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Il cuore matto ha rischiato di fermare la carriera di Johan Olsson

La tachicardia ha rischiato di fermare la carriera di Johan Olsson
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Il cuore matto ha rischiato di fermare la carriera di Johan Olsson

Nel libro "Il coraggio di scegliere la propria strada" il campione olimpico per la prima volta parla dei problemi cardiaci che nell'estate del 2012 gli hanno procurato un brutto spavento e potevano impedirgli di conquistare l'oro iridato nella 50 km della Val di Fiemme 

"Våga välja eget spår", che uscirà nelle librerie di Svezia la prossima settimana, rivela i difficili momenti vissuti dal 33enne fondista che improvvisamente si è trovato in un letto d'ospedale con elettrodi attaccati al petto è battiti che a riposo schizzavano da 50 a 110, rispetto al normale valore (per lui) di 35. Ci sono volute 15 ore prima che il polso tornasse regolare e stabile.

Il quotidano Expressen, che per primo ha potuto leggere in anticipo la pubblicazione, ha evidenziato alcuni passaggi del racconto di Johan Olsson. "Di solito all'ospedale mi hanno sempre detto: 'Vedrai andrà tutto bene'. Questa volta quando l'infermiera mia ha preso la mano, ho avvertito tensione nella stanza e ho capito che si metteva male".

Gli esami dei giorni successivi hanno evidenziato problemi di tachicardia, un disturbo nella maggior parte dei casi innocuo e che colpisce molte persone. La paura è stata il vero nemico con il quale fare i conti.

Dopo aver consultato tutti i massimi esperti del paese e ricevuto l'ok per riprendere gli allenamenti e l'attività agonistica ad alto livello, grazie all'aiuto della moglie ed ex collega Anna Olsson e del mental trainer Path Wiklund (entrambi hanno partecipato alla stesura del testo) è riuscito a superare i pensieri negativi che in un primo momento lo avevano portare a considerare l'ipotesi del ritiro.   

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