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Un salvataggio per Wengen e l'ingresso di Zermatt: ecco come la Svizzera potrebbe avere due discese

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Un salvataggio per Wengen e l'ingresso di Zermatt: ecco come la Svizzera potrebbe avere due discese

La politica interviene per tutelare il Lauberhorn, ma nel novembre 2022 potrebbe arrivare pure una spettacolare e lunghissima discesa dal Piccolo Cervino sino alla Valle d'Aosta.

Il progetto è già ben avviato e potrebbe portare la Svizzera ad ospitare ben due discese di Coppa del Mondo, le più lunghe del circuito, anche se la situazione legata a Wengen è molto critica.

Indipendentemente dall'esito sulla querelle tra Swiss Ski e gli organizzatori del Lauberhorn, c'è chi sta lavorando per ospitare quella che diventerebbe la gara “maratona” del circo bianco: come ha svelato a “Neue Zuercher Zeitung” il presidente della società che gestisce gli impianti di risalita di Zermatt, Franz Julen, proprio la località del Canton Vallese potrebbe portare sul Cervino la Coppa del Mondo a partire dalla stagione 2022/23.

Si tratterebbe di una discesa trans nazionale, partendo dal confine svizzero per arrivare in Valle d'Aosta; il piano prevede infatti lo start sotto al Klein Matterhorn, il “Piccolo Cervino” (la cui cima si trova a quasi 3900 metri d'altitudine), per dipanarsi lungo quasi 5 km (il Lauberhorn di Wengen misura 4480 metri). L'idea sarebbe quella di gareggiare nella prima o seconda settimana di novembre, visto che in ghiacciaio non ci sarebbero troppi problemi di innevamento anche in quel periodo. La collaborazione con Cervinia è totale ed entro l'autunno 2021 è previsto il completamento della funivia Piccolo Cervino-Testa Grigia: “Vogliamo questa gara e faremo tutto il possibile per ottenerla, inoltre non è necessario fare grandi cambiamenti strutturali o abbattere alberi, questo è puro paesaggio invernale”, ha detto Julen, sottolineando anche la possibilità di avere in futuro pure una prova femminile, ma senza andare in “guerra” con Wengen. “Non abbiamo alcun interesse a danneggiarli, la Coppa del Mondo senza Wengen sarebbe un clamoroso autogol per tutto il mondo dello sci”.

E lo stesso presidente della FIS (che cederà la poltrona nel prossimo congresso autunnale), l'elvetico Gianfranco Kasper, vede Zermatt come “un progetto da sostenere per una discesa che a novembre si inserirebbe perfettamente nel calendario”, oltre al direttore di Swiss Ski, Bernhard Aregger, che la considera “una grande opportunità per arricchire la Coppa”.


LA POLITICA PER Wengen


Per salvare una classicissima come Wengen, garantita con la sua tre giorni maschile solo nel calendario della Coppa del Mondo 2020/21 e non inserita dall'anno successivo, è scesa in campo anche la politica. Una volta uscita la notizia della decisione di Swiss Ski di chiedere alla FIS l'esclusione della tappa storica dello sci rossocrociato (oltre ovviamente ad Adelboden), il consigliere nazionale del cantone di Berna, Lars Guggisberg, ha spiegato sulle colonne del “Blick” di essere molto preoccupato per la situazione delle storiche gare del Lauberhorn, patrimonio per tutto il territorio.

Una lettera aperta rivolta a Urs Lehmann e Urs Napflin, rispettivamente presidente della federsci rossocrociata e il capo del comitato organizzatore di Wengen, nella quale Guggisberg parla di “migliaia di posti di lavoro in pericolo nell'Oberland bernese. Lasciare morire un evento che esiste dal 1930 sarebbe fatale per tutta la Svizzera e una regione intera. Vi esortiamo a sedervi di nuovo al tavolo e trovare una soluzione per far sì che le gare del Lauberhorn possano svolgersi anche in futuro. Chiediamo di fare tutto il possibile per garantire che l'impensabile non accada, offrendo tutto il nostro supporto per mediare tra le parti”.

Come dargli torto?

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