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Il 28 dicembre è magico per Anna Fenninger, suo il gigante di Lienz. Sette azzurre nelle prime 16!

Il 28 dicembre è magico per Anna Fenninger, suo il gigante di Lienz. Sette azzurre nelle prime 16!
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Getty Images / AFP

Sci AlpinoSci alpino femminile

Il 28 dicembre è magico per Anna Fenninger, suo il gigante di Lienz. Sette azzurre nelle prime 16!

Ormai si può dire con assoluta certezza che il Natale dia una marcia in ad Anna Fenninger, o quantomeno che esca dai festeggiamenti natalizi nettamente meglio rispetto alle altre.

Qui il risultato completo e l'analisi della gara e le classifiche di Coppa del Mondo!

Per il terzo anno consecutivo la bellissima austriaca vince una gara di Coppa del Mondo il 28 dicembre e dopo quello di Semmering dell’anno scorso trionfa come due anni fa nel gigante di Lienz, prima a riuscire nell’impresa di aggiudicarsi per due volte questa gara. La 24enne salisburghese ha preceduto di 50 centesimi la capoclassifica di specialità, la svedese Jessica Lindell-Vikarby, che la precedeva di 2 centesimi al termine della prima manche, e di 51 la statunitense Mikaela Shiffrin che torna sul podio tra i pali larghi dopo la piazza d’onore di Beaver Creek alle spalle della svedese.

Per Fenninger è il primo podio stagionale in gigante nonché il primo trionfo dell’inverno, il quinto della carriera in Coppa del Mondo e il quarto nella specialità, più della metà dei quali ottenuti, quindi, appunto il 28 dicembre. Quarta a 96 centesimi l’austriaca Kathrin Zettel che quest’anno nelle seconde metà gara stenta un po’ e in questo caso ha perso il gradino più basso del podio a favore di Shiffrin, settima la svedese Maria Pietilä-Holmner che è seconda nella graduatoria di disciplina a 110 punti dalla connazionale, ottava la migliore delle francesi, Anémone Marmottan e nona la norvegese Nina Løseth che tra i pali larghi aveva come miglior risultato il dodicesimo posto di Beaver Creek di due settimane fa.

Su una pista molto varia, molto all’ombra e con una neve durissima alcune big si sono trovate in seria difficoltà: quattordicesima la slovena Tina Maze, sempre più la pallida copia di quella dell’inverno passato, quindicesima la tedesca Maria Riesch, diciassettesima Tina Weirather che mantiene la testa della Coppa del Mondo generale ma con soli 12 punti su Fenninger, 41 su Lara Gut, uscita nella prima manche, e 58 su Riesch, ventiquattresima Viktoria Rebensburg arrivata distrutta dalla fatica dopo aver passato l’ultimo mese influenzata.

E qui bisogna aprire il lungo capitolo Italia: sette azzurre nelle prime sedici è un risultato pazzesco anche su una pista e su una neve fatte apposta per le caratteristiche delle nostre ragazze. La migliore è stata Nadia Fanchini, quinta e al miglior risultato di sempre in gigante dopo tre sesti posti, grazie al quale si è guadagnata la qualificazione olimpica, così come Federica Brignone, che qualificata lo era già e che si è classificata sesta, sorpassata solamente nelle ultime porte dalla compagna di squadra a causa di una piccola sbavatura che è forse l’unico rammarico di una giornata bellissima per l’Italia.

Decima Denise Karbon che torna tra le top ten dopo aver ottenuto lo stesso piazzamento lo scorso gennaio a Maribor, undicesima Elena Curtoni che ha ottenuto il suo miglior risultato in gigante, dodicesima una bravissima Francesca Marsaglia partita col numero 50, tredicesima Manuela Moelgg e sedicesima Sabrina Fanchini. Tre azzurre nelle dieci di un gigante non c’erano dall’11 marzo 2011 a Spindleruv Mlyn quando Karbon fu seconda, Brignone quinta e Moelgg nona, più in generale non c’erano dal superG di Garmisch-Partenkirchen del 5 febbraio 2012 quando Elena Curtoni fu quinta, Johanna Schnarf ottava e Daniela Merighetti nona. Non basta: Karbon ha fatto il miglior tempo parziale della seconda manche con 2 centesimi su Fenninger recuperando dodici posizioni (e pensare che soffre la cattiva visibilità!), Elena Curtoni ne ha recuperate diciassette col terzo tempo, Nadia Fanchini una col quinto tempo, Moelgg dieci col sesto parziale, Brignone ne ha persa una con l’ottavo.

Siamo davvero felici per questo risultato ma siamo anche consapevoli che a Sochi la pista e la neve saranno completamente diverse e purtroppo, cambiano gli allenatori e gli staff tecnici ma in casa Italia ben difficilmente riusciamo ad avere degli atleti, in questo caso delle atlete, che nelle discipline tecniche vadano forte in tutte le condizioni di pista e di neve invece che solo quando c’è la neve dura e i pendii ripidi. L’unico modo per andare bene anche a Sochi sarà avere l’atteggiamento che le ragazze hanno avuto oggi: attaccare, attaccare e ancora attaccare da cima a fondo cercando però di lasciar correre gli sci. Perché stare sugli spigoli andava bene oggi, là invece non sarà la scelta migliore. Domani chiusura del weekend con lo slalom.

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