Cinque svizzeri tra i primi otto, ma a Livigno vince Schwarz. Monney e von Allmen sorridono: "Per noi una gran gara"

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Cinque svizzeri tra i primi otto, ma a Livigno vince Schwarz. Monney e von Allmen sorridono: "Per noi una gran gara"

Voce ai protagonisti dell'ultima gara del 2025 per la CdM maschile, con Alexis che torna sul podio e il campione del mondo di discesa, reduce da due "zero" in super-g, terzo davanti a Odermatt, che sfrutta l'errore di Kriechmayr solo parzialmente: "Sapevo che sarebbe stata una gara con distacchi ridotti e io ho sbagliato".

Vince l’Austria, in un sabato perfetto per il Wunderteam considerato anche il nuovo trionfo di Julia Scheib in gigante, tra l’altro nella tappa di casa a Semmering, ma nel gran giorno di Marco Schwarz a Livigno, lo squadrone rossocrociato risponde da par suo agli eterni rivali con un risultato di team davvero impressionante.

Sfruttando in parte anche gli errori risultati fatali a due big come Vincent Kriechmayr (che era davvero vicino, a quel punto, al secondo hurrà in stagione) e Raphael Haaser, il super-g sulla “Li Zeta” ha visto cinque svizzeri concludere nelle prime otto posizioni (con l’ottava piazza condivisa da Rogentin con Guglielmo Bosca), e se vogliamo sei negli undici vista la gran gara, che va sottolineata, di un atleta che si sta ritrovando come Marco Kohler, ad un passo dalla top ten con il pettorale 49.

Se Loic Meillard si mostra nel parterre livignasco molto soddisfatto del suo 7° posto, ad una dozzina di centesimi dal podio, l’unico che in realtà è deluso dal suo piazzamento è Marco Odermatt, 4° di giornata appena alle spalle dei compagni Alexis Monney e Franjo Von Allmen.

Il classe 2000 che trionfò un anno fa nella discesa di Bormio si sblocca finalmente in stagione, con il primo podio conquistato grazie ad un ottimo tratto finale, che ha complicato i piani di molti e dello stesso von Allmen, visto che l’iridato nella disciplina regina, reduce da due uscite in super-g, perderà lì quei due decimi e mezzo da Schwarz. Ma anche il fenomenale 24enne elvetico esulta eccome. “Sono molto contento di questo risultato – le parole di Franjo riportate dal “Blick” – Ho avuto un po’ di cautela in alcuni passaggi, compreso l’ultimo salto, ma penso sia comprensibile dopo aver sbagliato nelle gare precedenti”.

“La parte bassa è stata particolarmente buona – ha sottolineato Monney, 2° a due decimi da Schwarz - Sono felice della mia prestazione a livello globale, l’inizio di stagione non è stato dei migliori e volevo gareggiare oggi senza commettere errori gravi. Credo di esserci riuscito”.

Ha sbagliato in particolare nel tratto alto, invece, il grande favorito di questa inedita sfida alla Li Zeta: Marco Odermatt, che rimane a quota 5 successi in stagione e 50 totali in coppa, può comunque ritenersi soddisfatto del bilancio in termini di classifica, pure di specialità visto che Kriechmayr ha infilato uno zero pesantissimo che l’ha fatto finire a 66 pt dal nidvaldese, che ha molto più margine (130 pt) sul duo Haaser-Schwarz, con gli alfieri del Wunderteam che sono i suoi principali rivali in super-g, al netto dell’impresa di Zabystran in Val Gardena.

“C’erano condizioni facili e proprio per questo non era facile essere veloci – è l’analisi di “Odi” nell’intervista concessa a Eurosport – Ci aspettavamo una gara con questi distacchi, se sbagli qui non puoi vincere e io invece non sono stato perfetto. La vittoria di Schwarz mi sorprende? No, perché so quanto può andare forte anche in super-g, è in gran forma e acquisisce sempre più fiducia. Io ora devo riposare un po’ e ci sarà Adelboden per cominciare il 2026”.

Nel tempio della Chuenisbargli (10 gennaio, ndr), basti dire che gli ultimi quattro giganti li ha vinti proprio lui…

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Il gigante di Semmering del trionfo di Julia Scheib è stata anche la gara del secondo podio nella specialità per l'elvetica, ora terza nella overall (e pure nella graduatoria tra le porte larghe), e del bis stagionale in top-3 per l'olimpionica, che avrebbe però voluto qualcosa di più come Shiffrin, sesta e pronta a riallungare con lo slalom domenicale.