"Farei un altro sport se non fossi spericolato, punto a vincere più gare possibili": Deromedis ospite di... Calciomercato

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Giovanni Zenoni

Freestylel'intervista

"Farei un altro sport se non fossi spericolato, punto a vincere più gare possibili": Deromedis ospite di... Calciomercato

L'asso dello skicross azzurro ospite della trasmissione di Sky Sport, ieri sera a Malé e appena prima di tornare sulla neve: intervistato da Alessandro Bonan, ecco come il trentino ha raccontato il suo mondo, tra l'obiettivo coppa (sfiorata nel 2024/25) e la seconda Olimpiade.

Malé dista solo pochi km da Taio, la frazione del Comune di Predaia dove Simone Deromedis è cresciuto prima di diventare uno dei più grandi specialisti mondiali dello skicross.

Dalla Val di Sole alla Val di Non, le terre di un campione che l’Italia sogna di vedere trionfare ai prossimi Giochi Olimpici, lui che sarà tra i grandissimi favoriti per il titolo sulle nevi di Livigno, dopo aver già sfiorato il capolavoro da giovanissimo a Pechino 2022, quando chiuse 5° vincendo la small final (con spaccata “alla Ghedina” verso il traguardo).

Parliamo di Malé perché Simone, nella tarda serata di martedì, è stato ospite della trasmissione “Calciomercato – L’originale”, condotta da Alessandro Bonan che ha intervistato sul palco del paese trentino il campione del mondo di Bakuriani 2023, che nell’ultima stagione è stato semplicemente straordinario in termini di continuità, vincendo 3 gare e sfiorando la Coppa del Mondo, con il 2° posto finale alle spalle di Reece Howden maturato solo all’ultima gara di Idre Fjaell, con l’infortunio patito a Craigleith risultato decisivo in negativo, in parte anche sulla prestazione di Deromedis nella gara iridata di Sankt Moritz.

Nei prossimi giorni la ripresa sulla neve, tra Livigno e lo Stelvio, per il faro della nazionale azzurra che, nella diretta di ieri sui canali di Sky Sport, ha parlato della sua disciplina come del “motocross della neve”, lui che si definisce “un tipo spericolato anche perché farei un altro sport se non lo fossi. La paura è quella che ti tiene in vita”.

Passate in rassegna le immagini storiche del parallelo di Ortisei 1975 che vide Thoeni conquistare la sua quarta Coppa del Mondo battendo Stenmark, ecco che Simone sul tema ha definito quella specialità una sorta di apripista dello skicross, “perché il paragone ci sta anche se la differenza ovviamente è che loro correvano su due tracciati mentre noi su uno solo e con il contatto fisico che fa parte delle gare. Obiettivi? Semplicemente vincere più gare possibili”.

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