Sabato a Soelden, la donna più attesa per il gigante che aprirà la Coppa del Mondo sarà proprio la neozelandese che, a 17 anni, firmò qui la sua prima tra le grandi. Nello scorso inverno il gran duello con Brignone e una continuità finalmente trovata: i suoi pensieri verso una stagione cruciale, ma la vice iridata di specialità vuole spingersi sempre più in là in super-g.
E’ la favorita di molti, vuoi perché non ci sarà il faro del gigante qual era diventata Federica Brignone, vuoi perché il suo feeling con il Rettenbach è speciale e pure perché Alice Robinson ha molte più consapevolezze rispetto a come si presentava al via della scorsa stagione.
L’inverno 2024/25, infatti, ha visto la neozelandese rinascere dopo anni ricchi di alti e (soprattutto) bassi, lei che si rivelò al mondo a Soelden (anche se già l’annata precedente aveva chiuso con il podio alle finali di Soldeu) battendo Mikaela Shiffrin in un duello fantastico: a 17 anni già vincitrice in CdM, ma dal 2021 al 2025 un digiuno di successi colmato dal timbro sulla “Erta” di San Vigilio di Marebbe. Aspetto più importante, però, la sicurezza nella sciata e quindi la continuità di rendimento tale da accumulare sette podi in nove gare e mettersi al collo pure l’argento mondiale a Saalbach, piegata solo da una Brignone celestiale.
Il continuo confronto con Fede (partito già dal Rettenbach, con l’azzurra vincente davanti all’oceanica), che di fatto ha sempre vinto quando è arrivata al traguardo, ma si è trovata comunque la nativa di Queenstown sempre sulle code, ha fatto crescere Alice come mai prima d’ora, al netto della grande delusione per l’errore nella 1^ manche del gigante delle finali a Sun Valley, dove si presentava ancora da leader di specialità pur sapendo di dover battere Brignone per farcela.
Tramite i canali FIS, Robinson ha analizzato il suo avvicinamento a Soelden ripartendo proprio da lì, il secondo posto nella Coppa del Mondo di gigante: “Era una novità per me lottare in chiave coppa. Sento che quella esperienza e ovviamente un po’ di delusione per il finale, dopo una stagione fantastica, hanno mantenuto viva la voglia di impegnarmi ulteriormente nella fase di off-season per cercare di essere più preparata e per sapere mentalmente come affrontare quei momenti di maggiore intensità e pressione”.
La base tecnica ora è differente: “Ho fatto grandi passi avanti, già l’anno precedente al 2024/25, sono molto più costante su ogni manche, mentre da giovane ero molto veloce ma sostanzialmente una sciatrice da tutto o niente. Adesso posso essere competitiva su tutti i diversi pendii e nelle condizioni più differenti. Soelden? Penso che sia probabilmente la pista femminile più dura, o una delle più dure. Un inizio di stagione piuttosto aggressivo, per me è sempre un po’ uno shock anche perché mi alleno a quote basse per tutta l’estate in Nuova Zelanda, arrivando poi a Soelden a quota 3000 mt, serve l’adattamento che comunque ho avuto in queste settimane”.
Non solo gigante però, visto che Alice vuole crescere ulteriormente in super-g, specialità che già l’ha vista sfiorare il podio (quarta a Kvitfjell): “Un grande passo che voglio fare è risultare una reale contender per le prime posizioni in super-g, la considero una priorità anche se il chiaro obiettivo di quest’anno è giocarmela per la coppa di gigante, così come lo era lo scorso anno alla pari di una medaglia ai Mondiali. Ci saranno le Olimpiadi e l’approccio sarà abbastanza simile”.
Slalom Gigante Femminile Soelden (AUT)
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