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A Nove Mesto la festa è tutta francese. Simon: "Dovevo solo completare l'opera". Wierer: "Gara strana"

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Biathloninterviste

A Nove Mesto la festa è tutta francese. Simon: "Dovevo solo completare l'opera". Wierer: "Gara strana"

La staffetta mista che ha aperto la rassegna iridata vede i transalpini interrompere il dominio norge, gara solidissima anche di Perrot ("non ho guardato i compagni, troppo stress") e Fillon Maillet, con Braisaz scatenata sugli sci nonostante gli errori al tiro. Per l'Italia solo un decimo posto, da squadra vice campione del mondo in carica: l'analisi di Dorothea, ma anche di Bionaz, Giacomel e Vittozzi nel post gara.

Sotto la pioggia della serata di Nove Mesto, la Francia ha conquistato il primo titolo mondiale in palio sulle nevi della Repubblica Ceca, vincendo in maniera decisamente convincente la staffetta mista davanti a Norvegia e Svezia.

Interrotto il dominio delle ultime quattro sfide iridate nel format di Johannes Boe (oggi non brillantissimo in seconda frazione) e soci, nonostante il giro di penalità di una Justine Braisaz-Bouchet che, però, è stata tracimante sugli sci e ha consegnato alla compagna-rivale Julia Simon quel piccolo tesoretto decisivo per respingere ogni tentativo di rimonta di Tandrevold.

La detentrice della CdM ha fatto il resto, ma che bravo Eric Perrot in apertura e lo stesso Quentin Fillon Maillet ha tenuto botta in seconda frazione. L'inchino di Simon, dopo quell'ultimo poligono in piedi straordinario, è il simbolo di una giornata fantastica per la nazionale d'oltralpe. “Vincere così, davanti ad un pubblico pazzesco che era ovunque lungo la pista, è davvero unico – le parole di Julia ai microfoni di Eurosport – E' stata una grande prova di squadra a partire dai ragazzi, Justine è stata fantastica sugli sci nonostante il giro di penalità, io dovevo solo completare l'opera.

Mi sono goduta il fatto di potere salutare tecnici e skiman nel corso dell'ultimo giro, una sensazione speciale”.

Eric Perrot è stato scelto al posto di Jacquelin ed è stato determinante in prima frazione: “Non si poteva cominciare meglio, un bel momento da vivere con la squadra anche se non sono riuscito a guardare i compagni, troppo stress...”. Al suo fianco, sempre ai microfoni di Eurosport, il ben più esperto Fillon Maillet ha aggiunto che “io l'ho guardata eccome, ma quando Justine è andata in penalità pensavamo fosse finita per la vittoria. Gli sci erano perfetti, la pista non male anche se complicata da gestire come gara”.

E' stata una staffetta mista molto deludente per la truppa italiana, d'argento a Oberhof 2023 (così come 3 anni prima ad Anterselva, dove poche settimane fa era arrivato il 2° posto pure nell'ultima gara in CdM) ma subito fuori dai giochi, con il doppio giro di penalità al poligono in piedi per Didier Bionaz, così come ha dovuto girare Tommaso Giacomel in seconda frazione, lasciando il testimone a Wierer e Vittozzi praticamente senza chances (con 3' sul groppone), prima della chiusura al 10° posto con 4 minuti di ritardo.

E' stata una gara strana per le condizioni meteo e la neve – le parole di “Doro” a Eurosport - In alcune parti la pista era buona, in altre meno. Bisogna stare attenti, anche se il poligono non era difficile”. “Una giornata nera – il commento amaro di Didier Bionaz a fisi.org – Ero partito abbastanza deciso, ma nel tiro in piedi non so cosa sia successo. Sugli sci non mi sono sentito neppure male, ma quando va così è difficile arrivare in fondo”.

Giacomel ha aggiunto, sempre tramite l'ufficio stampa federale: “E' andata male, non ho ancora parlato con le ragazze ma è una giornata dura e sono molto dispiaciuto. Io ho provato a rischiare, ma iniziare una gara da così indietro non è facile”.

Oggi una gara difficile - chiude Lisa Vittozzi - Tutta la squadra si aspettava di certo un risultato migliore, ma dobbiamo accettare che possa andare storta. Certo, sarebbe stato meglio non sbagliare proprio in questa staffetta, adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alle altre gare”. A partire dalla Sprint femminile di venerdì, dove la sappadina partirà con serissime ambizioni di medaglia.

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