"Doro" e Oestersund nel destino, 10 anni dopo la prima vittoria: Wierer, cos'hai fatto? "Sensazione meravigliosa"

Una gara che sembra una favola, un incrocio del destino in un luogo magico per Dorothea Wierer. Oestersund.

L’Individuale che ha aperto la Coppa del Mondo femminile, dopo il primo week-end dedicato alle staffette dove l’Italia si era già fregiata di due piazze d’onore, ha avuto un epilogo clamoroso con una vincitrice da sogno, la campionissima altoatesina che non esultava da oltre due anni e mezzo, quando nel marzo 2023 firmò l’uno-due proprio nel sito svedese, prima di due stagioni molto difficili tra malanni e problemi vari.

Questo sarà l’ultimo inverno agonistico di “Doro”, che culminerà con i Giochi Olimpici letteralmente sulle nevi di casa, quelle di Anterselva, e cominciarlo in questa maniera, con il trionfo in rimonta nell’Individuale che ha visto Wierer regolare di appena 3 decimi la finlandese Sonja Leinamo (al primo podio in CdM), è davvero folle.

Sì, perché sono trascorsi 10 anni dal primo hurrà nel massimo circuito, arrivato il 3 dicembre 2015 proprio a Oestersund, nello stesso format di gara, ed è la prima vittoria di area FISI in un avvio di stagione complicato dai tanti infortuni ai big delle discipline invernali in un anno così importante.

Sono sei i successi individuali a Oestersund per Dorothea in questo decennio, compresa la Mass Start del Mondiale 2019, e pensare che questa 15 km era cominciata con due errori nei primi due poligoni, prima di un finale irresistibile con le stesse francesi battute, dall’emergente Bened alla favorita Jeanmonnot, quarta e delusa.

Diciassette ora i centri in CdM, 50 i podi (più quello olimpico di Pechino 2022), gli ultimi erano arrivati proprio qui in occasione di quella doppietta del 2023; prima di tornare ad indossare il pettorale giallo di leader della generale, lei regina di coppa in due occasioni, la campionissima azzurra ha parlato ai microfoni di Eurosport: “Sono veramente felice di essere riuscita a tornare alla vittoria, non l’avrei mai detto – la prima analisi di Doro, che tra l’altro domenica dopo la staffetta mista aveva confessato che il mal di schiena era tornato a farsi sentire – Sono contenta per me e per tutta la gente che mi è stata vicina, specialmente in questa preparazione che è stata una delle più dure mai fatte da quando sono in Coppa del Mondo.

E’ difficile gestire tutto e dedico questo successo alle persone che mi hanno aiutata in questi ultimi mesi”.

In assoluto è stata una gran bella prova di squadra quella dell’Italbiathlon, con Lisa Vittozzi al rientro in una gara individuale dopo quasi due anni (dalle finali di Canmore che le consegnarono la sfera di cristallo nel marzo 2024, ndr) e decima nonostante 3 errori al poligono, e Michela Carrara 22^, ma col secondo tempo sugli sci. “Non sono soddisfatta, il risultato non è quello che speravo – il commento della fuoriclasse di Sappada che dice tutto della mentalità vincente di Lisa - ma ho cercato di fare il massimo. E’ andata così, vediamo la Sprint di venerdì”.

E domani tocca a Giacomel e soci, nella 20 km maschile.