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Inchiniamoci a Re Odermatt! Un altro dipinto sulla "Chuenisbargli", è il 7° gigante consecutivo vinto

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2024 Getty Images

Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Inchiniamoci a Re Odermatt! Un altro dipinto sulla "Chuenisbargli", è il 7° gigante consecutivo vinto

Nel tempio di Adelboden, il fuoriclasse elvetico domina battendo un commovente Kilde, al primo podio nella specialità, e Zubcic. De Aliprandini ritrova la top ten, Vinatzer (11°) si migliora ancora.

Il grido dei 20mila e passa al parterre della Chuenisbargli, “Odi Odi Odi”, appena prima che il fenomeno partisse per la seconda manche, era già un segnale chiaro, inequivocabile.

Marco Odermatt non poteva che andare a trionfare, ancora una volta, prendendosi per il terzo anno consecutivo il gigante di Adelboden, ma quanto era complicato oggi non sbagliare nulla su questa neve e con la visibilità che, in particolare nella prima manche, era un'altra enorme insidia.

E lui non sbaglia mai, il 26enne del Canton Nidvaldo che vince così il settimo gigante in serie (il record è di Stenmark a quota 14), considerando i tre del finale della scorsa stagione e i quattro di questa, portandosi a -1 da Ingemar Stenmark nel computo dei podi consecutivi tra le porte larghe considerando CdM, Mondiali e Olimpiadi (23 a 24), nonché a quota 29 centri nel massimo circuito con 59 podi.

Il primo uomo alle sue spalle e lo stesso che proverà, anche se la missione è praticamente impossibile, a tenere aperta la classifica generale (con oltre 400 pt di distacco): Aleksander Aamodt Kilde si regala una gara capolavoro per il suo primo podio in gigante, lui che lo sfiorò tre volte, tra il 2020 e il 2021, proprio sulla Chuenisbargli con due quinti e un quarto posto.

Che prova del 31enne norge (festeggiato davanti alla tv dalla sua compagna Mikaela Shiffrin, che ha vissuto una gara invece totalmente all'opposto a Kranjska Gora), distante 1”26 da “Odi” (era terzo dopo la 1^ manche, a 1”15), mentre crollano nella 2^ i due austriaci che avrebbero dovuto fare avere meno rimpianti per l'assenza di Marco Schwarz, al quale oggi si sono aggiunti Alexis Pinturault (diventa papà in queste ore) e Joan Verdu (problema al ginocchio, ma ci sarà a Schladming tra poco più di due settimane), ovvero Brennsteiner 2° a 1”04 dal leader a metà gara e finito 19°, e un Feller che si ferma completamente nel finale quando stava lottando per il podio e sarà 27°.

Così, il 3° posto di questo sabato pazzesco in Svizzera, è di uno Zubcic che risale dalla dodicesima ed è ancora davanti come sulla Gran Risa, anticipando di 11 centesimi River Radamus, miglior tempo nella 2^ manche e da 20° a 4°, miglior risultato in carriera per il classe '98 USA.

Alle sue spalle quanta Norvegia (saranno cinque in top ten), con Kristoffersen che firma una run decisiva buona ed è quinto a 1”97 (manca sempre il primo podio stagionale per l'iridato di slalom), appena davanti ai giovanissimi Steen Olsen (a 2”01) e McGrath (a 2”03), con Windingstad 9° alle spalle di Luca De Aliprandini.

Il trentino si ritrova, già sesto dopo la prima manche, mettendo da parte le polemiche dell'Alta Badia per conquistare un 8° molto prezioso sotto tanti punti di vista, pur rimanendo fuori dalla top 15 nella WCSL che mantiene (grazie alle assenze di Schwarz e Braathen) Filippo Della Vite, nonostante un altro “zero”, il terzo in quattro gare, per l'uscita sul primo dosso della manche mattutina.

La top ten la completa Alexander Schmid, anticipando un gran bel Alex Vinatzer: 15° a metà gara, il gardenese si migliora ancora ed è undicesimo, miglior risultato della carriera nella specialità che, per assurdo, gli sta dando le maggiori soddisfazioni anche se domenica in slalom ci si attende il cambio di marcia da parte di colui che rimane l'atleta col miglior potenziale per i colori azzurri.

Alex si mette dietro gli altri svizzeri Caviezel e Murisie, ma anche uno splendido Borgnaes (austriaco che corre dalla scorsa annata per la Danimarca), galvanizzato anche dal primo trionfo in Coppa Europa e 14esimo. Malissimo Kranjec, già lontano dopo la prima manche affrontata col n° 1 e alla fine ventunesimo, poi a punti per l'Italia troviamo anche Borsotti, 22° e deluso, e Zingerle 29°.

 

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GIGANTE MASCHILE – ADELBODEN

 

Marco Odermatt in 1'54”06

Aleksander Aamodt Kilde + 1”26

Filip Zubcic + 1”77

4° River Radamus + 1”88

5° Henrik Kristoffersen + 1”97

6° Alexander Steen Olsen + 2”01

7° Atle Lie McGrath + 2”03

8° Luca De Aliprandini + 2”12

9° Rasmus Windingstad + 2”27

10° Alexander Schmid + 2”28

11° Alex Vinatzer + 2”31

22° Giovanni Borsotti + 3”21

29° Hannes Zingerle + 4”37

DNQ Tobias Kastlunger

DNQ Simon Talacci

DNF1 Filippo Della Vite

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