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Cracovia ritira la candidatura a organizzare i Giochi olimpici invernali 2022

Cracovia si ritira dalla corsa ai Giochi olimpici invernali 2022
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Cracovia ritira la candidatura a organizzare i Giochi olimpici invernali 2022

Il sindaco di Cracovia Jacek Majchrowski ha annunciato quest'oggi che la città polacca ritira la propria candidatura a ospitare i Giochi olimpici invernali del 2022 in seguito ai risultati del referendum tenuto domenica in concomitanza con le elezioni europee.

Alla consultazione ha partecipato poco meno del 36% degli aventi diritto, sufficienti però a rendere vincolante per legge  la votazione.

La candidatura ai Giochi olimpici è stata giudicata favorevolmente solo dal 30,28% dei partecipanti, mentre il 69,72% si è definito contrario.

Le autorità della città, così come il comitato promotore della candidatura, hanno dovuto prendere atto con sorpresa e amarezza dell'esito della consultazione.

Cade così, in maniera inaspettata, la terza candidatura credibile all'edizione 2022. In novembre un referendum tra i residenti aveva sorprendentemente stroncato sul nascere le velleità di Monaco di Baviera. In gennaio poi Stoccolma si era ritirata dalla corsa a causa del mancato supporto dell'amministrazione comunale e del governo svedese.

A questo punto le città in corsa per ospitare i XXIV Giochi olimpici invernali restano quattro:

ALMATY (Kazakistan)
LVIV (Ucraina)
OSLO (Norvegia)
PECHINO (Cina)

Considerando come i Giochi del 2018 si terranno a Pyeong Chang, il principio non scritto della rotazione dei continenti dovrebbe affossare le chance delle due metropoli asiatiche, mentre l'incerto futuro dell'Ucraina getta un'ombra su Lviv.

A questo punto Oslo teoricamente sarebbe favoritissima, anche alla luce della tradizione della Norvegia in tema di sport invernali e del successo dei Mondiali di sci nordico 2011, tuttavia nelle scorse settimane il Partito del Progresso, terza forza politica del Paese e soprattutto membro dell'attuale governo norvegese, ha annunciato la sua opposizione alla candidatura.

In altre parole l'incertezza regna sovrana. Il Cio farà la sua scelta il 31 luglio del 2015.

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