Mille infortuni negli ultimi anni, qualche rimpianto e una vittoria: Stefan Luitz si ritira. "Porto tanti ricordi con me"

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Mille infortuni negli ultimi anni, qualche rimpianto e una vittoria: Stefan Luitz si ritira. "Porto tanti ricordi con me"

Il gigantista tedesco ha annunciato questa mattina lo stop agonistico a 33 anni: per lui un trionfo in CdM a Beaver Creek nel 2018, otto podi e quella gara olimpica di Sochi...

Negli ultimi anni, nonostante i continui stop per tantissimi infortuni e di ogni tipo, anche se è stata la schiena a farlo soffrire maggiormente, Stefan Luitz è sempre ripartito per provarci, ancora una volta.

Come nella stagione 2024/25, disputata con una buona continuità anche se in Coppa del Mondo sono arrivati tre piazzamenti a punti oltre la top 20, sino alla gara finale di Hafjell (non essendosi qualificato per l’atto conclusivo di Sun Valley). Ora l’annuncio: sì, quella in Norvegia è stata la 125esima e ultima gara nel massimo circuito per il classe 1992 tedesco, un atleta che ha ottenuto probabilmente molto meno di quanto il suo talento, tra i più belli in gigante nel secondo decennio post anni 2000, avrebbe meritato.

Dall’esordio sul podio a 20 anni, in Val d’Isère nel 2012 sulla “sua” Face de Bellevarde, la pista dove ha conquistato tre dei suoi otto podi individuali in coppa, all’unica vittoria tra i “grandi”, a fine 2018 battendo Marcel Hirscher nel gigante di Beaver Creek, un successo rimasto in bilico per 3 mesi visto che il “caso ossigeno” (Stefan era stato visto utilizzare bombole tra una manche e l’altra in quel giorno sulle nevi del Colorado) era stato risolto solo a fine stagione, nelle pieghe di una normativa antidoping non chiarissima.

I guai fisici, come detto, sono stati determinanti nella carriera di Luitz, che ha perso le sfide olimpiche del 2018 e 2022 dopo un debutto da assoluto protagonista, ma con beffa finale, a Sochi 2014 quando il tedesco gettò alle ortiche, praticamente a due porta dall’arrivo della 2^ manche, una medaglia ormai sicura (sfidando alla pari il mito Ted Ligety).

Per lui ben sei Mondiali invece, con il bronzo nel team event della rassegna di Cortina 2021. “E’ difficile scrivere queste parole – il messaggio social del gigantista tedesco per salutare - Lo sport mi ha plasmato come atleta e persona, mi è stato permesso di festeggiare traguardi che solo potevo sognare da bambino.

Ho dovuto conoscere anche il lato oscuro con infortuni gravi e tante battute d’arresto: è servita più forza mentale che fisica, ma proprio questo mi ha plasmato per tutta la vita. Grazie alla mia famiglia, a tutti gli amici conosciuti e anche ai miei tifosi. Porto nel mio bagaglio davvero tanti bei ricordi”.

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