Dopo aver affrontato la Saslong nel primo dei due training in programma (occhio al meteo domani), parola ai tre leader dell'Italjet che vogliono fare risultato nel triplo appuntamento gardenese. Casse: "Ero entrato bene al Ciaslat, poi...". La neve? Differente rispetto a quella "classica" da queste parti...
Una buona prova, anche se i favoriti sulla carta sono altri e il feeling con le nevi gardenesi non è mai stato, eccezion fatta per un Mattia Casse fenomenale lo scorso anno, di quelli top nell'era recente per gli uomini jet dell'Italia.
I leader azzurri escono dalla prima prova sulla Saslong con sensazioni interessanti, in particolare per quanto riguarda Dominik Paris che, chiudendo 9° a 95 centesimi da Jared Goldberg (che ha preceduto l'uomo più atteso, Aleksander Aamodt Kilde), ha poi confermato di essersi sentito bene sullo sci, in vista delle due discese programmate giovedì e sabato, con il super-g nel mezzo e un programma che proseguirà domani con il secondo e ultimo training, anche se il meteo potrebbe complicare i piani.
“Non è male, ho trovato una neve diversa dal solito e ho avuto buone sensazioni – le parole di Domme a fisi.org - I salti sono alti e divertenti, ho provato a essere aggressivo nella zona della curva del Lago, ma ho capito che devo cambiare tattica. Devo fare meglio al Ciaslat, lì ho perso le linee e di conseguenza tempo. Mi concentrerò al video per capire come meglio comportarmi. Kilde su questa pista è sempre forte, qui non ha vinto per caso tre volte in discesa, quest'anno può essere interessante perchè con queste condizioni di neve anche altri possono fare bene”.
Mattia Casse, 13° a 1”47, in realtà ha lasciato oltre un secondo proprio al Ciaslat, per il resto è stato decisamente veloce: “Come al solito vado forte e poi ogni tanto mi spengo, l'entrata al Ciaslat come l'anno scorso è stata buona, poi un errore forse dovuto al riporto di neve in pista mi ha rallentato. Il manto è buono, speriamo di iniziare bene la stagione, qua tutti hanno il coltello in mezzo ai denti, bisogna attrezzarsi e andare avanti”.
Florian Schieder, 16° a 1”80, sorride: “Si può sicuramente fare meglio, per me la curva del Lago in entrata al Ciaslat è spesso un rebus, sbaglio quasi sempre come affrontarla, ma è un tracciato divertente e speriamo che il meteo regga. Devo studiarla bene, l'anno scorso l'ho fatto ed il risultato si è visto”.
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