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Il cantiere del Villaggio Olimpico di Milano chiuderà con tre mesi di anticipo

Villaggio Olimpico Milano   Ottobre 2023
OlimpiadiMilano 2026

Il cantiere del Villaggio Olimpico di Milano chiuderà con tre mesi di anticipo

I lavori al cantiere del Villaggio Olimpico di via Lorenzini a Milano, iniziati a gennaio 2023, procedono speditamente, confermando l’anticipo di tre mesi sulle tempistiche previste dall’accordo di programma, sottoscritto nel 2017, di cui sono parte Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi. Un’iniziativa di partenariato pubblico-privato per un progetto sostenibile e ambizioso.

Dopo il completamento delle opere di bonifica e scavo a febbraio, la costruzione delle sei palazzine che compongono la struttura sarà completata in elevazione all’inizio del 2024, rispettando il termine di luglio 2025 previsto per la consegna alla Fondazione Milano Cortina. Coima è, inoltre, pronta ad avviare i lavori di allestimento degli spazi pubblici adiacenti al Villaggio Olimpico a partire dalla primavera.

 

Il Villaggio, progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill – SOM, rappresenta il primo tassello del grande progetto di riqualificazione urbana dello Scalo di Porta Romana: dopo che avrà ospitato a febbraio 2026 1.400 atleti da tutto il mondo, in pochi mesi sarà riconvertito nel più grande studentato d’Europa, realizzato in edilizia residenziale sociale e operativo già dall’anno accademico 2026-27, con 1.700 posti letto tutti convenzionati con il Comune di Milano.

Le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. I materiali utilizzati sono selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso ed ecocompatibilità ambientale). Più del 60 per cento dell’energia sarà prodotta grazie all’installazione di impianti che sfrutteranno fonti rinnovabili, tra cui impianti solari, termici e fotovoltaici.

Diecimila metri quadrati saranno “restituiti” al quartiere in termini di servizi, dalla ristorazione ad attività ricreative e per il benessere, dai parcheggi a nuovi e ampi spazi verdi. Il vecchio edificio di Ferrovie dello Stato, Squadra Rialzo, diventerà per esempio una mensa a disposizione degli studenti e della città. Gli spazi a verde pubblico e attrezzato, che rappresentano circa il 50 per cento dello Scalo, sono stati progettati dall’architetto Michel Desvigne, con l’obiettivo di creare un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello Scalo e con la città. Attorno al parco sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana.

In questa cornice, il Fondo Porta Romana ha consegnato alla città SCALOdARTS, un’opera di street art che rappresenta i valori dello sport e dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Il murales, frutto di una jam session che ha visto il coinvolgimento di 20 artisti selezionati da Brand for the City, società attiva nella progettazione e realizzazione di iniziative di rigenerazione urbana e Brand Urbanism, è stato inaugurato lunedì 2 ottobre alla presenza di istituzioni, rappresentanti del mondo degli sport olimpici e paralimpici, investitori istituzionali, atleti e studenti.

In rappresentanza dei 1.400 atleti che saranno ospitati durante i Giochi del 2026 sono intervenuti: Deborah Compagnoni, 3 ori olimpici nello sci alpino; Simone Barlaam, oro paralimpico, 19 volte campione del mondo, 8 volte campione europeo di nuoto; Sara Conti e Niccolò Macii, campioni europei e bronzo mondiale nella specialità coppia di artistico del pattinaggio di figura; Francesca Porcellato, atleta paralimpica, fondista e paraciclista italiana che ha conquistato 15 medaglie.

Il murales, realizzato dal collettivo Stradedarts in tre giorni di lavoro da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre, ha un’estensione complessiva di 200 metri lineari, suddivisi tra via Ripamonti e un breve tratto di via Lorenzini, contribuendo alla riqualificazione urbana dell’area attraverso la diffusione dell’arte e della cultura. L’opera si compone di 20 sezioni destinate agli artisti come spazio per interpretare secondo la propria sensibilità i valori olimpici e paralimpici.

 

 

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