sperando sia un'altra storia.

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