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Riforma del Terzo Settore, impatti per le associazioni non lucrative che gestiscono impianti sciistici

Riforma del Terzo Settore, impatti per le associazioni non lucrative che gestiscono impianti sciistici
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Davide Franchi, Cheggio

Impianti di risalitaFinanza funiviaria

Riforma del Terzo Settore, impatti per le associazioni non lucrative che gestiscono impianti sciistici

Il mondo delle associazioni non lucrative e in generale quello del cosiddetto “Terzo Settore” è stato interessato da una profonda serie di riforme, non ancora del tutto attuate, conseguenti all’emanazione della legge delega n. 106 del 2016.

Tra le novità di maggior rilievo entrate in vigore, si segnala l’istituzione del RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore e l’abrogazione della disciplina delle ONLUS. Gli enti qualificati come ONLUS, per il mantenimento delle agevolazioni prevalentemente fiscali precedentemente loro riconosciute, sono stati chiamati all’adeguamento del proprio statuto al fine di rientrare nelle fattispecie giuridiche previste dalla Riforma del Terzo Settore: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozioni sociale, enti filantropici, imprese sociali comprese le cooperative sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, altri enti del terzo settore.

Le associazioni appartenenti a una delle prime sei tipologie sono obbligate all’iscrizione al RUNTS, è il caso ad esempio delle Pro Loco che sono qualificate tra le Associazioni di Promozione Sociale, mentre per le associazioni appartenenti alla categoria residuale degli “altri enti del terzo settore”, l’iscrizione al registro è facoltativa.

Nelle Alpi italiane esistono alcune piccole aree sciistiche di “resistenza” gestite con forme giuridiche senza scopo di lucro basate sul volontariato. L’adozione di tale modalità di gestione è spesso una scelta obbligata derivata dalla presa d’atto dell’impossibilità di gestire con profitto impianti di risalita la cui presenza risulta fondamentale per il sistema turistico locale. Esso spesso rappresenta una delle poche fonti di reddito e occupazione sul territorio di aree economicamente depresse e soggette a spopolamento. In questi contesti entra in gioco l’importanza della comunità locale che con il fondamentale supporto delle amministrazioni pubbliche presta attività di volontariato per l’area sciistica consapevole di apportare notevoli benefici indiretti al proprio territorio a livello economico, ambientale e sociale. Le associazioni hanno infatti un ruolo che va oltre il mero mantenimento ed esercizio di impianti a fune, rappresentando un presidio fondamentale per il territorio: curano strade e sentieri; si occupano della promozione turistica locale con eventi e iniziative; favoriscono l’aggregazione sociale e l’avvicinamento delle nuove generazioni alla montagna e all’attività sciistica.

Al momento si segnalano otto aree sciistiche gestite con forme giuridiche associative sul nostro arco alpino. Di queste, solo il 25% risulta attualmente iscritta al RUNTS, possibile testimonianza della complessità, per realtà basate sul volontariato, a interfacciarsi con una normativa articolata e in costante evoluzione. A ciò si aggiungono le difficoltà riscontrate per la partecipazione ai bandi di settore che assegnano contributi pubblici a fondo perduto, spesso preclusi per mancanza di requisiti soggettivi. Ad esempio, il recente bando nazionale “Energie in Vetta”, che assegna contributi per i maggiori costi energetici e di approvvigionamento idrico per l’innevamento programmato sostenuti nell’ultima stagione invernale, indica tra i beneficiari “imprese di ogni dimensione, associazioni sportive dilettantistiche, società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro”, facendo presagire dunque l’esclusione di tutte le realtà gestite con forme associative non lucrative diverse dall’associazione sportiva dilettantistica come le “associazioni di promozione sociale” e gli “altri entri del terzo settore”.

Di seguito una breve panoramica delle otto realtà individuate.

In Piemonte troviamo:

  • Associazione Pianeta Neve, che si occupa dell’area sciistica di Piamprato nel Comune di Valprato Soana (TO), alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso: in inverno l’attività riguarda una sciovia e un tapis roulant, mentre in estate l’associazione assicura il funzionamento della seggiovia biposto che conduce gli escursionisti all’Alpe Cianavassa, con annesso punto di ristoro;
  • Associazione Andolla Ski, che gestisce la sciovia e il tapis roulant di Cheggio, nel Comune di Antrona Schieranco (VB), in Valle Antrona, una tra le valli più selvagge e meno popolate dell’Ossola;
  • Pro Loco di Garessio (CN), Associazione di Promozione Sociale incaricata in via temporanea nella scorsa stagione della gestione del comprensorio sciistico di Garessio 2000 con una seggiovia biposto e due sciovie.

Spostandoci in Lombardia troviamo:

  • Associazione Alpe Giumello, una delle realtà più note e longeve, che gestisce la sciovia e il tapis roulant dell’omonima località situata nel Comune di Casargo (LC), in Alta Valsassina, con attività che contemplano anche la cura del territorio durante tutto l’anno con la manutenzione di strade e sentieri;
  • Associazione Esino 2000, che si occupa della gestione del tapis roulant dell’Alpe Cainallo in Comune di Esino Lario (LC), in precedenza l’associazione gestiva anche la sciovia doppia “Nuovo Roccolo”, purtroppo dismessa dal 2016 per mancanza di risorse economiche per la revisione generale;
  • Sci Club Valserina, associazione sportiva dilettantistica, che gestisce la sciovia di Conca dell’Alben nel Comune di Oltre il Colle (BG).

Infine, in Trentino-Alto Adige segnaliamo:

  • Pro Loco di Bolbeno, Associazione di Promozione Sociale, che gestisce con ottimi risultati l’area sciistica di Bolbeno, Comune di Borgo Lares (TN), Valli Giudicarie, che grazie al sostegno delle amministrazioni pubbliche ha potuto intraprendere importanti investimenti sulle strutture, con un potente impianto di innevamento, favorito dalle peculiarità del microclima locale, e l’impianto di illuminazione notturna, a cui si aggiungerà dalla prossima stagione la nuova seggiovia quadriposto che sostituirà l’attuale skilift consentendo anche un allungamento della pista;
  • Skiliftverein Ramudla (“circolo sciatori Ramudla”), che gestisce la piccola sciovia di Mazia, nel Comune di Malles Venosta (BZ) in una tra le più solitarie valli laterali dell’Alta Val Venosta.
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