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Il grido di Tessa Worley: "Mi sento pronta per Soelden, finalmente non sento più dolore al ginocchio"

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2020 Getty Images

Sci Alpinocoppa del mondo 2020/21

Il grido di Tessa Worley: "Mi sento pronta per Soelden, finalmente non sento più dolore al ginocchio"

La gigantista francese ha parlato a Ski Chrono, una settimana prima dell'opening dove, il 27 ottobre 2018, ha ottenuto l'ultima delle sue 13 vittorie in Coppa del Mondo.

Sulla strada di Federica Brignone, Petra Vlhova, Alice Robinson e Marta Bassino, ci sarà anche lei sul ghiacciaio del Rettenbach.

Tessa Worley lancia il suo grido di battaglia in vista del gigante che, sabato 17 ottobre, aprirà la Coppa del Mondo in quel di Soelden; intervistata dai colleghi di Ski Chrono, la bi campionessa del mondo di specialità si è detta molto soddisfatta della pre season, di fatto conclusasi quest'oggi con l'ultimo allenamento a Hintertux, prima di dirigersi verso l'Oetztal.

Il ginocchio operato nuovamente lo scorso gennaio sembra finalmente ok: “Sin da maggio ho lavorato su forza e resistenza – ha spiegato Tessa, che era già rientrata in gara a metà febbraio a Kranjska Gora – e mi sento pronta per Soelden. E' bello mettere gli sci al mattino e non chiederti più se proverai dolore o meno”.

Sul Rettenbach, la 31enne savoiarda ha vinto il 27 ottobre 2018, giorno dell'ultimo dei suoi 13 successi in CdM (tutti in gigante). E sul suo calendario di gare, la campionessa transalpina conferma: “Sono tornata all'obiettivo di due anni fa, ovvero disputare anche tutti i super-g oltre ai giganti. Mi sento in condizione di potercela fare, anche se la mancanza di punti FIS purtroppo non mi permetterà di prendere il via alle prove di discesa, utili in ottica super-g”.

E' stata la primavera-estate degli addii allo sci di coetanee quali Anna Veith, Tina Weirather e Viktoria Rebensburg, facenti parte di quella straordinaria classe '89 come la sTessa Worley: “Mi ha fatto pensare, ma parlando anche con Viki ho capito che non si trattava di una questione fisica, ma del fatto che non sentisse più ardere quella fiamma necessaria per lottare al vertice. Si crea un vuoto e mi fa pensare, certo, anche al mio futuro, ma sento ancora tanta voglia di andare avanti”.

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